Polonia. Il direttore d’ospedale licenziato per essersi rifiutato di praticare un aborto? «Non ha commesso errori»

Di Leone Grotti
16 Giugno 2015
Bogdan Chazan, cacciato l'anno scorso dal suo ospedale di Varsavia per aver fatto obiezione di coscienza, è stato assolto. E chiede di tornare al suo posto
epa04258652 A photograph made available on 15 June 2014 showing the director of Warsaw clinic of Holy Family, Bogdan Chazan (R) speaks with women in front of the hospital during an event in his support in Warsaw, Poland, 13 June 2014. Grateful for the help the patient thanked the professor for the gift of life that adopted in the hospital. Director Professor Chazan facility is one of about 3,000 health workers who signed the Declaration of Faith Physicians. By signing it, the doctors and medical students committed to fidelity to God and the Christian conscience. Thus declare that they will not perform procedures contrary to their worldview. Professor Bogdan Chazan refused - citing the clause of conscience - to perform abortions on women, even though they were to the medical indications due to defects in the fetus. EPA/JAKUB KAMINSKI POLAND OUT

«Bogdan Chazan non ha commesso alcun errore professionale», invocando l’obiezione di coscienza e rifiutandosi di far abortire una donna nel suo ospedale della Sacra Famiglia a Varsavia, Polonia. Dopo un anno di lavori, è questa la decisione presa dalla commissione di disciplina incaricata di verificare il comportamento dal punto di vista professionale del medico, che nel 2014 è finito su tutti i giornali.

RICHIESTA DI ABORTO. Tra i dottori più rinomati della Polonia e famoso per le sue posizioni a favore della vita, Chazan è stato denunciato da una donna che si era recata da lui per abortire. Il figlio, concepito con la fecondazione assistita, presentava gravi malformazioni, uno dei pochissimi casi in cui la legge polacca autorizza l’interruzione di gravidanza. Dopo che un altro ospedale si era rifiutato di farla abortire, la donna si era rivolta a Chazan.

[pubblicita_articolo]LA PROPOSTA. Il dottore, ritenendo che con un intervento d’urgenza subito dopo il parto ci fosse qualche possibilità di salvare la vita al bambino, aveva promesso alla donna di seguire il suo caso prima, durante e dopo il parto. In seguito al rifiuto della donna, Chazan si era appellato all’obiezione di coscienza e non aveva voluto fornire il nome di un medico e di una struttura favorevoli all’aborto. La donna aveva infine partorito all’ospedale Bielanski. Il neonato è morto a pochi giorni dalla nascita.

OBIEZIONE DI COSCIENZA. In Polonia la Costituzione riconosce ai medici il diritto all’obiezione di coscienza ma li obbliga a consigliare alle richiedenti un medico disposto a praticare l’aborto. L’obbligo di riferire le donne a un medico abortista è una questione spinosa in Polonia ed è già stata oggetto di un ricorso al Tribunale costituzionale polacco da parte del Consiglio nazionale dei medici, che ne hanno chiesto l’abolizione.

IL LICENZIAMENTO. Per questo motivo, ad agosto il sindaco di Varsavia Hanna Gronkiewicz-Waltz aveva licenziato il medico, comminando all’ospedale della Sacra Famiglia una multa di 17 mila euro. Chazan aveva commentato così: «Questa è una misura punitiva e ingiusta, soprattutto se si considera che in Polonia la maggior parte dei medici non pratica aborti per ragioni morali. Sotto di me l’ospedale si è sviluppato e modernizzato, diventando uno tra i più popolari di Varsavia. Un ospedale in cui però io non voglio praticare aborti. Altrimenti al posto di Sacra Famiglia, dovremmo chiamarlo Felix Dzerzhinsky (membro polacco della polizia segreta sovietica, ndr)».

