«Mi auguro che il governo Letta ottenga una piena fiducia dal Senato e dalla Camera». Lo dice chiaro e tondo Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle opere, intervistato oggi dal Corriere della Sera. Secondo il consulente tedesco che rappresenta le 36 mila aziende italiane ed estere associate nel «sodalizio vicino agli insegnamenti di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e liberazione» (così il quotidiano di via Solferino definisce la Cdo), «la stabilità politica non è di per sé una garanzia per il superamento della crisi, ma ne è una condizione indispensabile».
RIPRESA A RISCHIO. Dal punto di vista degli imprenditori, infatti, «la caduta del governo farebbe perdere all’Italia il riconoscimento per il lavoro fatto nel contesto internazionale – continua Scholz – e avrebbe una conseguenza certa: mettere a repentaglio le condizioni per la ripresa e aumentare nei cittadini la sfiducia verso la classe politica». Il presidente della Cdo crede che la prosecuzione dell’esperienza del governo Letta sia necessaria per «dare una possibilità reale alle grandi intese per le riforme». Nell’arena politica tutti i partiti hanno «giuste ambizioni», dichiara al Corriere, «ma ci sono momenti storici in cui il partito deve avere la priorità di mettersi al servizio del Paese. Fare un passo indietro che è un passo avanti per l’Italia».
LUPI E MAURO. Come Scholz, sono vicini a Cl anche i ministri Maurizio Lupi e Mario Mauro, del Pdl il primo e di Scelta civica il secondo, ma entrambi intenzionati a non interrompere le larghe intese, ricorda l’intervistatore Marco Cremonesi. Per il presidente della Cdo questa è una scelta che «riguarda le convinzioni di ciascuno». Tuttavia, aggiunge, «posso dire che esiste una educazione ad una responsabilità libera e personale nei confronti del bene comune che riconosce i partiti come strumenti necessari ma non attribuisce loro un valore assoluto». E oggi occorre mettere «in primo piano le necessità molto oggettive del bene del Paese». L’Italia, insiste Scholz, ha un urgente «bisogno di riforme. E io spero che i partiti decidano di fare un passo avanti ed escano dal ripiegamento su loro stessi».
LE RIFORME NECESSARIE. E quali sono le riforme necessarie che dovrebbe realizzare il governo Letta nel caso ottenga dal parlamento la fiducia richiesta? «Quella della legge elettorale è la prima», dice Scholz, poiché «un sistema in cui le oligarchie decidono chi va in Parlamento e chi no, non aiuta l’assunzione di responsabilità». Poi serve «un ridisegno complessivo» del sistema fiscale e «la riforma del Welfare che metta al centro la collaborazione tra pubblico e privato anche per evitare il collasso del sistema».