Siria. Ninar ucciso perché cristiano dai ribelli, che minacciano: «Vi taglieremo la testa per esporla in moschea»

Di Leone Grotti
23 Settembre 2013
È successo sabato nella città di al-Tabqah, da oltre un anno nelle mani di al-Nusra, che hanno anche confiscato le proprietà dei cristiani e distrutto una chiesa

Un cristiano di 26 anni è stato ucciso lo scorso 21 settembre in Siria dai terroristi di al-Nusra. La notizia è stata riportata oggi dall’agenzia Aina.

UCCISO IN QUANTO CRISTIANO. Ninar Odisho, insieme a due amici musulmani, si trovava ancora nella città di al-Tabqah, da oltre un anno nelle mani dei ribelli, per controllare che la casa della sua famiglia non venisse distrutta. Nel pomeriggio di sabato, per strada, il cristiano e i suoi amici sono stati avvicinati da alcuni jihadisti, che dopo avergli puntato contro le armi hanno lasciato andare gli altri due uomini, perché musulmani, mentre hanno pestato fino a ucciderlo Ninar, dopo aver appreso che era un cristiano.

CHIESA DEMOLITA. La città di al-Tabqah, che si trova a oltre 300 chilometri da Damasco, è stata presa dai ribelli nel 2012 ed è finita sotto il controllo dei terroristi di al-Nusra, gli stessi che occupano anche Maloula. La maggior parte dei cristiani è già scappata da mesi perché vittima di angherie da parte dei ribelli, che hanno confiscato le loro proprietà. La chiesa dei Santi Sergio e Bacco (nella foto prima della distruzione), una delle due presenti in città, è stata bruciata e demolita dai ribelli, come racconta ad Aina uno dei cristiani fuggiti dalla città.

«TI TAGLIEREMO LA TESTA». La violenza dei jihadisti è stata confermata da un altro cristiano costretto a scappare: «Io sono fuggito ma i ribelli continuano a scrivermi sul cellulare che se tornerò ad al-Tabqah mi taglieranno la testa e la esporranno in moschea, così che tutti i musulmani la vedano e ne siano orgogliosi. Ora non accendo più il cellulare se non quando ne ho strettamente bisogno, per paura di ricevere telefonate da loro». I ribelli hanno anche imposto ai cristiani rimasti di convertirsi all’islam, se non volevano essere cacciati dai posti di lavoro o, peggio, uccisi.

@LeoneGrotti

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5 commenti

  1. max

    il dire “tutti siamo fratelli” è un concetto che usa la massoneria?
    ‘Tutti siamo creature di Dio, ma chi ha riconosciuto Gesù Cristo come Dio fatto carne (che è solo per via divina) è diventato figlio di Dio.
    Giusto pregare per loro, ma come diceva il maestro: “se non vi convertirete, perirete tutti” (Lc 13,5).

    1. mike

      io pure credo che siano nostri fratelli (anche perché, per quanto sembri assurdo, sono loro coloro coi quali conviene allearci contro la cultura occidentale anticristiana e antimonoteistica. la speranza è far convertire o “calmare” i più fanatici ossia i fondamentalisti. eccetto i “ribelli” che sono un caso a parte. e mi sa in più di un senso). papa francesco ci sta provando. è la cosa che molti non hanno ancora capito.

  2. max

    E Bergoglio dice che sono nostri fratelli.

    1. Cisco

      Esatto Max, anche i peggiori criminali sono nostri fratelli, anche i carnefici di Gesù Cristo erano suoi fratelli. Bisogna pregare per la loro conversione.

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