Proteste a Gaza. «I figli dei leader di Hamas hanno tutto, il popolo palestinese niente»
Il 70 per cento dei giovani di Gaza è senza lavoro. Non stupisce perciò che i palestinesi scendano in piazza per protestare contro le terribili condizioni di vita. Ma non accade spesso che lo facciano, come negli ultimi giorni, per denunciare le politiche di Hamas.
VOGLIAMO LAVORO, UGUAGLIANZA E LIBERTÀ
A partire da giovedì centinaia di manifestanti riuniti nel collettivo “Movimento della marcia del 14 marzo”, al grido di «Vogliamo vivere», hanno protestato contro il governo guidato dal gruppo terroristico islamico chiedendo «lavoro, uguaglianza, dignità e libertà»: «Non vogliamo cambiare il sistema politico», ha dichiarato su Facebook uno degli organizzatori, Moumen al-Natour, «non siamo un movimento politico. Vogliamo solo il rispetto dei nostri diritti».
Hamas ha risposto attaccando violentemente uomini, donne e bambini, inclusi giornalisti e attivisti per i diritti umani, e sparando in aria per disperdere la folla. Decine di persone, riporta la Bbc, sono state arrestate mentre le loro case sono state perquisite.
ONU DENUNCIA «ARRESTI E VIOLENZE»
Nickolay Mladenov, coordinatore speciale Onu per il processo di pace in Medio Oriente, ha condannato «la campagna di arresti e violenze da parte di Hamas. Il popolo di Gaza soffre da molti anni e protestava per le drammatiche condizioni dell’economia, chiedendo un miglioramento della qualità della vita nella Striscia. È loro diritto farlo senza temere ripercussioni».
Hamas ha accusato l’Autorità palestinese dominata da Fatah per aver fomentato le proteste, oltre che Israele ed Egitto. Tel Aviv e Il Cairo impongono un blocco economico alla Striscia da quando Hamas, dopo essere entrato nel 2006 in un governo di unità nazionale con Fatah, ne ha preso il pieno controllo con la forza nel 2007. Da allora, entrano nella Striscia solo un quarto delle merci e dei beni rispetto a prima. Il gruppo terroristico si è visto costretto ad aumentare tasse e prezzi per gestire il territorio.
«HAMAS HA TUTTO, IL POPOLO NIENTE»
Simbolo della protesta è diventata una donna, ripresa in un video diventato virale su internet. Mentre manifesta nel centro di Gaza, afferma di avere un marito e quattro figli, tutti senza lavoro: «I figli dei leader di Hamas hanno case e jeep e macchine, possono sposarsi, mentre la gente comune non ha niente, neanche un pezzo di pane».
TORTURE E GIUSTIZIA SOMMARIA
Il gruppo terroristico governa la Striscia con il pugno di ferro. Nel 2015 Amnesty International ha pubblicato un rapporto per denunciare i «crimini di guerra» compiuti da Hamas contro i palestinesi nel 2014, durante la guerra con Israele.
Secondo il rapporto, almeno 23 palestinesi sono stati giustiziati senza processo, decine di altri arrestati e torturati senza motivo. «È scioccante che mentre le forze israeliane infliggevano morte e distruzione al popolo di Gaza, Hamas ne approfittava per regolare i propri conti senza pietà, uccidendo e compiendo altri gravi abusi. (…) Hanno le mani sporche di sangue», ha dichiarato Philip Luther, responsabile di Amnesty per il Medio Oriente e il Nord Africa.
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