Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Cultura

Pupi Avati: «Il mio matrimonio dura da 49 anni. Se ti capita una cosa bella non la racconti a nessuno?»

Intervista al regista che porta in tv un'alternativa «alla negatività e alla propaganda dei media». «Trascorrere tanti anni con una persona è un'opportunità, non una penalizzazione»

Francesco Amicone
20/01/2014 - 4:00
Cultura
CondividiTwittaChattaInvia

È difficile definire Pupi Avati. Il regista bolognese, amante del jazz, cattolico praticante, ex dipendente della Findus, va a messa tutti i giorni ed è sposato da quasi mezzo secolo. Non ha il profilo dell’intellettuale, tanto meno quello di sinistra. «Qualcuno mi considera un conservatore rimbambito», scherza lui con tempi.it, «io mi impegno soltanto a non essere anticonformista». Sicuramente non è conforme a chi si pretende anticonformista. Dal suo esordio al cinema sul finire degli anni ‘60 a oggi ha girato decine di film. Di ogni genere. I confini dei suoi quarantasei anni di carriera sono tracciati dalla sua pellicola d’esordio, “Balsamus, l’uomo di Satana”, horror padano vietato ai minori di 18 anni (protagonista un nano eccentrico dedito alla magia e alla deflorazione di vergini), e l’ultima opera, “Un matrimonio”, serie televisiva improntata sull’indissolubile bellezza dell’istituzione, che ha come protagonisti due sposi e la loro famiglia negli anni del dopoguerra. A conferma dei suoi meriti, la storia di Francesca e Carlo, in onda su Rai 1 da qualche domenica, sta ottenendo il primato di ascolti in prima serata, «con una media», osserva Avati, «di quasi cinque milioni di italiani».

Lei ha detto che a fare questo film lo ha spinto il suo matrimonio. Perché ha deciso di metterlo in mostra?
Se ti capita una cosa bella non la racconti a nessuno? La dici a tutti quelli che conosci. Io ho ormai settantacinque anni. Ho pensato di avere una storia che fosse abbastanza ricca di fatti e densa per essere raccontata. Un matrimonio. Il mio dura da 49 anni. Di esperienza ne ho abbastanza per raccontare che cos’è, specialmente a chi non lo conosce, o ne ha un’idea scorretta.

A chi si riferisce?
Alle persone sposate che magari in questo momento stanno vivendo difficoltà e pensano che lasciandosi le risolveranno. Io penso che la vita è complicata e vivere con un’altra persona lo è quasi sempre, per tanti motivi. Ma vivendo il matrimonio ho capito che dare continuità, mantenere le promesse e trovarsi dopo tanti anni con la stessa persona, che è quella che ti conosce di più, a spartire gli anni della propria vecchiaia, sia una grande opportunità. Non una penalizzazione.

Offerta Natale 2022 - Regala l’abbonamento a Tempi a un prezzo speciale Offerta Natale 2022 - Regala l’abbonamento a Tempi a un prezzo speciale Offerta Natale 2022 - Regala l’abbonamento a Tempi a un prezzo speciale
PUBBLICITÀ

Ha scritto un film per difendere il matrimonio tradizionale?
Volevo raccontare una storia. Poi è vero che tutte le storie hanno un fine. Per esempio i miei film horror erano finalizzati a fare paura. In anni recenti, però sono approdato a un atteggiamento di responsabilità. Il fine dei miei film è diventato far conoscere qualcosa agli altri anche perché possa essere d’aiuto.

Perché pensa sia utile conoscere la storia di due sposi?
Perché molti non sanno cosa sia essere sposati. Oggi i matrimoni sono calati, principalmente quelli religiosi, e sono stati sostituiti da unioni che spesso durano poco e lasciano i figli senza una madre o senza un padre. La famiglia fondata sul matrimonio è la parte fondante della società, forma i cittadini, e perciò nessuno può felicitarsi di una situazione del genere. Per questo mi premeva di dire ciò che personalmente ho vissuto.

Parlare di matrimonio attraverso la televisione e non il cinema: perché?
La televisione è in ogni casa e può davvero raggiungere tutte le famiglie italiane. Pensiamo a cosa significhi questo potere. Siamo sommersi dalla negatività dei media, da una propaganda uniforme che, non a caso, colpisce la famiglia e il matrimonio. Io mi chiedo: come si fa a proporre sperimentazioni su tanti tipi di famiglia, che sappiano non funzionare, quando ce ne è una, formata da uomo e donna, che funziona da millenni? Perciò c’è bisogno di mostrare questo in televisione, soprattutto ai giovani. E inoltre bisogna raccontare la storia di persone che sono riuscite ad affrontare le difficoltà della vita senza scappare. Il contrario di quanto accade adesso.

LEGGI ANCHE:

amore

Viaggio nel mistero dell’amore

8 Gennaio 2023
Benedetto XVI salma

Pupi Avati: «Il mio Benedetto XVI»

3 Gennaio 2023

In che senso?
Ho un sacco di assistenti che lavorano con me, i ragazzi soprattutto, che vengono a fare stage, che molto spesso hanno genitori separati. E soffrono di questa situazione. Vedendomi a volte come il loro psichiatra, il loro medico, il loro parrocco, si confidano con me. E in genere mi dicono che la cosa che avrebbero desiderato di più è che i propri genitori fossero rimasti uniti. Non riconoscere questo desiderio, è positivo? È responsabile? Non penso. Viviamo in una società di irresponsabili. Non solo i politici, sarebbe troppo facile. Tutti noi lo siamo un po’. Tornare a quell’atteggiamento di responsabilità nei confronti del prossimo ci farebbe soltanto bene. Anche la Chiesa per anni si è allontanata dalla responsabilità che è centrale nel Cristianesimo. Per fortuna, papa Francesco oggi ha posto l’attenzione della Chiesa sulla famiglia.

