Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Noi armeni abbiamo bisogno dei fratelli cristiani e dell’aiuto degli amici

Chi ama la verità, chi ama ancora l’Europa si ricordi che l’Armenia fa parte della stessa storia, che siamo la stessa stirpe.

Zhirajr Mokini Poturljan
29/10/2020 - 2:00
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

Quello che sta accadendo nel Caucaso provviene da lontano ed è necessario di avere uno sguardo corretto sulla questione. Lo scontro, infatti, coinvolge più di una scaramuccia tra indipendentisti e nazionalisti e qualcosa di apparentemente nascosto. Coinvolge due popoli e due concezioni della vita, del bene e del male, e implica un’azione geopolitica pericolosa per l’Europa.

Occorrerà che noi armeni gridiamo forte perché l’Europa si renda conto che questo conflitto è un’altra grande occasione, un grande campanello, dopo il Genocido di 105 anni fa. Di fronte a quello che noi stiamo subendo, bisogna ricordare la storia, anche quella recente che ha visto la nascita dell’ultimo califfato, e chiedersi come questo centri con l’Europa.

Se nel settimo secolo l’Asia Minore e il Medio Oriente erano abitati solamente da cristiani, e nel 1900 erano il 20%, mentre oggi sono il 5%, qualcosa deve aver agito nella storia, in azioni e omissioni. Se non esistono più stati cristiani in Medio Oriente e se ne sono rimasti solo tre nel Caucaso compresa la Russia mentre da tempo i turchi e i loro fratelli stanno cercando di annientare per sempre l’Armenia, occorre svegliarsi.

LEGGI ANCHE:

Xi Jinping Putin Russia Cina

Com’è che Putin è finito tra le braccia di Xi Jinping

21 Marzo 2023
Croci sul luogo del naufragio a Steccato di Cutro. Cutro, Crotone, 9 marzo 2023 (Ansa)

Migranti. I racconti dei naufraghi e i limiti del “linguaggio dei diritti”

17 Marzo 2023

Se questo qualcosa si propaga culturalmente, religiosamente, economicamente e fisicamente in Europa, come tenta di fare da secoli, soppiantando la più bella e grandiosa civiltà che il mondo abbia mai visto, occorre che ogni cittadino europeo decida se imparare da Lepanto, Vienna e l’Armenia o accettare gaiamente la sostituzione di sé. Questo purtroppo sta già accadendo, come propaggine di quell’attacco secolare e continuamente portato avanti da cui un tempo ci siamo liberati con la preghiera del rosario e la forza. Non sarebbe ragionevole nessuna obiezione a questa sostituzione violenta o di velluto se si trattasse di una civiltà migliore della nostra, di un pensiero più vero. Infatti abbiamo saputo assimilare e far fiorire la cultura greca, romana, giudaica e cristiana. Si tratta di questo? Come sempre bisogna capire il pensiero che sta dietro alle azioni.

Quello che sta accadendo a noi armeni, da quando hanno deciso di eliminarci, proviene da una certa concezione della libertà e della verità che permea certi Stati e società anche dichiaratamente laici. Mentre nel cristianesimo l’alterità è rispettata sempre perché viene da Dio, in certe culture chi non accetta di appartenervi merita di essere eliminato. Chi non accetta la sottomissione è accompagnato alla morte. Se per noi vince l’Amore dall’altra vince la punizione e la pulizia etnica e religiosa, sostenuta e perpetrata da autorità civili e religiose che collaborano a vari livelli di teocrazia. Se la verità di tutto si giudica sull’amore, bisogna riflettere attentamente su quest’attitudine annientatrice operata a due passi da casa nostra.

Noi armeni non condividiamo questa concezione della vita. Noi non possiamo conviverci. Perseguiamo la via del dialogo sempre, ma senza mischiarci. Perché gli armeni con la loro fede, intelligenza, tenacia, attaccamento alla tradizione e ai propri maestri, la loro non sottomissione alla prepotenza e alle pretese altrui, il loro amore alla ragione umana, hanno meritato di essere eliminati. È questo che ha portato al Genocidio Armeno, alla distruzione progressiva e continua delle testimonianze armene in Turchia e Azerbaijan dove le città armene fiorivano, alla scomparsa totale degli armeni nel Nakhichevan. 

