
Strage migranti, disastro Libia. Perché non dobbiamo aspettarci «una soluzione a breve»

Dopo che 850 migranti sono affogati nel Mar Mediterraneo, quando la bagnarola che li trasportava si è rovesciata a 70 miglia nautiche dalle coste libiche, nessuno è potuto restare indifferente. Ma le buone intenzioni mostrate da tutti i politici e organismi internazionali – governo italiano, Unione Europea, Nazioni Unite in primis – per evitare che una simile tragedia si ripeta, non potranno risolvere rapidamente il problema dei barconi e della tratta dei disperati.
«BLOCCO NAVALE È GUERRA». All’indomani della strage tutti hanno puntato il dito contro il luogo da cui partono i barconi: i porti libici. La Libia è uno Stato in dissoluzione, il caos regna sovrano, due governi si contendono il potere, l’Isis si infiltra dovunque e i trafficanti di esseri umani ci sguazzano. Le parole del Capo di Stato maggiore della Difesa italiana, però, hanno l’effetto di una doccia gelata per tutti coloro che hanno sostenuto la necessità di un blocco navale: «Una soluzione di questo tipo potrebbe paradossalmente alimentare il traffico degli schiavisti al momento e non risolverebbe il problema del soccorso in mare, che è sempre obbligatorio» per ogni marinaio, ha dichiarato alla Stampa Claudio Graziano. «Non vi sono le condizioni per attuare il blocco navale, in quanto in assenza di una risoluzione delle Nazioni Unite o di un accordo bilaterale, un’azione del genere rappresenterebbe un vero e proprio atto di guerra».
IL RUOLO DEGLI USA. La risoluzione delle Nazioni Unite non arriverà mai. Uno dei motivi principali lo spiega al Corriere della Sera Ian Bremmer, influente politologo e fondatore del centro americano Eurasia: «L’interesse più grande per Renzi è la Libia ma quest’ultima tragedia degli immigrati, per quanto orribile, nel contesto di quello che sta accadendo in Medio Oriente è piuttosto piccola. (…) Nel caso della Libia, dove si tratta di costruire uno Stato dal nulla, (…) la sfida è enorme».
Per Barack Obama, continua Bremmer, le priorità sono Isis, Iran e dialogo israelo-palestinese. «Altre cose come la Libia sono a un livello priorità intorno al numero sei. (…) Anche per i sauditi, come per quasi tutte le parti coinvolte, la Libia non è la priorità numero uno, ma la numero cinque, dopo lo Yemen, l’Iran eccetera. Insomma, non dovremmo aspettarci una soluzione a breve». Nessuno poi vuole correre in aiuto dell’Europa, quando gli Stati che la compongono hanno volutamente giocato un ruolo «marginale in quasi tutte le crisi del Medio Oriente».
NON SOLO LIBIA. Se anche venisse risolto il problema libico, ipotesi utopica al momento, non si risolverebbe quello dei barconi: «Bisogna guardare l’insieme», ha dichiarato a tempi.it Andrea Di Nicola, criminologo dell’università di Trento e conoscitore della tratta. «Se si chiude un tratto di costa libica, i trafficanti si sposteranno di qualche chilometro o cambieranno tratta o riorganizzeranno le rotte».
STATUS DI RIFUGIATI. Bisognerebbe togliere la materia prima ai trafficanti, cioè i migranti disposti anche a imbarcarsi per un viaggio disperato pur di scappare dai paesi di origine. Queste persone, secondo il direttore di Amnesty International Italia, Gianni Ruffini, nel 70 per cento dei casi avrebbero diritto allo status di rifugiati. Provengono infatti da paesi martoriati da guerre o dittatori, riporta ancora la Stampa, come Eritrea, Somalia, Sud Sudan, Gambia, Siria, Mali. Purtroppo, l’unico modo per raggiungere un paese dove esercitare questo diritto è affrontare un viaggio infernale.
