Israele
Sale la tensione tra Israele e Iran. Quest’ultimo pare in dirittura d’arrivo nel dotarsi di una bomba atomica. Usa e Francia minacciano sanzioni, ma secondo Stefano Magni, giornalista dell'Opinione, le misure adottate potrebbero non bastare: «Una soluzione efficace potrebbe essere rappresentata dall'embargo sul petrolio iraniano che si raffina in Europa»

Il portavoce della comunità ebraica di Milano, Yasha Reibman, spiega a Tempi.it perché Israele è disposta a scambiare più di mille uomini per un solo soldato: «Negli ultimi 30 anni gli israeliani hanno scarcerato 7 mila detenuti palestinesi per liberare 19 soldati prigionieri e riavere 4 salme. Senza contare che Shalit è un semplice caporale»

Gilad Shalit è stato rapito il 25 giugno 2006 da tre gruppi armati, tra cui Hamas. Da allora Israele con interventi militari nella Striscia di Gaza o con trattative ha cercato di liberarlo. Riportiamo tutte le tappe della storia e delle trattative per il rilascio del soldato israeliano, liberato oggi in cambio di 1.027 detenuti palestinesi. Shalit verrà consegnato all'Egitto e da qui a Israele

«Hezbollah ha difeso il Libano da Israele ma non per questo può usare le armi in politica e pretendere di rappresentare la comunità sciita. I partiti muoiono, la comunità resta». A parlare a Tempi.it è Ibrahim M.M. Shamseddine, libanese figlio dell’imam Shamseddine, il secondo presidente del Consiglio supremo islamico sciita. Parla della situazione del Libano e dei cristiani: «I cristiani libanesi non sono intrusi. I musulmani non solo li vogliono, ne hanno bisogno»

Nel 1948 circa 700 mila palestinesi abbandonarono le loro case dove poi sorse lo stato di Israele. E' il tema più spinoso per la pace tra Israele e Palestina: il rientro dei profughi è un diritto irrinunciabile secondo i palestinesi, un atto inammissibile perché tale diritto non esiste e perché il suo riconoscimento comprometterebbe la natura ebraica dello stato secondo gli israeliani

Gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, Gerusalemme Est e alture del Golan hanno prodotto introiti per Israele pari a 8,5 miliardi di dollari a fronte di una spesa di 97 miliardi. Eppure a Tel Aviv anche i più poveri sono a favore delle sovvenzioni statali ai coloni. Se Israele continua con le colonie è per non parlare del diritto al ritorno dei profughi palestinesi

Oggi Abu Mazen richiederà ufficialmente all'Assemblea generale dell'Onu di riconoscere lo Stato palestinese. Nei giorni scorsi in Cisgiordania e nei Territori si sono verificati scontri. Oggi la polizia israeliana schiera oltre 22 mila agenti per evitare disordini. Obama ha provato, inutilmente, a far cambiare idea ad Abu Mazen, il cui tentativo resterà una messinscena finché non si tornerà a negoziare davvero
