Lo Stato islamico ha fucilato due imam a Mosul e decapitato quattro civili per aver protestato contro l’esecuzione eccessivamente brutale del pilota giordano Muadh al-Kassasbe, che sarebbe stato arso vivo. Seconda una fonte del sito curdo Rudaw, «l’Isis ha giustiziato l’imam della moschea di Nabi Yunis (in precedenza distrutta dai jihadisti, ndr) e l’imam della moschea Kabir».
QUATTRO DECAPITATI. Secondo quanto riportato invece dall’Osservatorio iracheno per i diritti umani, quattro civili «del quartiere Tamuz 17 di Mosul sono stati decapitati per aver criticato il rogo su Facebook». Reuters riporta anche che un religioso saudita dello Stato islamico della città di al-Bab, provincia di Aleppo, in Siria, potrebbe presto fare la stessa fine per i medesimi motivi.
IMAM SAUDITA A PROCESSO. Come affermato dal direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdulrahman, il religioso saudita avrebbe detto che gli assassini del pilota Muadh dovrebbero essere processati. Per questo l’imam è stato arrestato e dovrà ora affrontare un processo. Con tutta probabilità, sostiene l’Osservatorio, verrà ucciso.