NON BASTA MARE NOSTRUM. È per questo che bisogna ascoltare un esperto come don Mussie Zerai, sacerdote eritreo che ogni giorno riceve telefonate di aiuto dai migranti che si imbarcano su carrette fatiscenti. La responsabilità di tante morti, sostiene il candidato al premio Nobel per la pace 2015, è innanzitutto dei paesi da cui scappano i migranti e anche dell’Occidente, nella misura in cui versa soldi a tanti dittatori senza ottenere niente in cambio. Se da una parte nel Mar Mediterraneo una soluzione «emergenziale» come Mare Nostrum sarebbe importante perché salva molte vite, e bisognerebbe «ripristinarla a livello europeo», scrive in una nota il sacerdote sul suo sito Habeshia, «è ovvio che non è la risposta definitiva né la migliore al problema dei disperati che salgono sui barconi».
CORRIDOIO UMANITARIO. Come spiegava a tempi.it “l’angelo dei profughi”, «una soluzione intermedia consiste nell’aprire un corridoio umanitario per le persone che richiedono asilo. Chi arriva da noi in Italia, infatti, cerca di ottenere lo status di rifugiato. Perché allora non risparmiamo loro le avversità e il rischio di morire organizzando convogli umanitari con la responsabilità della comunità europea per smistare i richiedenti asilo in tutta Europa? Questo corridoio potrebbe partire in Sudan o in Etiopia o anche in Libia attraverso le ambasciate, dove esaminare le richieste di asilo. Così si impedirebbe che tutto il peso dei rifugiati ricada sull’Italia e gli altri paesi del Mediterraneo e si permetterebbe a queste persone di non rischiare la vita. Spenderemmo meno soldi e avremmo più sicurezza: per noi e per i profughi».
Foto Ansa/Ap
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10 commenti
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Sbaglio Filippo o eri tu assieme a Raider a parlare di un sacerdote eritreo che attribuiva la fuga dall’Eritrea con la sola motivazione del lungo servizio militare?Sarà perché qui l’intervista é succinta ma mi sembra parli di regimi dittatoriali e di disperati…eh!le bugie hanno le gambe corte!!.Almeno Raider,in relazione ad un altro dei tanti articoli su questo tema parla,ragionevolmente,di un altro spunto offerto dal sacerdote eritreo(su cui,date le informazioni dirette,volentieri mi ricredo chiedendo scusa)ossia quello dei canali umanitari aventi come riferimento le ambasciate presenti sul posto.In altro articolo,però,caro Raider,continui a menarla col trito e ritrito motivo del blocco navale a 100metri..praticamente sulle spiagge.Certo,coi vari boss(non gli scafisti che ormai si é capito sono solo manovalanza alle loro dipendenze…non che questo li scusi,ma insomma i pesci grossi sono altri)e le loro milizie pronti a offrir loro corone di fiori(per il funerale).L’ho già detto altrove che non sono ne ho la pretesa-come tanti super esperti che,peraltro,non si degnano nemmeno di prender nota ed in seria considerazione quanto scritto negli
articoli di riferimento,che in genere-non tutti-offrono spunti interessanti e ragionevoli)dunque non mi avventuro in sentieri che non conosco bene.Certamente,però,non mi avventuro nella demagogia leghista-che vedo cara a molti qui,molti non significa però saggi-e neppure in analisi dove c’é di tutto:dal copia-incolla di pseudo-saggi alle tesi preconcettedi colpevolezza di questo o quell’altro(a seconda dell’angolo di visuale preferito),dall’attacco velenoso e gratuito al Papa o a Vescovi che,certo,non parlano da politici(come li si vorrebbe,salvo attaccarli quando si tratta dei cosiddetti temi etici)ma da persone che considerano ogni essere umano degno di essere trattato da tale perché voluto e amato da Dio.Questo é il loro compito,questo il compito di ogni cristiano…non essere ingenui e sciocchi pacifisti ma costruttori di pace.Questo s’intende quando si parla di dialogo e accoglienza che non vanno mai disgiunti da giustizia e realismo.In ogni caso,per il cristiano,c’è il servizio al più debole e povero,al perseguitato e affamato,all’oppresso(e l’oppressione ha tanti volti)e a chi é sofferente e abbandonato…insomma quelle che sono le opere di misericordia.Tocca poi ai politici,governanti,responsabili civili e militari trovare le soluzioni operative per affrontare i problemi,soprattutto quando si presentano con tale drammaticità.Usando la testa e non la pancia,l’interesse comune e nom il proprio.Angelica utopia?Be’se pensiamo che la forza e la violenza possano risolvere tutto sì..ma é ormai evidente che non é cosi:dunque,basta con le sparate e avanti con le proposte serie,ragionevoli e realistiche.É un impresa assai ardua ma è l’unica che val la pena perseguire se vogliamo porre un freno al mattatoio in atto(e non mi riferisco solo al problema emigrazione.Su questo deve essere il confronto,diversamente é solo tempo perso ed un tiro al bersaglio.
