Perché “l’odioso” Netanyahu ha vinto, anche se tutti erano d’accordo che dovesse perdere
Benjamin Netanyahu ha vinto le elezioni in Israele, anche se doveva perdere. Il leader del partito di destra Likud ha conquistato 30 seggi, contro i 24 della sinistra di Isaac Herzog (L’Unione sionista), anche se tutti lo odiano. “Re Bibi” è di nuovo premier (per la quarta volta) e potrebbe ora formare una maggioranza di destra con oltre 60 seggi su 120, anche se tutto il mondo dice da mesi che avrebbe perso, puntando sul mantra: “Chiunque, ma non Netanyahu”.
«COME HA FATTO?». «Perché? Perché è stata data un’altra possibilità a un uomo che non è riuscito a farsi apprezzare dal suo stesso popolo, dai sostenitori del suo stesso partito? Come ha fatto un uomo che così tanti leader mondiali volevano far fuori dalla scena israeliana a restare in piedi per un altro giorno? Come?», si chiede oggi il Jerusalem Post. «Perché la maggior parte del paese – cioè quelli che hanno votato per Likud e per gli altri partiti del blocco di centrodestra – è d’accordo con il suo messaggio principale: la regione è pericolosa, l’Iran è una minaccia, i palestinesi non sono davvero interessati alla pace, Israele ha bisogno di un leader che mantenga questa posizione».
COSTO DELLA VITA. Netanyahu non ha vinto solo per aver dichiarato prima del voto: «Gli arabi si stanno recando alle urne a frotte» e «non permetterò che sia creato uno Stato palestinese», contraddicendosi così da solo, visto che più volte si era espresso per la soluzione “due popoli, due Stati”. Ha vinto quando, accusato di fregarsene dell’aumento del costo della vita e dell’aumento dei prezzi delle case, ha risposto: «Quando parliamo del costo della vita, del costo delle case, io non dimentico neanche per un istante la vita in sé. La più grande minaccia alle nostre vite in questo momento è il tentativo dell’Iran di ottenere armi nucleari».
CAMBIARE LA GENTE. Questa posizione ha convinto anche chi odia Netanyahu a votare per lui, perché questo è esattamente ciò che gli israeliani pensano e vivono sulla loro pelle. «Questa è la verità e i risultati riflettono questa realtà», ha scritto l’analista Lily Galili, non certo una sostenitrice di Bibi, per I24news. «L’appello della sinistra a cambiare il governo del paese è stato sostituito dallo sgradevole appello a “cambiare la gente”». E gli israeliani non hanno apprezzato.
«TORNARE A CASA». Netanyahu fino a cinque giorni fa era un morto che camminava. Tutti lo davano per sconfitto. Ma in cinque giorni di «interviste non-stop» ha ribaltato la situazione. E più gli Stati Uniti e il bel mondo gridavano contro di lui, più gli israeliani capivano che dovevano tornare a votarlo: «Gli israeliani hanno risposto con forza alla sensazione di non essere voluti. È così che la maggior parte di loro ha interpretato il rigetto mondiale di Netanyahu. L’hanno preso come un insulto personale e sono andati a votare di conseguenza». Prima hanno punito il leader di Likud facendolo spaventare, volevano vederlo «nel panico. Lui si è scusato, ha minacciato, ha promesso e gli elettori hanno detto: Ok. È sufficiente. La punizione è finita. È tempo di tornare a casa, di tornare a votare Likud».
Foto Netanyahu Ansa/Ap
Articoli correlati
39 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
“Attorno all’assedio della Striscia di Gaza c’è un silenzio assordante della comunità internazionale. E ora le cose con un governo di destra rafforzato dai risultati delle urne potrebbero persino peggiorare. Bisogna fare qualcosa”:
è l’accorato appello di monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi Italia, nel giorno della vittoria del Likud di Benjamin Netanyahu alle elezioni parlamentari in Israele.
si bisogna FARE QUALCOSA: stare alla larga da PAX CHRISTI.
