In bocca all'esperto

A Pordenone c’è uno chef che saprà far parlare di sé

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Pubblichiamo la rubrica di Tommaso Farina contenuta nel numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)

Perfino nella città più sottovalutata del Nord Italia si possono trovare emozioni a tavola. Pordenone non è certo un capoluogo di provincia di cui si parli molto, ci sembra. Eppure si trova in Friuli, una regione dove, ve l’abbiamo già detto, mangiar bene non è difficile.

[pubblicita_articolo]È grazie ad Alessandra Meldolesi, coltissima e simpatica scopritrice di giovani cuochi, che abbiamo scovato Carlo Nappo e la sua Catina. La Catina è una storica pizzeria, che se ne sta proprio in centro a Pordenone: banale? Mica tanto. Qui c’è Carlo, uno chef poco più che trentenne, che saprà far parlare di sé.

Intanto, ha colpito la sonnolenta città con le sue creazioni di rottura, e ha saputo nobilitare le pizze con scelte oculate in fatto d’impasti e guarnizioni (proverbiale quella con carne salada, radicchio e ricotta di bufala).

Ma sui piatti “cucinati”, ecco la sorpresa. In queste sale simpaticamente kitsch ma accoglienti (del resto non si poteva rescindere il legame con la storia), ecco una serie di piatti modernissimi, giocati su sottigliezze, tecniche nuove e ingredienti di prim’ordine.

Che dire delle crudità di pesce con mojito analcolico? Della crema di burrata con baccalà Rafols fritto? Della tartara di branzino con acqua di pomodoro e frutti rossi?

Tra i primi, ci si sbizzarrisce pure coi risotti: memorabile quello con scampo crudo e barbabietola, e da citare quello con pitina di Claut (salume antico pordenonese) mantecato alle mandorle e aceto balsamico in caviale sferificato.

ristorante-alla-catina-pordenone-foto-tommaso-farina-2È nel menù “Mare, terra, amore, tradizione, tecnica, innovazione” che il talento di Carlo prorompe: nei piatti a sorpresa che propone per 50 euro, potrebbe capitarvi, ad esempio, un estroso gioco di cotture che vede protagonisti baccalà, cime di rapa e riccio di mare.

Di dolce, la rivisitazione del tiramisù o il gelato al fiordilatte con gelée di mojito. Naturalmente, anche la carta dei vini è ben più da ristorante di livello, che da “semplice” pizzeria. Spenderete circa 50 euro, regalati.

@farinatommaso

Per informazioni
Alla Catina
www.allacatina.it
Piazza Cavour, 3 – Pordenone
Tel. 0434520358
Sempre aperto

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3 commenti

  1. Gabriele

    Una nota a margine, senza entrare in merito alla recensione culinaria fatta dal Sign. Farina; trovo quanto meno inappropriato cercare di ‘rinvigorire’ un articolo utilizzando immagini svilenti e ironia riguardo una cittadina di certo non cosi’ famosa, ma ben conosciuta da chi non si occupa solo di ristoranti e pizza. La ‘sonnolenta” Pordenone con I suoi miseri 50.000 abitanti o poco piu’, ha comunque qualcosa da offrire ad esempio dei festival importanti come “PN legge” che assieme a Torino e Mantova rappresenta il meglio dell’ editorial italiana, “Le giornate del cinema Muto” che con “San Francisco Silent Film festival” rappresenta uno delle piu importanti appuntamenti a riguardo, “DEDICA” manifestazione letteraria che ha ospitato anche diversi NOBEL, non di meno esitono altri importanti appuntamenti nel campo di Musica, e Sport. Direi quindi che puo risultare difficile definire “sottovalutata” o “sonnolenta” una citta che ospita ogni anno tante attivita’ e proposte culturali. Invito quanti vorranno verificare a passare qualche giorno in citta’ durante uno dei tanti appuntamenti di interesse. Ricordo in fine al sign. Farina che esistono anche Voghera e la sua indomabile casalinga e pure Cuneo con le sue proverbiali caserme che posso tornare utili per rinvigorire qualche altro articolo per le zone limitrofe.

  2. daniperri

    Mi pare un menù “pour epater les bourgeois”.

    1. Ada

      Questa moda dello chef-stilista sembra sempre più voler ridicolizzare la nobile arte del cucinare bene.

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