Eh NO!
Attacchi velenosi e gratuiti al papa?
Se uno è cittadino italiano può esprimere e votare la sua opinione?
E un monsignore emerito (Poletti) che dice Urbi et Orbi che Salvini dice solo sciocchezze non fa politica? Non fa demagogia? I rischi dell’immigrazione incontrollata sono una fantasia leghista antipapista o qualcosa di reale? Tali rischi non sono forse condivisi anche da ambienti cattolici che tutto sono fuorchè cattocomunisti, terzomondisti o leghisti? Li ha letti gli articoli della Nuova Bussola Quotidiana? E non solo quelli, eh! Spesso anche su Tempi si sono fatti articoli sul rischio dell’immigrazione incontrollata. Che stavano facendo, attaccavano il papa?
Troppo comodo far passare chi non è concorde come un indifferente, cinico, uno che non si cura della dignità umana. Troppo comodo.
Comodo e a spese di altri. C’è gente che aspetta da anni una casa pubblica, che si arrabatta ospite di parenti, che paga le tasse saltando qualche pasto…. ….è un demagogo se questo dice “e a me chi ci pensa?” E’ un demagogo se dice “come campano qui, non è che si mettono a delinquere visto che devono pur mangiare?”
E’ demagogia far notare che chi spende 5000 euro (questo il costo complessivo) per partire dalla somalia e arrivare fin qui potrebbe spenderne 1000, comprarsi un biglietto aereo, premurarsi di avere lo status di rifugiato direttamente all’ambasciata del paese di origine, atterrare e gli avanzano pure soldi?
E’ demagogia dire che il diritto di asilo non si nega a nessuno, ma almeno lasciami controllare se ne hai davvero bisogno visto che entri a casa mia??
Maurizio…i sofferenti in Italia ci sono da prima dell’arrivo di questi sedicenti profughi…è da un po’ che c’è imbarazzo nella “scelta” ahimè su chi cercare di aiutare . Ed i politici che tu citi non fanno un bel niente..figuriamoci trovare soluzioni . Ora li tiriamo dentro e poi che faranno?? Vanno tutti in Danimarca dove regalano sussidio di 1300-1700 euro?! Che bella favola!!
Infatti Ale, ormai in Europa vigono l’ideologia gender, l’immigrazionismo, l’adorazione di tutto ciò che proclama la troika, ecc.Tutte teorie bislacche calate dall’alto e imposte in modo “soft”, diffuse a macchia d’olio e accettate come oro colato dalle popolazioni europee, indici di un pecorismo come nelle popolazioni dell’URSS o del Terzo Reich o per essere più attuali come nelle masse araboislamiche che scendono in piazza a sostegno dell’islamismo !