«RIVOGLIO IL MIO POSTO». Dopo un anno di indagini, colloqui e revisioni delle carte mediche, la commissione di disciplina ha dato ragione a Chazan. Il dottore ha dichiarato di aver «ritrovato fede nella giustizia». Ora però rivuole il suo posto da direttore: «Ho subìto una pena troppo pesante, irragionevole e ingiusta». Anche i pubblici ministeri, ai quali il caso è stato denunciato, hanno scagionato Chazan, visto che la vita e la salute della donna non sono stati danneggiati dall’impossibilità di abortire. Il comune di Varsavia però, facendo notare che Chazan non era solo un medico ma anche il direttore dell’ospedale, e quindi doveva far rispettare la legge, si è rifiutato di restituire il posto da direttore. La vicenda, dunque, resta aperta.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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16 commenti

  1. SUSANNA ROLLI

    Fecondazione artificiale ?
    Abortire, cioè uccidere? Un malato ed indifeso,oltretutto?
    Divieto di obiezione?
    Ironia della sorte: ospedale ” Sacra famiglia”?
    No comment, si commenta tutto da sè, sempre che uno non abbia il paraocchi al cuore!

  2. Lucillo

    La legge polacca – tra le più restrit­tive al mondo – per­mette l’aborto entro le 12 set­ti­mane di gra­vi­danza in caso di stu­pro o di ince­sto (pro­vato dal magi­strato) ed entro le 24 set­ti­mane in caso di grave mal­for­ma­zione del feto o peri­colo di vita per la mamma. L’obiezione di coscienza da parte dei medici è pre­vi­sta per legge, ma è altresì pre­vi­sta l’obbligatorietà di indi­care alla paziente un’altra strut­tura dove non ci siano obiettori.

    Ciò è stato fatto, la donna era stata affi­data ad un’altra strut­tura ospe­da­liera ma 5 giorni dopo il limite delle 24 set­ti­mane sta­bi­lite per legge. La gra­vi­danza è stata por­tata a ter­mine ed il 30 giu­gno è nato il bam­bino. Una decina di giorni dopo è morto per le gravi mal­for­ma­zioni dia­gno­sti­cate mesi prima.
    «Un dot­tore si può rifiu­tare di pra­ti­care l’aborto per motivi di coscienza – ha detto il por­ta­voce del sin­daco di Var­sa­via, Bar­tosz Milc­zarc­zyk – ma un ospe­dale pub­blico no». Un presa di posi­zione chiara e netta quella della prima cit­ta­dina della capi­tale, Hanna Gron­kiewicz Waltz, che ha pro­vo­cato la rea­zione del cardinale-arcivescovo Kazi­mierz Nycz: «I poli­tici non pos­sono obbli­gare i dot­tori ad andare con­tro le loro coscienze. E’ un pre­ce­dente peri­co­loso per­ché viola i diritti non solo dei cat­to­lici, ma di tutte le per­sone». Cha­zan è uno di quei 3.000 dot­tori e stu­denti di medi­cina che hanno fir­mato di recente una “dichia­ra­zione pub­blica” in cui si afferma che — secondo gli inse­gna­menti cat­to­lici — la vita umana è sacra fin dal momento del con­ce­pi­mento. L’ex (ora­mai) diret­tore dell’ospedale “Sacra Fami­glia” di Var­sa­via è diven­tato l’eroe degli ultra­cat­to­lici, il difen­sore di quei valori tra­di­zio­nali che stanno ero­den­dosi sotto i colpi mar­tel­lanti del seco­la­ri­smo. Tut­ta­via, la gran parte dell’opinione pub­blica polacca appog­gia la deci­sione del sin­daco di Varsavia.