Sull’assedio a Israele da parte degli islamici, sulla fuga degli ebrei dall’Ue da quando sono arrivati in massa gli immigrati islamici, sul boicottaggio da parte di istituzioni culturali europee ricattate dagli arabi che le finanziano – proprio da quei sauditi così vituperati per finta, per il gioco delle parti della dissimulazione, mistificazione e falsità congenita all’Islam dai filo-islamisti che aizzano ‘accoratamente’ anche in questo blog al jihad -, né il monsignore né Pax Christi hanno nulla da dire. Allora, lo dico io:
W ISRAELE!
Spero si sblocchi il post che ho spedito ieri sera. Grazie!
@Focauld
Anch’io penso che lo stato artificiale sionista durerà poco, forse meno di quello che dice Kissinger. Il problema è che stiamo parlando di una ideologia che guida Israele la quale contempla il “metodo Sansone” e che vede Filistei dappertuttom anche a Roma.
Ricordo che Israele possiede svariate centinaia di testate atomiche ed i mezzi per lanciarle.
Comunque la vittoria del Likud non rappresenta soltanto la quarta volta in cui Netanyahu diventa primo ministro, ma introduce una linea di demarcazione molto netta dalla quale sarà molto difficile ormai tornare indietro. In difficoltà nei sondaggi, infatti, Netanyahu ha dovuto dichiarare apertamente che, se avesse vinto lui, “non ci sarebbe mai stato uno Stato palestinese”. Netanyahu ha inoltre promesso, in caso di vittoria, “nuovi insediamenti per i coloni israeliani nei territori occupati”.
Grazie a queste dichiarazioni fatte in extremis, Netanyahu è riuscito a spostare a proprio favore quella manciata di voti dell’estrema destra che gli ha permesso di vincere le elezioni, ma ha anche dovuto gettare definitivamente la maschera su quali siano le sue vere intenzioni nei rapporti con i palestinesi.
Da oggi quindi, non possiamo che aspettarci una nuova escalation di violenza, che ci porterà prima o poi a nuovi massacri come quelli di Ramallah e di Gaza.
Tutti i complottisti pensano secondo i deliri della testa di qualche altro, non bastandogli quella della loro, e tutti i complottisti sperano secondo lo statuto di Hamas, le fatwa degli ayatollah di Teheran, gli imperativi anti-occidentali dell’Isis e Boko Haram, di cui i complottisti rifiutano – parole – i metodi, anche perchè non sarebbero spontanei, ma dovuti alle macchinazioni degli Occidentali, ma di cui accettano premesse teologiche (tre religioni del Libro – non è detto quale -, ma un sola è la “religione naturale dell’umanità”), programma politico (lotta senza quartiere all’Occidente) e finalità (distruzione di Israele e islamizzazione dell’Occidente). Quindi, finché questa follia islamica e filo-islamica sarà fermata a Gerusalemme, scontrandosi effettivamente e simbolicamente col muro eretto dagli israeliani, si può sperare di fermare l’avanzata islamica, che non fa altro che adempiere le “promesse” del (falso) Profeta.
Pertanto, contro gli auspici dei complottisti silamici e filo-islamici e le gufate di Kissinger, si può solo gridare
W ISRAELE!
Kissinger nel 2012, confermando la previsione di Ahmadinejad, disse “entro 10 anni non ci sara’ più Israele” (sono passati quasi tre anni, gliene rimangono poco più di sette).
Credo che la vittoria di Netanyahu sia un segno che conferma la validità di questa previsione : l’entità sionista è alla frutta.
E’ proprio vero : la casa costruita sulla sabbia è destinata a crollare.
Detto da Kissinger è una garanzia. Per una volta spero che abbia ragione (anche se sette anni sono troppo lunghi ed USraele causerà altri morti ed altre sofferenze) ed il giorno che la Palestina sarà libera dall’occupazione sionista e con una entità statale normale farò festa.
