Sgreccia: «Il bosone di Higgs è “di Dio” perché tutta la realtà è di Dio»
L’annuncio della scoperta del bosone di Higgs, al Cern di Ginevra, ha impressionato l’opinione pubblica comune. L’unica particella ancora sconosciuta del sistema standard sarebbe l’origine della materia del cosmo. Per questa ragione, sono in molti ad aggiungerle l’epiteto: “di Dio”. Ma c’è differenza tra “origine fisica” e “causa originale”. Tempi.it ne parla con il cardinale e teologo Elio Sgreccia.
Il bosone di Higgs spiega il cosmo?
Io credo che questa tendenza di spiegare tutta la natura ricorrendo all’elemento ultimo, più elementare, pecchi di ingenuità. Spiegare ciò che è grande attraverso la mediazione di ciò che è più piccolo – la vita con i geni, la materia con l’atomo – è un metodo riduzionista ed analitico. Per carità, giova ad acquisire conoscenze analitiche, particolari ed elementari dell’oggetto fisico, ma non va confuso con la causa, ovvero con ciò che spiega l’esistente.
Eppure, viene chiamata “la particella di Dio”…
Questa particella è “di Dio” come è “di Dio” tutto il resto del mondo. È soltanto una componente, magari originaria, della materia, ma non spiega la realtà che ci circonda. Aleggia in essa, ma non la codifica. Perché la realtà non ha bisogno di una spiegazione fisica, bensì metafisica. Necessita di un’origine che spieghi il passaggio dal non-esserci all’esserci. E la definizione di questo non pertiene alla scienza.
C’è uno scambio: si confonde l’origine fisica con il creatore?
Non so se il bosone di Higgs sia la particella più elementare dell’universo, ma sicuramente non ne è la causa. Nel suo finalismo, il cosmo esistente ha bisogno di una mente e di una causa che non soltanto l’ha prodotto, ma l’ha anche voluto. Bisogna plaudire ad ogni innovazione che fa comprendere meglio la composizione della materia. Tuttavia, ogni scoperta scientifica non è che un invito a risalire, attraverso il ragionamento e con l’aiuto della teologia, alla vera fonte dell’Universo.
La scoperta del “bosone di Higgs” è da vedersi come un passo in avanti. Ma non annienta la voluptas sciendi…
Anche questa particella è causata da Dio. Non spiega l’universo, ma soltanto alcuni fenomeni della materia. Adesso, va posta una domanda: come questo elemento si incastra nell’armonia dell’ordine del creato, come si giustifica di fronte a un Creatore? È questo il passaggio più interessante: vedere nella scoperta l’aprirsi di una serie di domande che sono l’inizio dell’evoluzione scientifica. Non basta la materia a giustificare la sua stessa esistenza: vengono in aiuto la metafisica, la filosofia e la ragione.
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