Maurizio, la tua ostinazione è di una persona in assoluta buonafede, ma dici cose che non mi permettono di difenderti da persone che – sotto l’aspetto del coraggio con cui manifestano idee che fuori da questo blog sono oggetto di censura o demonizzazione, anche ex cathedra – non stimo meno di te e di cui condivido le idee in tema di immigrazione. Andrea UDT e Ale hanno ragione; non solo, ma farli passare per esagitati – in particolare, quando ti rivolgi a Ale -, è un errore che comprendo meno se lo fai tu, perché cerchi sempre di mostrare attenzione alle ragioni dell’interlocutore: e da persona seria, sei anche capace di scusarti. Non è questo il caso, ma dovresti considerare un po’ più attentamente quello che sosteniamo fintanto che e dove ci è permesso. L’omofobia, l’islamofobia, la migrantofobia: è la stessa operazione di criminalizzazione di un dissenso motivato e che perfino gli immigrazionsti per principio devono riconoscere, di fronte alle cifre dello sfascio in corso, almeno parzialmente giustificato.
Li senti in coro gli oracoli dell’intelligenstija, i pesi massimi del pensiero debole o in cura ricostitutente, i divi di sport & spettacolo, i protagonisti del jet-set mediatico? Dicono tutta la stessa cosa: l’immigrazione è sacra, come altre cose della religione civile che non ammette valori non negoziabili, al di fuori dei pochi in cima all’agenda politicamente corretta: una religione contro cui, in altri ambiti, anche tu reagisci. Gli argomenti sono gli stessi, non c’è una riflessione più sofisticata e persuasiva che distingua i v.i.p. dell’alta cultura dai v.i.p. della ribalta all’insegna di successo e gossip: li vedi i filmati, come sono costruiti sulla stessa retorica? Lo sai come manipolano il consenso, ti accorgi che cercano di intimidire la gente, che danno del razzista a chi, per esempio, non capisce perché, se arrivano decine di barconi con migliaia di immigrati che ci dicono tutto quello che gli serve per restare qua, non puoi chiamarla invasione; invece, se dovessi riportarli indietro, diventa ipso facto “deportazione”? La lingua italiana ha ancora un senso o il significato lo stabilisce un’apposita commissione Ue? Ti dice niente questa opera di controllo del linguaggio, che vediamo in azione anche in altri ambiti di discorso, è una forma di oppressione soft che dovremmo respingere tutti, al di là delle divergenze di opinione? Mi pare di no.
In ogni caso, non puoi pensare che hai a che fare con gente che non legge, non si informa, non confronta, non argomenta, senza cervello, senza cuore: lascialo credere a quei geni che non sanno fare altro che immaginare chi siano quelli che osano pensarla diversamente da loro, dipingendoli, come massimo sforzo di inventiva polemica, quali piccolo borghesi. Sai che non è così. E che alcuni di loro, me per primo, voteranno Lega, inviteranno altri a farlo, si batteranno con la Lega e Salvini, lo fanno ragioni che sarebbe ingiusto liquidare come sono solite fare le guardie arcobaleno del Pensiero Unico.
Quello che non capisco è la posizione della Chiesa.
Mons. Galantino sembra un arbitro che guardando la partita dall’esterno dà i voti a UE, Regioni , governo italiano , come se la Chiesa non c’entrasse niente o non potesse far niente o dare il buon esempio.
Pio XII aprì i conventi e gli istituti religiosi agli ebrei, non ha chiesto al maresciallo Badoglio di mettere a disposizione degli ebrei locali nei comuni italiani, non è stato a guardare se il nuovo governo italiano faceva qualcosa o no per gli ebrei, ha agito evangelicamente, e basta.
Eppure certi cattolici attuali lo criticano.
Oggi oltretutto conventi e seminari sono sempre più vuoti , ci sono meno vocazioni e certi edifici ecclesiastici mastodontici potrebbero diventare luoghi di accoglienza.
Eppure c’è stato anche il Concilio che ha illuminato le menti…Ce la fanno a capire che la Chiesa deve agire e non dare le bacchettate agli altri ?