Quando può fare comodo, anche Kissinger va bene a islamici e i filo-islamici che mirano solo alla distruzione di uno Stato sovrano come primo passo per sottomettere – islamizzare – l’Occidente. vediamo cos’è Gaza e che livello di democrazia e tolleranza garnatisca ai cristiani che sono rimasti – meno del 3% rispetto al 30% di cinquantanni fa. ‘Una entita statale normale’ sarebbe quella che riconosce lo status solo all’islamismo la ‘religione naturale dell’umanità”: e per tutte le altre religioni la dhimmitudine, cioè, la protezione, cioè, la sottomissione.
Kissinger non mi è stato mai molto simpatico: a volte l’azzecca e altre, toppa. Topperà anche stavolta.
“La nazione ebraica ha dimostrato ancora una volta la propria integrità, il valore più forte che sinora ha garantito la sopravvivenza di Israele. E noi “europei” abbiamo perso il diritto, perlomeno dal 1933 a oggi, di muovere qualunque tipo di critica a un popolo che ci è oggettivamente superiore”
Un commento delirante come questo mi fa pensare a quanto scriveva l’ottimo Norman G. Finkelstein nel suo libro “L’industria dell’Olocausto: Lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei”
Qualsiasi porcheria commessa dalla setta sionista attraverso uno stato artificiale qual’è lo stato d’Israele costruito sulle macerie di centinaia di villaggi arabi rasi al suolo è giustificata in nome di quella che Blondet definisce l’ultima religione civile ammessa.
Gli antisemiti ricviclati in antisionisti dimostrano ancora una volta l’ottusità pregiudiziale e l’odio settario ilsamico e filo-islamico allo stato brado di un Blondet, di tanti altri (Finkelstein,sembra un cognome ebreo: e sembra l’ennesimo ebreo anti-israeliano: citano solo gli ebrei che ne condividono le ossessioni: e va bene. Ma com’è che appena un islamico si dissocia dal monolitismo/monoteismo monomaniacale islamico, scattano le fatwa per ucciderlo, braccarlo, denigrarlo con tutte le forze e isolarlo?) e di chi pende dalle sue meningi. Riportare dichiarazioni scelte ad hoc, deliri a tutto gas esilarante e ‘rivelazioni’ di ‘un anziano imam’ o di gente nota al mondo come tale Wahhab e così via; e nello stesso tempo, ignorare i fatti di tutta evidenza. Che ci vuole? Solo i pregiudizi atavici travestiti, per giunta, da purezza cristiana o per sentirsi, giustappunto, puri cristiani. Blondet straparla di “ultima religione civile ammessa”, dimenticando il trattamento di favore riservato in Occidente, U.S.A. compresi, alla religione islamica: ovvero, la “religione naturale dell’umanità”: e su questo, anzichè cavillare con giudizi che i dhmmi come quello che ne riporta il verbo anche in questo caso, Blondet non si fa venire in mente nulla, neppure un punto interrogativo.
Le atrocità, discriminazioni e persecuzioni contro (anche: ma soprattutto contro) i cristiani attuate a norma di legge coranica trasfornata in legge negli Stati islamici, per esempio, non vengono neppure prese in considerazione: e i complottisti marci come questo che cita Blondet e Finkelstein arrivano al punto da dare la colpa di queste leggi, contro cui nessuno stinco di islamico moderato ancorché antisionista protesta, agl U.S.A. e a Israele. Ma vedete se il delirante complottista riesce a andare oltre l’odio settario che non manca di dimostrare: anche ora che Netanyahu si è detto disposto a accettare la soluzione “Due popoli, due Stati”: perché i (sedicenti) cristiani che hanno interiorizzato la sottomissione al’Islam ne hanno fatto propri i comandamenti che illustrano a meraviglia cosa intendano coloro che professano l'”Islam, religione di pace”: e quindi, vogliono la cancellazione, l’annientamento di Israele. Poi, i loro ayatollah di riferimento fra Gaza, Ryadh e Teheran potranno dedicarsi in tutta calma alla fase finale della trasformazione dell’Europa in Eurabia.
