Sabato alla Colletta alimentare «tutti potranno riscoprire la gioia di donare». A meno che non vogliano dar retta alle Iene

Di Leone Grotti
27 Novembre 2013
In oltre 10 mila supermercati si raccoglie cibo destinato ai più poveri. E Andrea Giussani avverte: i servizi tv di Iene e Striscia possono avere conseguenze gravi

«La Colletta alimentare è un gesto semplice che fa riscoprire a un popolo intero la gioia di donare e rispondere al bisogno delle persone, che parte dalla spesa e arriva più in profondità». È questo, in sintesi, il motivo per cui la Giornata nazionale della colletta alimentare non passa di moda. Sabato 30 novembre si terrà in oltre 10 mila supermercati la sua 17esima edizione e come spiega a tempi.it il presidente della Fondazione Banco alimentare onlus, Andrea Giussani, «quest’anno il bisogno è ancora più graffiante perché la crisi ha aggravato la povertà alimentare nel nostro paese».

Di quante persone si parla?
Gli italiani che si trovano in una condizione di povertà alimentare sono passati in tre anni da tre a quattro milioni. Sabato non sarà solo un giorno di festa e condivisione: speriamo anche di raggiungere un risultato migliore dell’anno scorso, nonostante la crisi. Nel 2012 abbiamo raccolto 9.200 tonnellate di alimenti, pari al carico di 2.200 tir, che sono stati distribuiti gratuitamente a 9 mila strutture caritative che hanno aiutato un milione e 800 mila poveri. Quest’anno però vogliamo fare di più.

La crisi non vi frena?
L’anno scorso abbiamo pareggiato i numeri dell’anno 2011. Quest’anno speriamo di migliorare non solo grazie alla generosità di ognuno ma anche aumentando i punti vendita convenzionati fino a 11 mila.

La gente chiamata a donare pasta e alimenti a lunga scadenza troverà davanti ai supermercati ben 135 mila volontari.
Se ne abbiamo così tanti è per diversi motivi: da un lato il richiamo è facile, perché il gesto è bello, semplice e si può fare insieme ai propri amici e familiari. Poi ci aiutano molto le organizzazioni caritative che noi serviamo durante l’anno e che in questa giornata portano i loro volontari, che sono grati alla nostra continuità di aiuto durante l’anno. Ma ci sono anche volontari tra virgolette.

Cioè?
I detenuti di alcune carceri faranno la colletta nelle prigioni ma ci sono anche persone indigenti che magari passano davanti ai supermercati e decidono di dare una mano.

[internal_video vid=134728]Ogni anno spiegate questo gesto con “dieci righe”. Quest’anno avete scelto uno stralcio di un discorso del Papa. Perché?
Quest’anno papa Francesco in un’udienza ha fatto un intero discorso sullo spreco e sul dono del cibo, parlando dell’importanza della collaborazione per i poveri. Lui è un testimone che vale più di ogni altra cosa, quindi abbiamo cancellato le mille frasi preparate da noi e abbiamo dato spazio a lui, un testimone comprensibile a tutti, cristiani e non, che dà un messaggio semplice ma anche profondo.

L’Unione Europea ha stanziato meno fondi per il bilancio dei prossimi sette anni. Ci sono cattive notizie anche per voi?
Per ora sospendiamo il giudizio: dal punto di vista quantitativo, il nuovo programma Fead, che sostituisce il vecchio Pead, prevede meno risorse per il prossimo settennio e deve distribuirle a un numero di paesi più ampio rispetto a prima. Inoltre, il Fead sostiene tutte le povertà e non solo quella alimentare. Quindi avremo meno aiuti anche noi. Però rispetto a pochi mesi fa siamo contenti perché è stata introdotta una metodologia di assegnazione che vuole anche vedere i risultati dei fondi assegnati e quindi obbliga le nazioni a distribuire i soldi nel miglior modo possibile. Un’organizzazione seria ed efficace come la nostra non può che felicitarsi di questa novità.

Le Iene e Striscia la notizia però hanno mandato in onda un servizio poco lusinghiero nei vostri confronti.
È stato un servizio davvero pessimo, a due settimane dalla Colletta alimentare poi! Se uno guarda bene i contenuti dei filmati, capisce subito che noi siamo le vittime, la parte lesa e non i colpevoli. Però è chiaro che un telespettatore si può confondere se sente citare in modo distratto il Banco alimentare associato a un criminale che vende alimenti che sono stati donati gratuitamente. Noi abbiamo reagito subito e per fortuna Striscia ha aggiunto una parte di servizio in cui ha descritto la nostra attività. Però mezzi così efficaci dal punto di vista dell’immediatezza, in una cultura come la nostra dove l’apparenza conta più della sostanza, realizzando filmati di questo tipo minacciano il lavoro quotidiano di 1.700 volontari e 9 mila strutture caritative serie.

Perché hanno mandato in onda il servizio proprio a ridosso della Colletta alimentare?
Qualcuno ha fatto una segnalazione e se ben due tv della stessa rete si sono fatte concorrenza, per me il motivo era solo quello di fare un piccolo scoop. Però devono stare attenti al danno che fanno: la conseguenza di un servizio così può essere che persone povere e indigenti ricevano meno alimenti perché qualcuno può venire influenzato al momento di donare. E questo è molto grave. Puntare il dito contro un atteggiamento colpevole è giusto ma si sarebbe fatto un servizio migliore al bene comune se fosse stato segnalato alle autorità giudiziarie e non ai telespettatori.

@LeoneGrotti

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14 commenti

  1. bvzpao

    Dopo le recenti dichiarazioni di Ricci, direi che è il minimo aspettarsi attacchi diretti e indiretti. Tra qualche giorno ci sarà un servizio su Formigoni con la pettorina da volontario del Banco Alimentare, nel quale si parlerà delle inchieste che lo vedono imputato.

  2. Lela

    Per chi vuole, questo è un servizio sul veneto

    http://youtu.be/h6UjAWj00tE

    Poi, che in un anno si distribuiscano solo i proventi di UNA colletta annuale (infatti non capisco il plurale nei post) mi sembra un po’ inverosimile! Senza le raccolte nella grande distribuzione, la ristorazione e l’industria durante tutto l’anno, si andrebbe avanti un paio di settimane…

  3. Cagliostro

    E mi raccomando: non comprate prodotti Barilla e affiliati! (Mulino Bianco, Voiello, Pavesi…). Che sia una colletta alimentare, non una colletta a favore del genderismo.

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