Santorum e Romney, ennesimo testa a testa per le primarie repubblicane

Di Benedetta Frigerio
12 Marzo 2012
Sabato Rick Santorum ha preso più delegati del front runner Mitt Romney. Domani si vota in Alabama e Mississippi. Qui, però, rispunta Newt Gingrich a mettere i bastoni fra le ruote all'italoamericano. I sondaggi vedono i tre candidati vicinissimi.

La vittoria di Rick Santorum sabato scorso in Kansas era prevista. Ma nessun sondaggio aveva segnalato un così ampio margine di distanza fra lui e il front runner Mitt Romney. L’italoamericano, infatti, ha ottenuto il 51 per cento delle preferenze contro il 21 del mormone. Questo è il più ampio margine di distanza (30 per cento) raggiunto dai due dall’inizio delle primarie repubblicane. Non solo, Santorum ha vinto nei quattro distretti congressuali, aggiudicandosi ben 33 delegati e lasciandone soltanto 7 a Romney. Il che è significativo: conferma che gli evangelici (1/3 della popolazione) sono ormai tutti uniti nel supporto al candidato cattolico, visto come l’unico antidoto agli attacchi di Obama alla libertà americana e alla morale naturale. Per questo Santorum continua a correre, convinto di essere l’unica vera alternativa al presidente in carica. Come ha dichiarato sabato notte, dopo la vittoria: «A dicembre i media dicevano che solo un miracolo mi avrebbe permesso di arrivare a marzo. Ed eccomi qui. Io ai miracoli ci credo e combatterò fino in fondo per salvare l’America dalla iattura Obama, che sta distruggendo il Paese».

Sempre sabato sera si sono conclusi i caucus nel più piccolo stato del Wyoming dove invece il mormone era già avanti: ha preso 12 delegati, lasciandone 3 a Santorum. Così, anche le distanze per numero di delegati totali si sono accorciate. Romney ne ha 454, Santorum 217, Gingrich 107 e Paul 47.

Domani invece si voterà in Alabama (50 delegati) e Mississippi (40). Qui Santorum punta a vincere. In Alabama si prevede, però, un altro testa a testa. Perché non riguarda solo i due prescelti, ma anche il terzo candidato, dal profilo molto più vicino all’italo-americano che, infatti, gli aveva chiesto di abbandonare la corsa per unire le forze. I sondaggi del New York Times, che tengono conto di tutti quelli effettuati dagli istituti più importanti, vedono Romney davanti con il 30,8 per cento, Newt Gingrich dietro al 30,6 e Santorum terzo con il 29,5 delle preferenze.
In Mississippi, Stato fortemente conservatore, su cui Gingrich ha lavorato per mesi, Santorum spera, dopo i risultati in suo favore, che l’elettorato dell’ex speaker scelga di non disperdere i voti spostandosi su di lui. Per ora, però, Gingrich pare essere ancora davanti con il 33 per cento dei voti, mentre il mormone è al 32 e l’ex senatore al 27, 3. Se i candidati rimanessero così vicini potrebbero prendere un numero di delegati così simile da rimandare la scelta al turno di sabato prossimo in Missouri.

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