Sorpresa: il 90 per cento dei medici in Canada si oppone a eutanasia e suicidio assistito

Di Leone Grotti
14 Febbraio 2013
È il responso di un'indagine condotta tra i medici che applicano cure palliative in Quebec, che sta per legalizzare l'eutanasia.

Il Quebec sta per legalizzare l’eutanasia e il suicidio assistito. Per questo la Società canadese dei medici che praticano cure palliative (Cspcp), prima di pubblicare un comunicato in favore o meno della legge, ha condotto un sondaggio tra i suoi 300 membri. Il responso è inatteso: il 90 per cento dei medici che hanno risposto, circa la metà del totale, si oppone alla legalizzazione dell’eutanasia, l’83 per cento si oppone alla legalizzazione del suicidio assistito.

PIÙ CURE PALLIATIVE. Ecco perché la Cspcp si è opposta fortemente alla legge che il parlamento sta esaminando. Il sondaggio descriveva l’eutanasia, secondo la definizione data dal glossario dell’Assemblea nazionale del Quebec, come «un atto che consiste nel causare in modo deliberato la morte di un’altra persona per porre fine alle sue sofferenze». Il suicidio assistito come «l’atto di aiutare qualcuno a commettere suicidio provvedendo o ai mezzi o alle informazioni su come procedere, o entrambi». Secondo la Cspcp invece di approvare l’eutanasia bisognerebbe migliorare l’accesso alle cure palliative.

PRO EUTANASIA SOLO IL 16%. Un altro sondaggio sullo stesso argomento, condotto questa volta dall’Associazione medica canadese su un campione di 2125 medici, ha dato i seguenti risultati: il 44 per cento dei medici si rifiuta di applicare l’eutanasia anche se legale; il 26 per cento è indeciso; il 15 per cento ha preferito non rispondere e solo il 16 per cento si è detto favorevole. Sempre secondo l’indagine, negli ultimi 5 anni solo il 16 per cento dei dottori ha ricevuto richieste di eutanasia da parte dei pazienti. Sono proprio i medici, dunque, che in Canada si oppongono a una legge che legalizzi l’eutanasia, anche perché spetterebbe a loro di uccidere i pazienti o di aiutarli a morire, un gesto che anche qualora diventasse irrilevante dal punto di vista penale, da quello morale resterebbe sempre un omicidio.

ASPIRINA EUTANASICA. Secondo alcune indiscrezioni, l’eutanasia in Quebec sarà considerata un “trattamento medico”, come se fosse una medicina. Una scelta difficile da giustificare visto che l’eutanasia è un intervento che causa in modo diretto e intenzionale la morte del paziente e nel codice penale del Quebec si legge: «Quando una persona causa la morte di un altro essere umano con un trattamento, proprio o improprio, anche se applicato in buona fede, è omicidio». L’ascrizione dell’eutanasia tra i “trattamenti medici” pone anche un altro problema: in Quebec l’assistenza sanitaria è un diritto a cui tutti devono avere uguale accesso. Sarà dunque molto difficile autorizzare l’eutanasia solo in alcuni casi e non in altri, ad esempio solo se i pazienti soffrono di una malattia in stato terminale, come il Quebec annuncia di voler fare. Anche qualora riescano ad aggirare il problema, questa contraddizione renderà molto semplice ampliare la legge in tribunale ed estendere le categorie di persone a cui l’eutanasia si può somministrare, come già avvenuto in Belgio.

@LeoneGrotti

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3 commenti

  1. Ralphy

    Ed è giusto ! Tale e come dovrebbe essere !

  2. cirillo

    Questi sono veri medici.Il medico cura e assiste l’amnalato,e non l’uccide.

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