Che dire del conflitto arabo-israeliano? Io dico era meglio che la Cisgiordania rimanesse alla Giordania e Gaza all’Egitto ma ovviamente non sta bene a nessuno questa soluzione, Israele vuole colonizzare lentamente la West Bank e poi non si sentirebbe sicuro senza il muro e i checkpoint, gli arabi insistono sulla nascita di uno stato palestinese dai confini poco chiari ma che qualcuno dice debba estendersi “dal fiume (Giordano) al mare (Mediterraneo)” per cui fate voi…
Ennesimo problema irrisolvibile del medio oriente tra due popoli pure imparentati: entrambi semiti, uno discendente di Ismaele l’altro di Isacco. Estremisti anti-cristiani e razzisti da entrambe le parti, ai palestinesi è stato tolto il loro paese un po’ quello che stiamo subendo in maniera neanche tanto soft noi con l’immigrazione è gli attentati, ma è anche vero che non hanno mai accettato un compromesso con Israele visto che hanno dichiarato guerra con dal momento della sua nascita.
Quante cavolate
Lo sai che nel trattato di pace con l egitto del 79 Sadat rifiutò di riavere Gaza?
Lo sai che nel trattato di pace con la Giordania del 1996 iaraele aveva proposto alka Giordania west banck meno i terrirori dove cerano i insediamenti e Gerusalemme est…
La Giordania ha accettato di riconoscere gli insediamenti e Gerusalemme unita ma rifiutò il resto dei territori…
Il black settember degli anni 50 bruciava ancora.
Quali sono le “tante cavolate che dico”? Non sono popoli semiti? Non parlano una lingua simile? Ho sentito le testimonianze degli “ultraortodossi” che ti trattano da “goy” cioè pagano/gentile invasore perché vai a visitare i luoghi della tua fede cristiana, che Israele abbia allargato i confini del ’48 è un dato storico come anche che appena nato tutti gli stati arabi gli hanno dichiarato guerra e la stragrande maggioranza non lo riconosce. Gli insediamenti dei coloni nei territori palestinesi che cercano di “raggiungere le frontiere bibliche” sono un dato di fatto.
Non puoi dire che dico cavolate, agari sono superficiale perché non conosco questi particolari storici, il conflitto “arabo-israeliano” come lo chiamano non mi appassiona per niente e trovo assurdo che cristiani ed europei si scaldino tanto proclamandosi filo-Israele o filo-Palestina quando a ben vedere sono questioni lontane da noi cui semmai dovremmo cercare (ma in medio oriente di solito è inutile) di mediare tra le parti per portarle a un compromesso. A meno che uno non sia ebreo o palestinese o imparentato o ha vissuto lì e posso anche capire la passione che mette nel sostenere una parte.
Comunque so che i rapporti della Giordania con i palestinesi hanno avuto una rottura proprio con la cacciata dell’olp di re Hussein che fatte le valige emigrò in Libano dove poi “casualmente” scoppiò una guerra civile che rovinò la Svizzera del “Medio Oriente”. Per cui posso immaginare che i giordani non li garbava molto prendersi in carico i palestinesi (anche perché poi avrebbero dovuto garantire la pace controllando i miliziani che non sparassero razzi su Israele se volevano evitare una risposta armata di Tel Aviv). Quindi un grattacapo in più oltre alla turbolenza dei numerosi cittadini giordani di origine palestinese (cioè cis-giordana visto che la Giordania era trans-Giordania ma l’ONU insiste che esiste un “popolo palestinese”).
Bene se neanche questa soluzione va bene (in questo caso agli arabi) si riconferma quello che ho detto all’inizio: un altro conflitto infinito e irrisolvibile nell’impossibile Medio Oriente di cui lungi da me trovare una soluzione visto che ci hanno già provato in molti e nessuno è riuscito. Io chiedo che siano rispettati e protetti i luoghi santi cristiani, le popolazioni cristiane che ivi vi abitano e sia permesso il pellegrinaggio e la visita di quei luoghi.
