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Non diamo dolcetti o sassi ai giovani che chiedono pane e un ideale per vivere

Di Emanuele Boffi
08 Maggio 2025
Cosa ci spinge a correre in piazza San Pietro alla morte del Papa? E cosa attendiamo dalla fumata bianca del comignolo della Cappella Sistina? La secolarizzazione non è un destino
Posizionamento del comignolo sul tetto della Cappella Sistina, Vaticano, 3 maggio 2025 (Foto Ansa)
Posizionamento del comignolo sul tetto della Cappella Sistina, Vaticano, 3 maggio 2025 (Foto Ansa)

Con un certo disappunto, Libération, il giornale della sinistra radicale francese fondato da Jean-Paul Sartre, s’è chiesto cosa possa mai aver spinto la vigilia di Pasqua 17 mila catecumeni a chiedere il battesimo. Nella patria della Dea Ragione, dei Lumi e degli scandali dei preti pedofili, come è stato possibile che ancora qualcuno bussasse alle porte di una Chiesa tanto malconcia e peccatrice? È da molti anni che i numeri dell’Annuario Pontificio ripetono lo stesso messaggio: i cattolici crescono in Africa e in Asia, sono stabili nelle Americhe, precipitano in Europa. Fior di intellettuali non hanno mai smesso di interrogarsi sul fenomeno, dividendosi tra chi, per recuperare fedeli, predica una diluizione del magistero nello spirito del tempo e chi, constatato il ritorno di una moralità pagana, consiglia il ritiro dal mondo in bastioni sicuri. Poi accade l’imprevedibile in un paese in cui, in vent’anni, si sono dimezzati i battesimi infantili (da 400 mila nel 2000 a 209.600 nel 2022...

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