Milano e Regione Lombardia per i cristiani perseguitati. Fiaccolata e incontro con Paul Bhatti

Di Benedetta Frigerio
27 Aprile 2015
Le istituzioni insieme il 2 maggio per ricordare l'incessante martirio subito dai cristiani nel mondo. Parlano Cappellini e Forte

nazarat_iraq«Davanti al sacrificio dei cristiani perseguitati in Africa, Medio oriente e Asia le barriere ideologiche non reggono più». L’assessore alle Culture, identità e autonomie della Lombardia Cristina Cappellini (Lega Nord) accoglie così la notizia della partecipazione del Comune di Milano all’iniziativa promossa dalla Regione in solidarietà dei cristiani perseguitati. «Siamo contenti che il Comune abbia deciso di aderire all’unanimità e che varie parti, istituzioni e associazioni, indipendentemente dal colore politico, abbiano fatto lo stesso. La nostra idea è proprio quella di invitare tutti i cittadini e le istituzioni a esprimere la propria solidarietà in un evento apartitico, per gettare luce su un massacro che si sta consumando nel silenzio dei media, delle istituzioni nazionali ed europee».

regione lombardia cristianiIL FILM. Il 2 maggio la serata comincerà nella piazza della Regione alle 20 con l’intervento di Paul Bhatti, fratello del martire cristiano Shahbaz, ucciso in Pakistan a causa della sua fede cattolica. «Dopodiché – prosegue Cappellini – rimarremo in raccoglimento fino alle 21, per poi trasferirci nell’auditorium del palazzo regionale dove sarà proiettato Cristiada, un film che mi ha aiutato a capire che bisogna difendere ciò in cui si crede. Vedere uomini che pur di difendere ciò in cui credono sacrificano la propria vita è commovente. Occorre parlare di queste persone per capire che fuori dall’Europa sta riaccadendo la stessa cosa, senza che se ne parli davvero».

DRAMMA NEL DRAMMA. Dello stesso parere il consigliere comunale Matteo Forte (Polo dei milanesi), autore della mozione per unirsi alla Regione e accolta all’unanimità. «Quello dei cristiani perseguitati è un dramma nel dramma, un’ulteriore violenza nei confronti dei profughi cristiani che oltre a rischiare la vita per scappare dalla guerra sono stati buttati a mare per la loro fede. Per questo ci uniremo alla Regione in una veglia silenziosa pomeridiana», spiega Forte a tempi.it. Il fenomeno, secondo il consigliere, ha raggiunto dimensioni «drammatiche e di un’intensità tale che mi aspettavo il consenso dei più. Ma sono colpito dal fatto che nessuno si sia astenuto a causa della provenienza della richiesta di una Regione di diverso colore politico».
Come mai questa stessa unità non si sia verificata anche a livello nazionale Forte lo spiega così: «Gli interessi in gioco e la vergogna della nostra tradizione cristiana immobilizza le istituzioni degli Stati e quelle internazionali, mentre le amministrazioni locali subiscono la loro irresponsabilità. Milano è il crocevia dei profughi che da qui partono per l’Europa o che si fermano chiedendo asilo». Motivo per cui nel 2011 fu approvata un’altra mozione sempre all’unanimità: «In seguito alla primavera araba ci schierammo in difesa dei cristiani copti che erano stati attaccati dai musulmani fuori dall’ex ambasciata egiziana».

ANCHE L’EXPO. Il Consiglio comunale si era ugualmente unito lo scorso agosto «quando passò senza alcun voto contrario la proposta di esporre nei musei civici la “N” di Nazareno». Anche Forte quindi, come Cappellini, è convinto che sollevare il tema sia un fattore di unione a cui invitare anche le delegazioni dei paesi presenti all’Expo: «Perché il fattore religioso è necessario per permettere l’incontro fra uomini: senza una vera religiosità c’è violenza o indifferenza e la vita dei popoli si impoverisce».

@frigeriobenedet

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