![Programma per cattolici in politica: essere cattolici](https://www.tempi.it/wp-content/uploads/2024/12/ernesto-maria-ruffini-ansa-321x214.jpg)
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Già ci sembrò senza senso che si fosse formato un partito di fuoriusciti da Forza Italia con la ragione di sostenere il Governo Letta che poco, pochissimo tempo dopo, fu fatto cadere dal suo stesso partito divenuto nel frattempo renziano.
Le cose da fare erano allora e sono anche oggi le Riforme – abolizione del Bicameralismo perfetto, Legge elettorale, mercato del lavoro – e per questo era (e sarà?) condizione necessaria e sufficiente ciò che ha fatto Renzi siglando il Patto del Nazareno con l’impresentabile Berlusconi.
L’opzione di sostenere un governo, che avrebbe potuto allora essere un monocolore, non ha fatto che alzare il prezzo da far pagare al centro destra per stare dentro il governo.
L’operazione NCD ha avuto poi l’esito sconsolante di mettere insieme una percentuale di consensi risibile alle elezioni europee.
In tutto questo, forse perché tutti indaffarati a fare le cose da fare, ancora non si vede lo straccio di un pensiero, se non forte, almeno di un qualche orizzonte politico, anche di medio termine.
Al momento il programma del NCD è assimilabile all’intenzione di quella mamma che al figlio adolescente ingiunge con severità “di mettere in ordine la sua camera”. Il popolo, adolescente o meno, se ne fa un baffo, come il figlio di quella mamma del resto.
Venendo alla elezione del Presidente della Repubblica, ecco che, in nome di una pura consonante sicilianità, l’Alfano fa votare Mattarella anziché scheda bianca come il resto del centro destra. La scheda bianca, da che politica è politica, suona come il mozartiano “Vorrei e non vorrei, mi trema un poco il cor; Felice in ver sarei ma può burlarmi ancor”.
Conclusione di questa mossa il prezzo del Nazareno si alza ancora per la destra.
Sinistra unita, destra a pezzettini.
La Lega sale nei consensi, FI precipita, e NCD sta lì al 4%, percentuale per cui ha battuto il pugno sul tavolo perché fosse corretta la legge elettorale sulla soglia di sbarramento, fissata in origine al 6%.
Il tutto fa scrivere, in data 2 febbraio, ad Agostino Giovagnoli di Repubblica che l’elezione di Mattarella «si collega ad un faticoso processo di sberlusconizzazione del cattolicesimo italiano, il cui inizio nel 2011 ha contribuito alla nascita del Governo Monti. C’è anche questo dietro i tormenti del Nuovo Centro Destra e dell’UDC in questi giorni: Area popolare ha cercato in tutti i modi di non votare un candidato il cui successo rappresenta un’evidente smentita del progetto di un centro – destra senza Berlusconi ma imperniato su cattolici extraberlusconiani».
In questo momento vorremmo da cattolici dire a chiare lettere che Berlusconi, promuovendo il Patto del Nazareno, si è dimostrato un vero statista.
Brutto, bollito e puzzolente fin che volete, ma statista.
Questi qua dell’ENNECIDI, saranno anche belli e aulenti, ma restano giovani studenti.
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Da quando in qua uno condannato per frode fiscale ai danni dello Stato si può considerare uno Statista? Nello Stato delle banane forse….
Non faccia la moralista, signora Filomena, sappiamo bene come è stato condannato… Piuttosto sulla ramanzina dei due prof., rimando all’intervista al Presidente della Regione Lombardia appena letta su questo numero di Tempi on line….. 09-02-2015 ore 12.00