Proposta di mozione al consiglio comunale di Milano di Amicone dopo le frasi di Michelle Bachelet «sull’incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti»
Secondo Amicone «come rappresentanti della città di Milano dobbiamo dichiarare irricevibile il giudizio anti italiano dell’Alto Commissario Bachelet, militante socialista ed ex presidente del Cile:
1. Non sappiamo se la signora Bachelet sia male informata o se punti a mettere in difficoltà il governo eletto dal popolo italiano.
2. Quel che è certo è che sembra umanamente e politicamente da irresponsabili che l’Alto Commissario Onu attacchi il paese che più ha fatto per i migranti, che è stato “lasciato solo” dall’Europa e sulle cui spalle pesa quasi il 100% dei salvataggi in mare e dell’accoglienza in terraferma.
3. Se possibile, le parole della Bachelet sembrano dunque ispirate dal pregiudizio politico e da disinformazione ideologica.
4. Inoltre, sono parole che cadono proprio nei giorni in cui la Libia rischia di essere travolta dalla guerra civile e il Mediterraneo da condizioni di instabilità e di insicurezza che investono di nuovo l’Italia, prima linea d’Europa nel Mediterraneo.
5. Dunque, invece di fare bassa politica con l’Italia, riteniamo che la signora Bachelet e l’ente internazionale Onu debbano mobilitarsi facendo appello alle proprie forze, anche militari, di dissuasione e di peacekeeping. Tanto più che nei giorni scorsi è stata la stessa Onu a denunciare stragi e stupri di massa a Tripoli.
6. In conclusione, invece di buttare sabbia negli occhi all’opinione internazionale e di immischiarsi nella vita politica italiana, la signora Alta Commissario e l’ente internazionale Onu si assumano le loro responsabilità nel fermare l’escalation di violenza e disordine in Libia e nel Mediterraneo.
7. In questo senso potrebbero perfino scegliere di fare ciò che l’Alto Commissario e il Consiglio Onu fecero in Irak autorizzando la “guerra giusta” degli Stati Uniti contro un “tiranno” e uno “stato canaglia”. E cioè orientare tutti i loro sforzi, la signora Bachelet e il signor Onu, per mettere in sicurezza la Libia, liberare i migranti dallo stato di detenzione in cui versano a Tripoli, salvare uomini e donne dalle torture e stupri denunciati dall’Alto Commissario Onu e dalla internazionale Onu».
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