    >In un son­dag­gio esce fuori il pen­siero dei cit­ta­dini della Capi­tale: il primo obbligo che hanno i medici è quello verso i pazienti e non verso i det­tami della Chiesa cat­to­lica. I rap­porti di forza sem­brano mutati. Sulle que­stioni eti­che come l’aborto, la fecon­da­zione in vitro e le unioni civili, la mag­gio­ranza dei polac­chi vede con occhio cri­tico l’ingerenza della chiesa cat­to­lica in poli­tica e i poli­tici ne stanno pren­dendo atto. A sot­to­li­nearlo è Wanda Nowicka, vice­pre­si­dente del Par­la­mento, avvo­cato e da sem­pre in prima linea con le asso­cia­zioni fem­mi­ni­ste: «Non è la prima volta in Polo­nia che viene negato il diritto legale all’aborto ad una donna, ma sta­volta lo stato non ha deciso di chiu­dere gli occhi e girarsi dall’altra parte, bensì ha fatto quello che doveva fare, garan­tire che le leggi ven­gano rispet­tate e i diritti delle per­sone salvaguardati».

    Nel frat­tempo, il legale della donna a cui è stato negato il diritto dell’aborto ha chie­sto i danni all’ospedale. Una sto­ria che ricorda da vicino quella di Ali­cja Tysiac, alla quale era stato impe­dito di abor­tire pur sapendo che por­tare avanti la gra­vi­danza l’avrebbe resa cieca. Il caso è finito alla Corte euro­pea per i diritti dell’uomo, che ha con­dan­nato la Polo­nia ad un risar­ci­mento esemplare.

    1. giovanna

      Mamma mia, non mi dire che impersonavi anche “Lucillo ” !
      Nooo, non ci credo neanche se lo vedo, era una persona piuttosto sgradevole, un vanesio volgare e con una umanità ridotta al lumicino , ma era VIVO, al contrario di tutte le tue decine di identità smorte, noiose e fredde.
      Hai semplicemente rubato il nick al povero Lucillo : chissà come sarà contento che i tuoi logorroici e penosi copia-incolla siano associati a lui !

      Ma dico io, cara squilibrata, ma se uno si vuole leggere il manifesto, o Repubblica o i siti mortiferi del mondo, credi che non sia capace da solo ???

      Vabbè, ti perdono solo se per te è una terapia psichiatrica : almeno tre copia e incolla al giorno sul sito di Tempi e almeno tre identità horror in contemporanea, per illudersi di avere una horror-vita propria.
      Se ti serve come terapia d’appoggio, perché no ?
      Il fatto è che i risultati sono scarsi, per non dire nulli !

      1. Lucillo

        Giovannina cara, non riesci più a riconoscere i veri amici?
        Lo sai che le manie di persecuzione sono una grave malattia?
        Devo forse chiederti il permesso di commentare, non dirmi che ora sei diventata padrona di Tempi? Io credevo che fosse ancora uno spazio aperto a tutti. E
        poi per dirla tutta, chi voleva parlare con te?

        1. giovanna

          Caro “Lucillo “, infatti non volevi parlare con nessuno, dato che hai mollato un tremendo copia e incolla, diciamo come se avessi ammollato una bella puzzetta !
          Diciamo che c’è stato un fuggi fuggi, io sono rimasta per pietà ! 🙂

          E comunque, il vivo Lucillo, non aveva affatto questo tono arido e noioso e grigio, e non aveva certo bisogno di copia e incollare nulla per dire la sua.
          Ma tu chiamati pure come ti pare, cento nick più, cento nick meno, che differenza fa ? 🙂

          E il fatto di essere una persona con problematiche psichiche( e me ne dispiace, eh ) non ti rende un’esperta tout court di patologie psichiche !
          Cosa capperetto c’entra il complesso di persecuzione con il prenderti benevolmente, nonostante la tua protervia, in giro ?

          Nemmeno mai lontanamente detto che mi sento perseguitata dalle tue personalità psyco-horror, ma credo di avere il diritto di non fare finta di nulla !
          Poi, dai, non crederai che ci sia un solo lettore di Tempi che non ti abbia sgamato ?

          Inoltre, ti ho detto che se hai bisogno di questo sfogo puzzolente, plurimo e quotidiano, fai pure….
          magari apriamo la finestra !

          L’unica cosa che non puoi pretendere è che sia obbligatorio commentare i tuoi soliti sbrodolamenti : io ho già dato !

