Nigeria. «Cristiani attaccati senza pietà: strada spianata verso il genocidio»
Almeno 1.000 cristiani sono morti tra gennaio e novembre 2019 in Nigeria per mano dei pastori Fulani. Secondo l’ultimo rapporto dell’Appg, l’acronimo dell’intergruppo parlamentare per la libertà religiosa e di credo di Westminster, il numero delle vittime supera di gran lunga quello dei nigeriani uccisi da Boko Haram nello stesso periodo. Dal 2015, invece, sono morti oltre 6.000 cristiani, oltre 600 nei primi mesi del 2020. Tanti altri sono invece perseguitati, discriminati o rapiti, come la giovane Leah Sharibu.
«CRESCE L’INFLUENZA DELL’ESTREMISMO ISLAMICO»
Il documento, intitolato Nigeria – Genocidio in corso?, sottolinea che gli scontri tra pastori prevalentemente musulmani e agricoltori in larga maggioranza cristiani sono già costati alla Nigeria oltre un miliardo di euro all’anno. La ragione principale alla radice dello scontro, si legge, «è il crescente potere e l’influenza sempre più forte dell’estremismo islamico, che spinge molti militanti Fulani a prendere di mira i cristiani e i simboli cristiani come le chiese. Infatti, centinaia di chiese sono state distrutte, 500 sono nello stato di Benue».
Altri fattori chiave che contribuiscono all’aumentare delle violenze sono «cambiamenti climatici, desertificazione, competizione per le risorse, influenza della politica, criminalità e disponibilità di armi da fuoco». Tutti aggravati dal «fallimento del governo nigeriano di rispondere in modo adeguato alla violenza, proteggere le comunità e portare i criminali davanti alla giustizia».
«STRADA SPIANATA VERSO IL GENOCIDIO»
Nell’introduzione del rapporto, firmata dal presidente del gruppo, Jim Shannon scrive che «i cristiani vengono attaccati senza pietà, soprattutto a causa della loro fede, come anche alcuni ministro del governo nigeriano hanno ammesso pubblicamente e a ragione. Senza dubbio, anche i musulmani pacifici possono diventare vittime collaterali di questa ideologia islamista violenta. È una ideologia distruttiva e divisiva che porta a crimini contro l’umanità e che può spianare la strada verso il genocidio. Non dobbiamo esitare a dirlo».
Nelle raccomandazioni finali, il rapporto suggerisce al governo britannico, che tra il 2011 e il 2018 ha devoluto quasi due miliardi di euro alla Nigeria, circa 800 mila al giorno, di «controllare meglio come le risorse vengono spese dal governo nigeriano» e di assicurarsi che «servano a prevenire la persecuzione, discriminazione e il genocidio delle minoranze religiose».
Foto Ansa
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