Popieluszko. Terminate le indagini per la canonizzazione del sacerdote martire polacco, ucciso dal regime comunista

Di Leone Grotti
14 Settembre 2015
La guarigione «miracolosa» di un uomo francese prossimo alla morte è stata definita dai medici «inspiegabile». Ora il dossier passa a papa Francesco
Cerimonia di beatificazione di padre Jerzy Popieluszko, Varsavia, 6 giugno 2010 (Ansa)
Cerimonia di beatificazione di padre Jerzy Popieluszko, Varsavia, 6 giugno 2010 (Ansa)

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Oggi monsignor Michel Santier, vescovo della diocesi di Créteil, annuncerà la fine delle indagini su un caso di guarigione «inspiegabile» dovuta all’intercessione del sacerdote polacco don Jerzy Popieluszko, assassinato a 37 anni dal regime comunista nel 1984. Non è un caso che l’annuncio venga fatto oggi, data di nascita del beato e giorno in cui è avvenuto il miracolo a lui attribuito.

CHI È POPIELUSZKO. Padre Jerzy Popiełuszko era nato il 14 settembre 1947 a Okopy, nel voivodato nordorientale di Białystok, da una famiglia contadina profondamente cristiana. Entrato nel 1965 nel Seminario maggiore di Varsavia, ricevette l’anno dopo l’ordine di chiamata alle armi, dovendo svolgere il servizio triennale di leva in una unità speciale, dove le autorità militari comuniste svolgevano opera di indottrinamento antireligioso per distogliere i seminaristi dalla loro vocazione. Fu oggetto di vessazioni e persecuzioni, che indebolirono il suo stato di salute. Ordinato sacerdote il 28 maggio 1972, anche durante la legge marziale non rinunciò mai nelle sue famose omelie per la patria ad affrontare questioni di attualità, carattere sociale e politico-morale. Cappellano di Solidarność, è sempre rimasto al fianco dei lavoratori durante gli scioperi, e il 19 ottobre 1984 è stato sequestrato da funzionari dei Servizi di Sicurezza del regime e assassinato.

[pubblicita_articolo]«AVEVO GIÀ SCELTO LA BARA». Eroe nazionale polacco, è stato riconosciuto martire dalla Chiesa cattolica e beatificato a Varsavia, il 6 giugno 2010. Per la causa di canonizzazione, manca solo il riconoscimento di un miracolo e le indagini si sono concluse oggi. L’uomo guarito per intercessione del sacerdote polacco si chiama François, oggi 58enne, ed era affetto da una forma estremamente maligna di leucemia. La guarigione «miracolosa» che ha portato all’apertura delle indagini, il 20 settembre scorso, è avvenuta mentre la moglie dell’uomo della diocesi di Créteil su consiglio dei medici stava già «scegliendo la bara». François, infatti, ormai terminale, era finito in coma. Ma dopo che la moglie, insieme a una suora e un sacerdote, pregò il beato Popiełuszko, visto che era il giorno del suo compleanno, François si svegliò e si alzò dal letto. Non c’era più traccia della sua leucemia.

DOSSIER DAL PAPA. I medici che hanno esaminato il dossier di François hanno dichiarato di «non poter spiegare il motivo di questa guarigione». Oggi monsignor Santier condurrà una preghiera pubblica nella cattedrale di Notre-Dame, poi firmerà gli ultimi documenti e invierà la pratica a Roma. La decisione finale sul riconoscimento del miracolo e sulla canonizzazione del prete polacco spetta adesso a papa Francesco.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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2 commenti

  1. giuliano

    non basterà la guarigione miracolosa per accedere alla dichiarazione di santità essendo i carnefici comunisti

  2. SUSANNA ROLLI

    ….’sti comunisti!

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