Gli ebrei vogliono rimanere lì in quel casino del medio oriente facciano pure, è comprensibile che sentano un bisogno di uno stato ebraico in quei luoghi, ma la smettano di piagnucolare per i vicini che si ritrovano. Per quanto mi riguarda mi sono stancato del medio oriente, vorrei starmene alla larga ma purtroppo l’Europa si sta trasformando essa stessa nel medio oriente come scrivevo in un altro post e qui non mi sta affatto bene. Tutti i conflitti assurdi ed eterni (perché basati sulla legge del taglione, della vendetta e dell’assenza del messaggio di pace di Cristo) del medio oriente tra sciiti e sunniti, turchi e curdi e anche questo tra israeliani e palestinesi vengono importati qui insieme alla migrazione di genti di quei luoghi con corollario di attentati, e questo non mi sta bene.
Ero in Israele la settimana scorsa, e già si prevedeva la vittoria di Bibi e la buona affermazione della coalizione di partiti arabi, alla faccia dei sondaggisti prezzolati e manipolati dal mondo mass-mediatico di sinsitra (come d’altra parte è ovunque). Primum vivere, certamente questa la chiave di lettura. Ma purtroppo per gli israeliani è una chiave di lettura molto miope, perché anche cementificando tutta la Cisgiordania e radendo al suolo Gaza la popolazione araba «gli arabi si stanno recando alle urne a frotte», cioè saranno presto una minoranza significativa all’interno dello stesso stato israeliano. Quindi o Bibi pensa alla pulizia etnica e alla deportazione in massa (ma dove?), oppure dovrebbe finalmente rinsavire e assecondare la costituzione di uno stato palestinese smilitarizzato sotto il controllo internazionale dove la gente possa essere incentivata a emigrare. E’ dalla seconda Intifada del 2000 che tutti si sentono insicuri? Che sciocchezza: un popolo che immigra in un territorio arabo e si autoproclama stato nel bel mezzo di un mondo che li vorrebbe come minimo dhimmi cosa si aspettava, che gli accogliessero con cartelli di benvenuto?
Dare consigli agli altri non essendo al loro posto e mettersi a giudicarli in nome di una verità rivelata che può fare dire una cosa e anche l’opposto, è molto facile, non costa nulla e però, non serve a niente. A sentire tanti amanti della pace, Israele non doveva erigere il muro che lo separa dai territori palestinesi e dagli attentati a cadenza pressoché quotidiana: no, era giusto che continuasse a subire attacchi suicidi e non, con i suoi cittadini come bersagli ambulanti da colpire in qualunque momento. Chissà se quanti ragionano così sarebbero disposti a vivere in una situazione del genere, sotto minaccia perenne, loro e i loro cari, di non tornare a casa o di tornarci dentro una bara. Quindi, non facciamo i pacifisti – e un muro è uno strumento di difesa, innanzi tutto: andateli a fare agli attentatori cui trovate attenuanti, certi discorsi – con la pelle e sulla pelle degli altri.
Quanto allo Stato ebraico, l’odio contro di esso scaturisce, essenzialmente, da ragioni religiose e fondamentaliste: le stesse che ricadono su cristiani e Occidente in genere. Possiamo raccontarci come ci pare la storia della nascita di una nazione: quasi mai indolore. Gli arabi e islamici non hanno avuto niente da ridire, nel vuoto successivo alla caduta del Califfato, sulla creazione a tavolino di Stati che non esitevano: come in Irak, dove una minoranza sunnita dominava su altre: sciiti, cristiani, yazidi, mandei, sabei, curdi, turcomanni, ecc… Ma potrebbe ripetersi lo stesso in altri casi: gli Hascem e i Saud, che avevano combattuto a fianco dell’Intesa e contro gli Imperi Centrali, ebbero riconosciuto il rango di governanti riconosciuti dai vincitori cui si erano alleati per tempo: e agli ebrei fu promesso, sulla carta e sine die, un “focolare”. La Seconda Guerra Mondiale vide lo stesso copione: arabi e musulmani pro-nazisti: ebrei contro. E si vide come gli inglesi, pur di non avere contro i sudditi islamici dell’Impero, offrissero al Gran Muftì di Gerusalemme uno Stato tutto per loro: offerta rifiutata, perché gli ebrei in fuga da Hitler non dovevano emigrare in Palestina, nemmeno in un numero controllato: e anzi, dovevano sloggiare.
