Milano e Regione Lombardia per i cristiani perseguitati. Fiaccolata e incontro con Paul Bhatti
DRAMMA NEL DRAMMA. Dello stesso parere il consigliere comunale Matteo Forte (Polo dei milanesi), autore della mozione per unirsi alla Regione e accolta all’unanimità. «Quello dei cristiani perseguitati è un dramma nel dramma, un’ulteriore violenza nei confronti dei profughi cristiani che oltre a rischiare la vita per scappare dalla guerra sono stati buttati a mare per la loro fede. Per questo ci uniremo alla Regione in una veglia silenziosa pomeridiana», spiega Forte a tempi.it. Il fenomeno, secondo il consigliere, ha raggiunto dimensioni «drammatiche e di un’intensità tale che mi aspettavo il consenso dei più. Ma sono colpito dal fatto che nessuno si sia astenuto a causa della provenienza della richiesta di una Regione di diverso colore politico».
Come mai questa stessa unità non si sia verificata anche a livello nazionale Forte lo spiega così: «Gli interessi in gioco e la vergogna della nostra tradizione cristiana immobilizza le istituzioni degli Stati e quelle internazionali, mentre le amministrazioni locali subiscono la loro irresponsabilità. Milano è il crocevia dei profughi che da qui partono per l’Europa o che si fermano chiedendo asilo». Motivo per cui nel 2011 fu approvata un’altra mozione sempre all’unanimità: «In seguito alla primavera araba ci schierammo in difesa dei cristiani copti che erano stati attaccati dai musulmani fuori dall’ex ambasciata egiziana».
ANCHE L’EXPO. Il Consiglio comunale si era ugualmente unito lo scorso agosto «quando passò senza alcun voto contrario la proposta di esporre nei musei civici la “N” di Nazareno». Anche Forte quindi, come Cappellini, è convinto che sollevare il tema sia un fattore di unione a cui invitare anche le delegazioni dei paesi presenti all’Expo: «Perché il fattore religioso è necessario per permettere l’incontro fra uomini: senza una vera religiosità c’è violenza o indifferenza e la vita dei popoli si impoverisce».
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