Le performance “ecosessuali” davanti ai bambini in Francia
Parigi. Un uomo avanza nudo e a quattro zampe su un prato simulando un coito con delle piante vicino a dei sextoys, mentre una donna, anch’essa mezza nuda, balla insieme a una ventina di spettatori, tra cui dei bambini. È Lundy Grandpré un duo di “artisti” performer che si definiscono “ecosessuali”, “ecofemministi” e militano per la “botanica giubilatoria”.
«Si scopa con le piante e si bevono tisane in compagnia»
Sul loro sito ufficiale, Akene Lenoir e Lucile Genin dicono di interrogarsi sulle «nostre relazioni con il vivente» in un «giardino dove si balla assieme in omaggio ai sex toys, legami sovversivi tra pubblico e privato, intimo e politico. Un giardino dove si scopa con le piante e si bevono tisane in compagnia. Un giardino dove vengono liberati i propri corpi alle gioie della pratica e del pensiero ecosessuali». Liberi di farlo e di pensarlo, naturalmente, peccato che questo duo dalle idee a dir poco estremiste si esibisca di fronte ai bambini e sia finanziato dal comune ecologista di Lione guidato da Grégory Doucet.
Opposizione contro le performance ecosessuali
Ma c’è un altro video che circola sui social e che mostra i due artisti intenti a una performance simile: si chiama “Devenir Larve”, diventare una larva, ed è stato presentato due anni fa in un centro artistico di Saint-Fons, comune della banlieue di Lione. Ecco come viene descritta la performance: «Lasciatevi tentare dalla carezza dolce e stordente dell’ortica. Aprite i cuori alle zanzare. Amate l’odore acre del fango sulla pelle sudata. Desirate la membrana fredda e viscosa dei lombrichi e delle lumache. Divorate le erbe amare. Abbracciate il processo di decomposizione. Abbracciate la terra. Abbracciatevi. Abbracciate». Il consigliere gollista che ha fatto emergere i fatti si è detto “profondamente scandalizzato” in un’intervista al Point e si è chiesto se «tutto ciò è legale», parlando di «utilizzo ideologico delle sovvenzioni culturali».
La difesa: «Video decontestualizzato»
«Il sindaco ha appena abbassato una quarantina di sovvenzioni a degli attori culturali insediati in alcuni casi da ormai vent’anni nell’agglomerazione lionese, per finanziare altre associazioni come Lundy Grandpré, che sono politicamente vicini alle loro posizioni». L’assessore alla Cultura di Lione, Nathalie Perrin-Gilbert, si è difesa sui vari media che l’hanno sollecitata dicendo che il video è stato «decontestualizzato» e che se i bambini hanno assistito alla performance è stato soltanto in seguito a un «accordo con i genitori». La stessa ha ricordato che la sovvenzione di 1.500 euro a Lundy Grandpré è inferiore a quella che il duo aveva sollecitato, 4 mila euro, rivendicando pienamente il fatto di accompagnare lo sviluppo di una compagnia di artisti già molto nota nel mondo artistico lionese.
Non sorprende, comunque, che tali iniziative vengano proprio da Grégory Doucet, quello che due anni fa disse che voleva cambiare radicalmente il Tour de France, il più grande evento sportivo di Francia, il più popolare, il più apprezzato al mondo nel settore, perché “maschilista e inquinante”, e voleva fare le piste ciclabili gender free.
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