«Niente è stato fatto a caso. Si è trattato di un’attività preparatoria che è durata a lungo, per passare poi alla presa e al controllo del territorio». Dopo cacciato i cristiani imporranno il Califfato
Mentre l’opinione pubblica occidentale è concentrata su quanto avviene in Ucraina e Medio Oriente, vi è un paese africano dove la situazione sociale e politica si fa di giorno in giorno sempre più drammatica: la Nigeria, sferzata dagli attacchi terroristici del gruppo fondamentalista islamico Boko Haram. Quel che più preoccupa è che i jihadisti – che hanno già proclamato il Califfato – sembrano adottare una strategia simili a quello dello Stato islamico in Siria e Iraq. Lo ha detto ieri all’agenzia Fides padre Patrick Tor Alumuku, direttore delle Comunicazioni dell’arcidiocesi di Abuja: «Come i guerriglieri dello Stato Islamico in Iraq, Boko Haram ha iniziato da almeno due anni a minare il morale della popolazione e dei militari con una serie di attentati sempre più spettacolari, per poi sferrare l’attacco volto alla conquista territoriale».
LE ULTIME CONQUISTE. Le ultime notizie di cronaca ci raccontano della conquista da parte dei jihadisti di un’altra città nel nord-est del Paese, Banki, nello Stato di Yobe. Andrew Noakes, coordinatore della rete nigeriana degli analisti per la sicurezza, ha detto che «se Borno cade nelle mani di Boko Haram ci dovremo aspettare che accada anche per parte dei vicini Stati di Yobe e Adamawa. Anche zone del Camerun lungo la frontiera probabilmente saranno invase». Lunedì scorso, Boko Haram ha conquistato Bama, cittadina a settanta chilometri da Maiduguri, e poi ha costretto ventiseimila persone ad abbandonarla.
«NIENTE E’ FATTO A CASO». Sempre nell’intervista a Fides, padre Tor Alumuku ha però inviato a guardare con maggior attenzione alla strategia messa in campo in questi anni dai jihadisti. «Hanno iniziato ad attaccare le scuole, con la scusa che non vogliono l’educazione occidentale, poi hanno colpito le stazioni della polizia, in seguito hanno alzato il tiro colpendo le caserme dell’esercito. Boko Haram ha quindi preso di mira gli uffici governativi, da un Comune all’altro. Nel frattempo seminava il panico mettendo bombe nei mercati. Niente è stato fatto a caso. Si è trattato di un’attività preparatoria che è durata a lungo, per passare poi alla presa e al controllo del territorio. Mi sembra molto simile a quello che è successo in Iraq».
COME LO STATO ISLAMICO. «Gli assalti alle chiese e ai cristiani – ha aggiunto – rientravano quindi in questa strategia più ampia volta alla conquista del territorio, “liberato” dalla presenza dei cristiani, proprio come è avvenuto in Iraq». La strategia sembra quindi quella dell’Is: costituire sul territorio nigeriano uno Stato islamico che faccia da base di conquista per i territori vicini. «La Nigeria – ha concluso padre Tor Alumuku – è un obiettivo fondamentale, perché è uno dei Paesi con il più alto numero di musulmani al mondo. Su 170 milioni di abitanti, quasi la metà è musulmana. Gli estremisti sperano di trovare una base forte dalla quale lanciare l’attacco ad altri Paesi africani».
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