Pakistan. Assassinato il musulmano che lottava contro l’estremismo islamico e difendeva i cristiani
Era noto per le battaglie condotte a difesa delle minoranze perseguitate in Pakistan e per questo è stato assassinato. Sabato 7 maggio il giornalista e attivista musulmano sciita Khurram Zaki è stato ucciso a colpi di arma da fuoco a Karachi.
[pubblicita_articolo allineam=”destra”]CONTRO L’ESTREMISMO ISLAMICO. La Chiesa cattolica locale lo ricorda come «una grande voce che si batteva per i diritti delle persone emarginate», riporta AsiaNews. Zaki aveva fondato il sito d’informazione “Costruiamo il Pakistan” e organizzato decine di manifestazioni contro l’estremismo islamico. Tra le tante, anche una contro Maulana Abdul Aziz, predicatore della moschea rossa di Islamabad, colpevole di non aver voluto condannare la strage talebana alla scuola militare di Peshawar nel dicembre del 2014. Per questo, il gruppo talebano Hakeemullah ha inviato un commando a ucciderlo.
«PORTÒ LA CROCE». Zaki aveva più volte difeso anche i cristiani. Come dichiarato da Cecil Chaudry, direttore della Commissione episcopale di giustizia e pace Pakistan, «si era fatto conoscere per aver portato la croce durante alcune manifestazioni e per essere sempre stato a fianco dei sacerdoti, in modo speciale all’arcivescovo della città monsignor Joseph Coutts».
SINDACO MUSULMANO A LONDRA. Mentre in Pakistan il presidente del Consiglio degli ulema, Hafiz Tahir Ashrafi, esulta per la vittoria a Londra del sindaco musulmano laburista Sadiq Khan, perché «così chi discrimina i musulmani che vivono in Occidente sarà scoraggiato», la stessa cosa non si può dire del Pakistan. Qui, infatti, non vengono perseguitati solo i cristiani (che non possono essere eletti alle più alte cariche dello Stato), ma anche i musulmani non sunniti. Con la differenza che nessuno li scoraggia, né li ferma.
Foto Ansa/Ap
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“Siate semplici come le colombe, MA ASTUTI COME SERPENTI”……; se ad averlo detto è stato LUI!! Matteo, 10-16.