Fra gli artisti italiani è un po’ una anomalia.
Forse perché provengo da una cultura contadina. Mio padre è morto quando ero piccolo, e sono stato allevato ed educato da mia madre. E per questo non ho paura di dire cose che, per come ragiona il mondo, sono totalmente impopolari, o addirittura banali. Mi accontento della semplicità, della quotidianità, della normalità, delle persone comuni. Dichiararlo fa sì che io sia un po’ messo in disparte. Non sono come gli anticonformisti, come quelli che vogliono dimostrare la loro stravaganza e poi non riescono a realizzare sé. Non sono come quelli che dovrebbero essere anticonformisti e non lo sono affatto, a partire proprio dall’idea di famiglia.

Da parte del cinema italiano c’è un boicottaggio nei suoi confronti, in quanto cattolico?
Non voglio trovare scuse, non ho mai incolpato altri per gli insuccessi della mia carriera. Se un mio film è andato male non ho mai pensato che fosse colpa di altri. Certo è che dichiarare la propria fede, raccontare di essere praticante, dire che vado in chiesa tutti i giorni e che mi siedo sulla panca dove stava mia madre, e farlo apertamente, qualche difficoltà può creartela. Tanto più se dico che non mi importa nulla dei problemi che Enrico Letta ha con Matteo Renzi. Alcune persone ti considerano una vittima della religione, un ingenuo, e a volte, come ho già detto, un “conservatore rimbambito”.

La sceneggiatrice Barbara Nicolosi ha detto in un’intervista all’Avvenire: «Una moderna eresia nella Chiesa di oggi è l’impulso a essere innocui. Va bene essere prudenti, ma spesso sembriamo degli stoppini bagnati. Siamo così attenti a essere gentili e non-offensivi che alla fine non diciamo nulla che valga la pena di stare a sentire». Cosa ne pensa?
Il cinema, l’arte in generale, è una questione di talento che non dipende dall’essere cristiani. Non è che se vai ogni mattina a Messa riuscirai a fare un bel film o a diventare un grande romanziere. Magari. Tant’è vero che molto del cinema e della televisione riconducibile al mondo cattolico è agiografico, stereotipato e io faccio fatica a riconoscermi.

Quale relazione c’è fra essere cristiani e artisti?
Parlo per me. Io credo che ogni uomo sia scelto, anzi “prescelto”, e che la fede rende sacra ogni persona. L’io narrante dei miei film condivide con i personaggi un comune desiderio di felicità. La mia piccola creatività dipende da questa visione della vita. Per questo certi laici mi stupiscono. Sembrano non avvertirlo, sembrano non vedere qualcosa che li trascende che è straordinariamente più grande di noi. A volte li invidio, perché sembra che non hanno questa esigenza, mentre io non posso farne a meno. A volte li compatisco. Per me la bellezza è lo spartire, il condividere, che poi significa amare, cioè quello che dice il Vangelo, che è una rivoluzione, in un mondo che solo a parole si dichiara solidale e poi nei fatti è traditore.

Tags: cinema italianodivorzioMatrimoniopupi avatiun matrimoniounioni civili
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

amore

Viaggio nel mistero dell’amore

8 Gennaio 2023
Benedetto XVI salma

Pupi Avati: «Il mio Benedetto XVI»

3 Gennaio 2023
Dante di Pupi Avati

La commedia divina e bestiale che unisce Avati e Hirokazu

5 Dicembre 2022
Bob Dylan

Il siluro di Bob Dylan sul divorzio che tutti fingono di non aver letto

14 Novembre 2022
Coppia di sposi

Perché anche tanti sposi cristiani si lasciano. E come aiutarli a restare insieme

7 Luglio 2022
Papa Francesco con Antonella Frongillo e don Julián Carrón

Perché, da vescovo e da ciellino, non temo il cambiamento chiesto al movimento. Anzi

30 Gennaio 2022
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Il governo in Cina ha demolito la chiesa di Nangang a Wenzhou
Video

Cina, demolita di notte un’altra chiesa a Wenzhou

Leone Grotti
16 Gennaio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Roberto Perrone

Roberto Perrone mancherà a Fred Perri e a tutti noi

Emanuele Boffi
31 Gennaio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Il problema di Renzi e Calenda, seminatori di vento
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Le tesi per il Movimento Popolare
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Quel medievale di Dante Alighieri
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Io non sono Charlie Hebdo
    Federico Cesari
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    Come ho scoperto che Dio fa ardentemente il tifo per me
    Pippo Corigliano

Foto

Foto

Karabakh. Il conflitto invisibile. Cosa sta succedendo alla popolazione dell’Artsakh

28 Gennaio 2023
Foto

Crisi del sistema politico. Il presidenzialismo è la soluzione?

19 Gennaio 2023
Politicall
Foto

La geopolitica tra identità e relazioni internazionali – Incontro a Torino

16 Gennaio 2023
Rosario Livatino
Foto

L’attualità del beato Rosario Livatino

16 Gennaio 2023
Luigi Negri sul palco del Meeting di Rimini
Foto

”Metanoeite – cambiate mentalità”, la collana di don Negri

9 Gennaio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist