Quando D’Alema parlava come un Marchionne qualsiasi (e i compagni lo applaudivano)

Di Redazione
08 Settembre 2011
«Non chiedo al sindacato di legalizzare il lavoro nero, il lavoro precario, il sottosalario. Sarebbe assurdo, ma penso che noi dovremmo preferire essere lì con quei lavoratori e negoziare quel salario per migliorarlo». Video del discorso dell'allora segretario del Pds del 1997 in cui parla di sindacati, contrattazione, lavoratori

Guardate cosa diceva solo tre lustri fa Massimo D’Alema al congresso del Pds al Pala Eur di Roma. Questa è la parte finale del suo discorso che, riascoltata oggi, non può non portarci a chiedere che cosa sia accaduto di quella sinistra riformista.

Come nota giustamente sul suo blog Francesco Costa «sono passati quasi 15 anni. Un politico di centrosinistra che oggi osasse dire queste cose, le cose che diceva quasi 15 anni fa il segretario di un partito con la falce e martello nel simbolo, verrebbe probabilmente accusato dalla Cgil, dalla Fiom e dal responsabile economico del Pd di essere una specie di incrocio tra Renzi, Bonanni e Ichino, un servo di Marchionne, un nemico del sindacato e dei lavoratori, un berlusconiano sotto mentite spoglie».

Ecco alcuni passaggi significativi:
«Mobilità e flessibilità sono un dato della realtà e persino qualcosa che corrisponde ad un modo diverso nella nuova generazione di guardare al lavoro».

«Costruire nuove e più flessibili reti di rappresentanza e di tutela. Se noi non ci mettiamo su questo terreno noi rappresenteremo sempre di più soltanto un segmento del mondo del lavoro. Quello che sta in mezzo: quelli che non sono sufficientemente professionalizzati per negoziare da soli, oppure, in basso, quelli che vivono nel mondo del lavoro nero, non tutelato e precario. Ma c’è un piccolo problema: quelli che stanno in mezzo sono sempre di meno».

«Ci sono due milioni di italiani che lavorano in nero. Ma non sono sicuro che sia solo un problema di polizia e ispettorati del lavoro. Temo che non basti. Temo che non basti. Non sono sicuro che se li scopriamo avremo 7 mila miliardi di entrate in più. Temo che se li scopriamo alcuni pagheranno le tasse, ma altri chiuderanno. Avremo un milione di disoccupati in più in giro per il mezzogiorno».

«Non chiedo al sindacato di legalizzare il lavoro nero, il lavoro precario, il sottosalario. Sarebbe assurdo, ma penso che noi dovremmo preferire essere lì con quei lavoratori e negoziare quel salario per migliorarlo. E negoziare i loro diritti anziché stare fuori dalle fabbriche con una copia del contratto nazionale del lavoro».

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