Su questo fermo-immagine, la storia è andata avanti. E uno Stato riconosciuto dall’O.N.U. ha diritto a esistere, comunque la si pensi. Credo abbia diritto a esistere anche uno Stato palestinese (lasciando aperto il problema, non secondario, di Gerusalemme capitale): ma Netanyahu e gli israeliani non la pensano così. La loro diffidenza ha qualche giustificazione, perlomeno. Ma Israele deciderà perché è un Paese in cui anche gli arabi e musulmani, anche gli ebrei anti-sionisti trovano una rappresentanza parlamentare e mediatica: la libertà politica che gli è garantita da una democrazia autentica non trova alcun riscontro nei Paesi arabi, che negano la libertà, spesso, anche agli stessi musulmani. Comunque la si pensi, questa differenza rende Israele un Paese che merita solidarietà, senza dispensarlo dalle critiche. Ma i consigli e i giudizi li terrei fuori da una discussione che non vuole perdere di vista la realtà di una situazione complessa.
N.B. Da diversi giorni ho difficoltà a intervenire perché il mio computer fa le bizze, a dir poco e perchè non dispongo del mio tempo come vorrei, contrariamente a quello che mi è stato imputato. Non so se questo post passerà. Se così fosse, sarebbe bello se si rispondesse in maniera argomentata, piuttosto che con polemiche sul piano personale o con considerazioni che, a volte, ispirate a visioni messianiche e non di rado, con un tono oracolare.
@Raider
Per dare consigli agli altri bisogna per forza non essere al loro posto! Il mio era un giudizio su quanto affermato da Bibi, che sembra temere l’avanzata dei partiti arabi: ma se teme l’avanzata dei partiti arabi, deve trovare il modo di gestirla in maniera più intelligente che cementificando la Cisgiordania. Non parlo del muro, che è necessario, ma dei coloni.
Peraltro lo stesso Bibi ha smentito se stesso affermando di non volere uno Stato palestinese: vorrà dire che gli arabi se li terrà in casa, o magari – se dovesse riuscire a far introdurre la “ebraicità” nella costituzione dello stato – in qualche ghetto, rievocando così le porcate che l’occidente ha fatto nei confronti del popolo ebraico. Se lei ritiene, Raider, che l’ONU sia un’entità autorevole quando riconosce lo stato di Israele (e io sono d’accordo), non si può poi contestarla quando parla di occupazione dei territori e crimini di guerra.
Ci sono stati gli accordi di Oslo del 92; Sharon fece trasferire i coloni da Gaza come segno positivo verso la pacificazione ma alla fine hamas, sostenuta dai fratelli mussulmani e helzbollah libanesi, ha stracciato quegli accordi e fatto di Gaza una rampa di lancio di missili Qassan diretti a distruggere le città limitrofe israeliane, avendo a cuore non la pace ma la distruzione dello Stato d’Israele e il Popolo Ebraico, o come dicono all’unisono con gli iraniani, l'”entità sionista”. Nonostante l’emergenza terrorismo islamico che ha fatto tante vittime civili ebraiche, l’economia israeliana ha tenuto seppure abbia assaporato come Europa ed Usa la crisi e comunque gli israeliani hanno a cuore la sicurezza e la la voglia di pace. Per Netanyahu il problema non è alla fine che ci sia uno Stato Palestinese, ma che ci sia hamas a tiranneggiare lo stesso Popolo Palestinese e per questo considerato un pericolo per Israele e per i palestinesi stessi. E poi fa specie la miopia e il pregiudizio ideologico, sottilmente antisemita e antisionista, di tanta stampa e informazione italiana-ostile a Netanyahu- che come al solito non capisce niente perchè grettamente rinchiusa nelle beghe di bottega nostrane pensando che il resto del mondo sia come in Italia. Ci sarà poi da vedere come procederanno i rapporti con gli Usa di Obama-mai al minimo con un Presidente Democratico alla Casa Bianca-a partire dal dossier Iran-nucleare. Ricordiamo anche come tante famiglie cristiane arabe abbiano trovato riparo in Israele, garantiti da Bibi, fuggite dalla follia degli estremisti islamici, nemici di Israele e della libertà.