          1. Lucillo

            Per una volta sono d’accordo con te, hai già ampiamente dato il meglio di te e se ora non commenti proprio più è anche meglio.

          2. giovanna

            No, tesoro, non commento “nel merito ” dei tuoi scopiazzamenti , ma commento, eccome se commento, su quanto tu sia squilibrata !
            Per quello che posso, non permetterò che qualcuno cada ancora nelle tue trollate .
            Poi, se qualcuno vuole parlare di qualcosa di serio con la regina dei troll squilibrati, faccia pure.
            Avrà a che fare con l’ armamentario psyco-horror di gemelli, mariti, conviventi, figli ,identità multiple maschili e femminili, identità pseudo-credenti, identità atee, identità agnostiche, tutti horror, tutti psyco, tutti inventati da una fantasia malata.

            Cordialmente, cordiali saluti, sono d’accordo, non sono d’accordo, condivido, non condivido ! 🙂
            Vabbè , stasera sei d’accordo, magari domani non sei d’accordo !
            Cordialmente ! D’accordo ? 🙂

          3. Lucillo

            Il fatto comunque è che tu personalmente, come pure io e ogni altro, non possiamo impedire a nessuno di scrivere quello che pensa: prendine atto.
            Se tu peró scrivi solo per aggredire i tuoi fantasmi, fallo pure. Chi legge lo nota immediatamente quanto sei rancorosa, aggressiva e non entri nel merito delle discussioni. Se poi lo fai perché sei stufa di ripetere sempre le stesse cose, evidentemente è perché non riesci a convincere nessuno, oltre ad essere noiosa.
            Comunque se ti fa piacere “proteggere” i lettori di Tempi dalla malvagità dei troll, fallo pure, io ti ignoreró.
            Ciao bella!

          4. Nino

            benvenuto nel club!

          5. giovamnna

            Dai Nino, non puoi essere così untuoso da solidarizzare con un troll multinick , con evidenti problematiche psichiatriche !
            Sei patetico !

            Poi, ti ho già detto mille volte che sei moooolto più aggressivo tu, col tuo atteggiamento untuoso e menzognero.
            Presentarsi in casa d’altri con quel tuo atteggiamento viscido e in malafede, e pretendere che uno subisca passivamente !
            D’altra parte , in coerenza con la strisciante metodologia gay.
            E salutami il fantomatico figlio, che l’anno scorso andava all’asilo e ora va al lavoro: spero per lui che non esista !

          6. To.ni

            Dalla qualche dritta alla Triestina Filomena su come si portano su i bambini. Ha bisogno, non è facile con due gemellini. Forse gli crescono pure più velocemente, poi vanno a lavorare (tra qualche mese) e lei trova forse il modo di elaborare meglio le solite 4 minchiate. Non può continuare cosi, cambia nome, per dire sempre la stessa cosa … cosi non è bello e non si ride più.

          7. giovanna

            Senti, cara squilibrata, il problema non è di ripetere le stesse cose, ma ripeterle alla stessa persona, con decine di nick diversi, che ricomincia daccapo ogni volta, come se niente fosse !
            E non sono rancorosa, di che cosa dovrei avere rancore ?
            Solo pietà per te, mista a fastidio per l’inquinamento che produci nel sito con le tue continue puzzette.
            Ma rancore, proprio no.
            Sei d’accordo ?
            O non sei d’accordo ? 🙂

  3. To.ni

    Pure io ti penso cara Filomena, interrompi per un attimo l’accudire ai gemellini come Triestina, oppure di preparare la torta di mirtilli come Valentina ecc. . Facci sentire il tuo autorevole ed appassionato dissenso per l’incivile medico che ha negato complicità al civile aborto.

    PS: va bene pure se commenti come xywgd

  4. Edo

    Filo, dove sei…?

  5. leo aletti

    E’ aderendo alla verità (l’aborto la nega) che uno è libero, come dimostra il dott. Bogdan Chazan.

  6. Nino

    che storia esemplare

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