Pio XII l’aveva capito subito….eppure non aveva partecipato al Concilio…ma non è che forse si era più cristiani prima ?
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Ma quali bugie, Maurizio, non scherziamo con le cose serie !.I regimi dittatoriali sono spesso alleati e foraggiati dall’Occidente ,vedi arabia saudita, pakistan,qatar, sudan, mali,ecc.Gli “interventi umanitari” in Iraq, Libia, Kossovo, ecc hanno avuto il solo esito di rafforzare il fondamentalismo islamico.Vedi , tra l’altro, le origini di al qaeda, isis, ecc. Ma questo non giustifica l’invasione dell’Europa, proprio perche non vogliamo fare la fine dei Cristiani del Medio Oriente.Ribadisco, pensala come vuoi ,Maurizio, ma di invasione si tratta, è inutile indorare la pillola.L’obiettivo di tantissimi fondamentalisti islamici che arrivano in Europa come “profughi” è quello di instaurare il califfato, è inutile credere alle favolette. Vediamo già i primi sintomi di tutto questo. Pensala come vuoi, tanto io e tanti altri abbiamo già fatto le nostre valutazioni e nessun buonismo ci farà cambiare idea, l’Europa agli Europei !Ciao e buona serata
Gentile Maurizio, per mettere fine al mattatoio bisogna impedire, anche con i militari, le partenze dei clandestini e spendere i soldi per aiutare le popolazioni povere in loco, evitando però di ingrossare il culo solo ai vertici dei vari Paesi.Bisogna combattere l’imperialismo della nato e quello islamico suo alleato (monarchie del golfo, turchia,ecc) che negli ultimi anni hanno fatto solo disastri, e non si sa fino a che punto in “buona fede “.Bisogna cominciare ad aiutare le numerose persone Europee in difficoltà, cosa che ormai le nostre elites fanno finta di dimenticare.Con l’attuale andazzo ,con la perdurante crisi prodotta ad arte dagli speculatori finanziari per farsi i beati cazzi loro, a scapito dei ceti popolari, e con l’invasione extracomunitaria creata e pilotata , rischiamo di andare incontro ad una guerra civile in Europa, per cui è meglio prevenire prima che sia tardi. La prima cosa da fare è uscire dalla Ue e creare una vera alleanza tra le Nazioni d’Europa con Russia inclusa, secondo abbandonare l’eurozona e riacquistare le legittima sovranità , sotto ogni punto di vista. Lo strapotere ue-bce-fmi che sta distruggendo la nostra Europa e la invasione extracomunitaria soprattutto dai paesi islamici, vanno di pari passo, fanno parte della medesima strategia.Se vogliamo davvero bene alla nostra Patria , l’Europa , dobbiamo svegliarci , è inutile credere alle favolette con lieto finale o fare gli imperturbabili ,
E chi difende i regimi dittatoriali,Maurizio ? Io detesto l’ipocrisia di chi parla di diritti civili, ecc e poi sta in affari con quei regimi, Pensa che la “democratica e civile” Turchia è addirittura nostra alleata nella Nato.Io, personalmente,sono per l’accoglienza dei profughi veri, cioè le minoranze vere, Cristiani, alawiti, yezidi, ecc lo ripeto fino all’infinito, Che profugo è il giovane musulmano marocchino o pakistano o bengalese o senegalese? Da quale persecuzione o guerra fugge ? I profughi veri sono coloro che vengono perseguitati !!! I “migranti “economici non li possiamo più accettare , non ci sono più le condizioni. Ad accogliere i migranti economici musulmani devono pensarci i Paesi musulmani ricchi.Se poi tali migranti vogliono a tutti i costi raggiungere per forza l’Europa, penso male , molto male ! E già ti ho spiegato a cosa i riferisco, Ciao e buon pomeriggio.
Il blocco navale è “un ‘atto di guerra”…..affermazione patetica.Per scatenare inutili guerre vere e proprie invece , nato, e paesi arabi alleati non ci pensano due volte.