I due grandi errori di Sharon sono stati l’abbandono di Gaza in quel modo e la nascita di Kadima.Voleva tanto quella parodia della realtà che arabi e antisemiti dicono da lasciare serre e laboratori,subito distrutti,nella speranza che i palestinesi scegliessero di lavorare e non fare i mantenuti terroristi che sono.E il bene che ne è venuto a Israele si è visto con il lancio quotidiano di razzi,rapimenti ecc.E poi Hezbollah affrontata dal governo più inetto che Israele abbia avuto.Ma per i razzisti antisionisti le “colonie” sono come la bomba iraniana.Ma vergognatevi!Gli arabi volevano,come vogliono,la distruzione di Israele dal primo momento,quando era uno stato approvato dall’onu mentre gli arabi non hanno mai voluto il loro.
Il popolo è egoista, e lo sa bene chi promette sogni. Pensano ancora che Dio ama Israele un po’di più’?
Se il grido del popolo palestinese dovesse farsi più
angosciato Dio non tratterrà più la mano dei nemici di
Israele.
Ma Netanyahu è ateo come la maggior parte degli israeliani.
E cosa c’è di male nell’essere atei?
La nazione ebraica ha dimostrato ancora una volta la propria integrità, il valore più forte che sinora ha garantito la sopravvivenza di Israele. E noi “europei” abbiamo perso il diritto, perlomeno dal 1933 a oggi, di muovere qualunque tipo di critica a un popolo che ci è oggettivamente superiore.
@Su Cnouttu
Se intendi “superiore” nel senso culturale di mediamente più intelligente sono d’accordo, diversamente uno come Marx non sarebbe riuscito a rincoglionire centinaia di milioni di persone con la rivoluzione proletaria; ma se lo intendi dal punto di vista etnico o spirituale è un’affermazione abbastanza inquietante.
@su connottu
Spero vivamente tu sia sarcastico! Non posso credere che certe gente viva in un complesso d’inferiorità verso gli ebrei per cose di cui non sono neanche stati responsabili! Noi europei senza virgolette abbiamo ogni diritto di muovere critiche a Israele, alla religione e alla cultura ebraica! Gli ebrei non sono superiori a nessuno
@cisco
Ma per favore mediamente più intelligenti! Hai fatto il QI a tutti gli ebrei compresi i contadini dei kibbutzim per arrivare a questa conclusione?
Se ci sono stati ebrei famosi ciò vale anche per gli altri magari per gli italiani come per esempio Leonardo Da Vinci! O i greci come Pitagora!
@Sacha
Ho semplicemente osservato il fatto storico che molti ebrei – soprattutto rispetto alla popolazione – hanno dato un importante contributo alla storia, mediamente più di altri popoli. Che – non per questo – sono definibili come stupidi.
1 persona su 600 nel mondo è ebrea.
1 premio Nobel su 4 sono ebrei
Musulmani 1 miliardo e mezzo di persone 7 nobel in 150 anni di cui 1 ad un terrorista.. fai 8 se consideri quello di obama.
Ebrei 14 milioni di persone e 150 premi nobel in solo 100 anni
Cosa c’entrano i musulmani? Il commento a cui ho risposto si riferiva in generale quindi anche a noi europei! Poi non capisco sei ebreo per caso? Perché vi mettete a tessere le lodi in questo modo? Posso capire se siete ebrei forse provate un certo “orgoglio etnico/nazionalista” ma comunque non avere diritto a sentirvi superiori come scritto nel commento nei confronti degli altri popoli, questo è razzismo.
Ci sono culture e ambienti favorevoli alla creatività, allo sviluppo di intelligenze che poi si esplicano in una grande varietà di campi: letteratura, arte, scienza, musica… ovvio che un ambiente che ti vieta la musica e l’arte perché “haram”‘ castra ogni mente creativa (e infatti il divieto di riprodurre immagini sancito anche dall’Antico Testamento ha comportato che mai è stata dipinta una “cappella Sistina” ebrea, mi pare ovvio se per te è peccato)
@Sacha
Non confondere intelligenza con moralità: ho fatto proprio l’esempio di Marx – uno dei peggior criminali della storia, al di la delle sue intenzioni – proprio perché non può esserci nessuna superiorità spirituale (morale) di un popolo su di un altro. Ci può essere, invece, da un punto di vista di elaborazione culturale e scientifica. Già se parli dell’arte, in particolare di quella figurativa, e’ evidente che gli ebrei sono inferiori a tutta la civiltà cristiana.
Su connottu, ora capisco perché se mi arrabbio con un ebreo sono antisemita e razzista, ecc. Gli ebrei possono fare qualunque cosa perché sono superiori… Non l’avevo capito …
Israele continuerà a votare per la propria esistenza. Di questo sono sicuro.
Con questa votazione il popolo israeliano ha legittimato l’antisemitismo.
L antisemitismo in europa ha 2000 anni e israele ne ha solo 70 e la guestione palestinese solo 50.
E netanyhau è un politico solo da 15.
Diciamo che siete più voi che voleye giustificare il vostro odio antisemita..
Prima era giustificato perche era deicida..
Poi perchè erano ricchi e potenti
Ora perche votano Netanjahu
Vergognatevi
Mi consenta di farle una domanda: perchè esiste l’antisemitismo?
ha vinto perché il desiderio degli israeliani è di annettere i territori palestinesi in uno stato ebraico. cosa dichiarate e da voi furbamente omessa. le colonie sono un ostacolo tanto quanto l’iran.
Se esagerano la mano di Dio si farà sentire e se la terranno.
: aspettiamo e vedremo.
Le preferenze espresse dagli israeliani cambieranno ben poco a Tel Aviv, dopotutto si tratta di una “democrazia” in cui l’alternanza, come in tutti i paesi “benedetti” da questo sistema politico, è più fittizia che reale. Fu il capo del Likud Sharon a volere il ritiro da Gaza nel 2005, una mossa apparentemente “di sinistra”, ma era solo un passo strategico per rendere l’enclave palestinese un campo di prigionia, più facile da controllare e da sottoporre a “punizioni” esemplari nel momento in cui occorre ricordare che Israele basa la sua legittimazione sulla potenza militare. Questo per evidenziare che, come dalle nostre parti l’avvicendarsi delle coalizioni politiche non incide sul destino dei paesi, anche in Israele – con le dovute differenze – non cambia pressoché nulla, se non l’uso di certa retorica, più o meno incline ai toni forti. Nella pratica tutto resta uguale, l’alternarsi di centrodestra e centrosinistra, che in genere finiscono per governare assieme in traballanti coalizioni, non ha mai cambiato il destino dei palestinesi, la cui condizione peggiora di anno in anno, privati delle loro terre, dei diritti fondamentali, del futuro.
La consegna di Gaza faceva parte degki accordi di Oslo.
Dal 2005 al 2007 israele ha mantenuto le frontiere aperte e commerciava con Gaza, importava ed esportava. Poi inizio 2008 sono cominciati i lanci dei missili e israe ha chiuso le frontiere e messo il blocco marittimo.
L egitto aveva chiuso le frontiere con gaza già nel 2006 con l’inizio della guerra civile tra al fata e hamas.
Da 2 mesi il governo di Netanyahu ha autorizzato l’importazione dei prodotyi agricoli da gaza.
Dal 2011 gli agricoltori di Gaza collaborano con quelli israeliani nonostante hamas.
Lei è viziato dalle fandonie pro pal che infestano il net… si informi meglio
Nonostante sia “odioso”(ma come farà un politico odioso ad essere quello che ha governato per il periodo più lungo?!),ha difeso Israele e l’occidente più del “simpatico” Obama.E,mentre tutti i paesi occidentali erano in crisi,Israele ha sempre aumentato il pil.Non male eh! E poi quella Livni!