Da quando abbiamo conosciuto la luce del Cristo, noi armeni, come gli europei, amiamo la verità nella libertà, amiamo la ragione, la giustizia, la bellezza e l’amore. Già nel 484 ottenevamo dai persiani il rispetto della libertà religiosa con il trattato di pace di Nvarsak che può essere ritenuto precursore della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948. Siamo diventati un popolo di martiri, artisti e scienziati. Il popolo armeno può essere considerato a ragione generatore di quella civiltà cristiana occidentale ancora oggi scarsamente conosciuta che si sviluppo tra le civiltà greche e latine. Se si cerca nella storia dell’Europa, soprattutto in Italia, si troverà sempre la presenza e l’influenza armena, il suo genio e la sua specifica spiritualità. Chi ci odia ci distrugge, come fece la Turchia, come pochi anni fa fecero gli azeri radendo al suolo le 10.000 steli del cimitero armeno di Djulfa, mirabile esempio di arte medievale armena. Non ci crederete, ma in Armenia hanno ripreso a scolpire quelle steli partendo dalle foto. Niente della verità e della bellezza deve andare perduto per noi.

Eppure siamo soli. Come ha detto il vescovo Massimo Camisasca, l’Europa ha dimenticato le proprie radici ma ha ben in mente il denaro, a discapito di civiltà e democrazia. Basta leggere il sito del ministero degli Affari Esteri alle pagine dedicate ad Armenia e Azerbaijan per rendersene conto. A cosa vale, davanti a un Azerbaijan gestito da un governo familiare simil-monarchico, dove presidente e vice-presidente sono marito e moglie, gridare a una tale Europa che questo paese ha annunciato la sua secessione dall’Urss il 30.08.1991 così come l’Artsakh Nagorno Karabakh annunciò la sua indipendenza il 02.09.1991 sulla base della stessa legge sovietica? A cosa vale, davanti al risveglio neo-ottomano e panturchico, ricordare il pronunciamento favorevole della Corte Costituzionale dell’Urss poco prima del suo scioglimento? Perché dopo trenta anni di vita da Stato de facto, l’Arstakh Nagorno Karabakh non è riconosciuto da nessun altro Stato e non fa parte delle Nazioni Unite mentre il Kosovo, che ha una storia quasi uguale, è riconosciuto da molti paesi in applicazione del principio di autodeterminazione dei popoli? Perché nel caso degli azeri deve valere di più il principio dell’integrità territoriale? Perché gli armeni sarebbero dei secessionisti aggressori e non meritano di godere del principio di autodeterminazione come tutti mentre l’aggressione azera viene tacitamente giustificata? A cosa vale ricordare che durante la guerra del Karabakh e fino ad oggi l’Azerbaijan non ha rispettato nessuna delle risoluzioni Onu sulla cessazione delle ostilità? È dal 1994 che gli armeni sopportano le continue provocazione azere al confine, in flagrante inosservanza dell’armistizio di quell’anno. Perché nessuno difende gli armeni ma molti, compresa l’Italia, si sottomette davanti all’influenza Turca e Azera, due Stati dittatoriali.

Anche la situazione geopolitica è molto complessa e contraria. Da una parte riemerge sempre il vecchio conflitto geopolitico tra Turchia e Russia, che finora ha imposto un certo stallo. L’Armenia fa parte della Csto (Collective Security Treaty Organization), l’alleanza di mutuo aiuto militare tra Russia, Armenia, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, e Uzbekistan. Anche l’Azerbaijan e la Turchia sono legati da un’alleanza simile. C’è da segnalare però che quattro dei sei componenti della Csto sono paesi turcofoni, membri assieme alla Turchia del Consiglio Turco.

Negli anni, Stati Uniti, Europa e la Nato si sono impegnate in una campagna di contenimento della Russia facendo pressione sulle sue ex repubbliche come la Georgia, l’Ucraina e la Bielorussia, ma non hanno contenuto l’alleato turco. Come possono Europa e Usa riconoscere le ragioni degli armeni? Rischierebbero di dare ragione ai russi sulla ripresa della Crimea. Fu infatti il diabolico Stalin a regalare l’Artsakh armeno all’Azerbaijan, e Kruscev a regalare la Crimea all’Ucraina. Dall’altra parte c’è il conflitto energetico che vede l’Azerbaijan come cospicua fonte di idrocarburi per l’Europa, che in questo modo spera di aumentare la sua indipendenza dalla Russia.

