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Sul testo di Paola Mastrocola e Luca Ricolfi, Il danno scolastico (La nave di Teseo, 272 pagine, 19 euro), sono state dette già tantissime cose, alcune carine, ingraziate, favorevoli, altre meno. I due autori hanno dedicato un intero volume alla scuola. In un modo un po’ diverso da quello con cui spesso i libri ad ampia lettura vengono dedicati alla scuola, cioè con le solite narrazioni sull’insegnante illuminato, l’alunno che non ti aspetti e i benefici incredibili della mensa a base di legumi. Oppure con i soliti articoli “monta-protesta” dei quotidiani dove i genitori si lamentano del calcinaccio che cade, la Dad, i contagi, la carta igienica, il figlio che non trova l’autobus. Fuori da questi stanchi cliché, tolti i saggi scientifici, di scuola non si parlerebbe mai. O meglio si parlerebbe di tutto quello che avviene a scuola e quasi mai dell’unica cosa che conta: ma la scuola insegna qualcosa?
La tesi degli autori è chiara e diretta,...
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