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Avevo detto al direttore che, essendo alquanto preso questo mese, avrei potuto non essere in grado di produrre il solito contributo. Due fatti, assai importanti per la loro rilevanza, sebbene assai diversa, mi spingono invece a un commento per quanto più breve.
Il primo è l’appello del Papa all’Ucraina affinché cerchi una trattativa per porre fine alla guerra con la Russia. Subito si è sollevata l’indignazione di esponenti del governo ucraino, assolutamente indisponibile alla resa, ad “alzare bandiera bianca” fino alla immancabile vittoria finale. Con un certo sarcasmo, gli stessi esponenti chiedono perché il Papa non rivolga il medesimo appello alla Russia, che ha innegabilmente e ingiustamente cominciato tutto. La ragione è molto semplice: l’Ucraina è in condizioni peggiori e sempre più si parla di una sua possibile e disastrosa sconfitta. Il coro della stampa bellicista si sta attenuando per passare dai toni certi della forza culturalm...
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