L’attuale ma non nuova diatriba scatenata anche con la Grecia conferma che le azioni della Turchia sono un chiaro segno che il neo-ottomanesimo e il neo-panturchismo, tollerato da Usa ed Europa, sia un serio pericolo per le sorti del mondo. Basta guardare la mappa del mondo per rendersi conto che l’ultimo ostacolo alla unificazione geografica dei paesi del Consiglio Turco sia l’Armenia. Questi sono alcuni dei motivi per cui la situazione è congelata da trent’anni, perché ogni decisione irriterebbe l’uno o l’altro degli attori, ma viene inasprita periodicamente. Sta a noi di giudicare se al nostro futuro conviene competere con la Russia e favorire la riunificazione dei popoli di lingua turca.

Intanto gli armeni combattono, i sacerdoti offrono messe a Dio per la pace e la vittoria, i soldati ricevono la comunione e la benedizione, i morti le preghiere dei vivi. È commuovente il video di Youtube che riprende emigrati armeni in Russia partire per difendere la patria contro l’aggressore ingiusto e i mercenari siriani reclutati dalla Turchia. Fa venire in mente l’amarissimo ricordo dei curdi reclutati per perpetrare il genocidio armeno. Che vergogna che loro, contrariamente a noi europei, accorrono quando c’è da aiutare il fratello. Sono commoventi anche i nostri soldati, ripresi a essere battezzati e dire il Padre Nostro prima di partire per il fronte, e i loro canti di speranza e di amore, messi in rete nel bel mezzo della guerra.

Chi ama la verità, chi ama ancora l’Europa si ricordi che l’Armenia fa parte della stessa storia, che siamo la stessa stirpe. Si ricordi cosa è venuto di buono dagli armeni e dagli altri. Si ricordi cosa hanno lasciato al mondo come patrimonio di bontà, bellezza, verità, cultura, arte, scienza, architettura, poesia, religione, filosofia, pace. Noi sappiamo bene cosa hanno lasciato gli altri: settecento anni di guerra.

Si ricordi che l’Armenia ha bisogno di preghiere, che si dica il rosario. Ha bisogno prima di tutto dei fratelli cristiani, e dell’aiuto degli amici. Di tutti quelli che hanno incontrato un armeno nella loro vita. Gli armeni hanno bisogno di un aiuto concreto e immediato per poter affrontare l’emergenza senza precedenti che può avere conseguenze drammatiche per il futuro della nazione. Serve l’aiuto di tutti i figli della nazione armena e di chi conosce e ama il nostro paese. La Chiesa Armena d’Italia e l’Unione degli Armeni d’Italia organizzano una raccolta fondi a favore dell’Haystan all Armenian Fund al quale ogni persona è invitata a partecipare.

Per info: https://www.himnadram.org/en/1567614053
Cel: +39 333 493 3444
Tel: 02 26822683
BANCA: INTESA SANPAOLO private banking
IBAN: IT35 T032 3901 6001 0000 0175 602
Swift/BIC:  BCI TIT M3
Causale: ARTSAKH E ARMENIA

Foto Ansa

Tags: armeniaArtsakhnagorno-karabakhRussiaTurchia
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Xi Jinping Putin Russia Cina

Com’è che Putin è finito tra le braccia di Xi Jinping

21 Marzo 2023
Croci sul luogo del naufragio a Steccato di Cutro. Cutro, Crotone, 9 marzo 2023 (Ansa)

Migranti. I racconti dei naufraghi e i limiti del “linguaggio dei diritti”

17 Marzo 2023
Macron nucleare Russia sanzioni

Le ambiguità di Macron sulle sanzioni energetiche alla Russia

16 Marzo 2023
Soldati dell'esercito di Kiev combattono a Bakhmut, in Ucraina

In Ucraina forse non ci sarà alcuna controffensiva di primavera

15 Marzo 2023
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ankara, 14 marzo 2023 (Ansa)

Turchia. L’opposizione ce la sta mettendo tutta per far rivincere Erdogan

12 Marzo 2023
Il sabotaggio del Nord Stream, secondo Nyt e Die Zeit, è opera dell'Ucraina

Usa, Ucraina, Nato: chi ha sabotato davvero il Nord Stream?

9 Marzo 2023

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un fermo immagine tratto dalla trasmissione Rai mostra Lucia Annunziata e Eugenia Roccella durante Mezz'Ora in Più su Rai3, 19 marzo 2023 (Ansa)

Utero in affitto. La fiera dei corpi e dei sentimenti è più volgare di una parolaccia

Emanuele Boffi
21 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Monumenti imbrattati, figli in vendita: prima della politica servirebbe l’intelligenza
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Quei cattolici popolari in difesa della (vera) lotta operaia e contadina
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist