Tokyo. All’“Università del Sushi” il 66enne chef Katsuji Konakai insegna a studenti d’ogni età i segreti per un perfetto taglio del prelibato pesce crudo. L’istituto è attivo da oltre 20 anni e offre un corso annuale per diventare professionisti del tipico piatto nipponico. Da qualche tempo chi ha fretta può iscriversi ad un corso intensivo di 9 ore giornaliere della durata di un mese. Un abominio per i puristi del pesce crudo. Per loro il vero sushi è l’esito di anni e anni di duro e umile apprendistato, secondo la più pura etica nipponica: un vero professionista deve sottoporsi ad uno stoico addestramento che comprende assoluta sottomissione al maestro, paghe miserrime e turni di lavoro stakanovisti. E pensare che l’uso di pesce crudo è stato introdotto nel XVIII sec. solo per risparmiare tempo…
Pechino 1. In Cina è sempre stato un dovere per gli uomini sposarsi e trasmettere la successione familiare. La preferenza andava ai figli maschi, mentre le figlie erano considerate un “investimento a perdere” . Da ciò è derivata una selezione “innaturale” fatta di infanticidi ed abbandoni, con conseguente carenza di donne da prendere in sposa. Il regime comunista, nonostante i tanti proclami sulla valorizzazione della donna, con la legge del 1979 che ha imposto l’unico figlio, ha costretto le coppie cinesi a mettere al mondo un unico discendente, e molti hanno seguito le vecchie norme culturali, puntando al figlio maschio. Tornano in auge le vecchie pratiche, con l’aggiunta dell’aborto selettivo. Risultato: milioni di maschi irrequieti, senza moglie. Chi può, risolve alla vecchia maniera, comprandosela. Per 600 dollari.
Pechino 2.Nuova versione ufficiale per l’esplosione che ha devastato una scuola elementare nella provincia di Jiangxi, uccidendo 42 scolari. Secondo le autorità il disastro non ha niente a che vedere con la produzione di fuochi d’artificio. Si trattarebbe del gesto di un folle. Ipotesi che verrebbe accreditata dal crescente utilizzo di bombe artigianali per i più differenti scopi criminali. In Cina gli esplosivi ad uso industriale, sono acquistabili senza permessi speciali. Così le bombe sono d’uso quotidiano: separatisti musulmani del Xinjiang, oppositori tibetani, estorsori, rapinatori, operai licenziati, mariti nervosi, disadattati, tutti a detonare bombe. Perciò le autorità cinesi non trovano difficoltà ad addossare al “bombarolo folle” l’esplosione di Jiangxi. Meno imbarazzante di scuole elementari trasformate in fabbriche a sicurezza zero per sopperire la mancanza di fondi per l’istruzione.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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Emanuele Boffi