La Madonnina accoglierà i visitatori all’Expo. In tutta la sua bellezza

Di Elisabetta Longo
08 Aprile 2015
Presentato il padiglione Expo della Veneranda Fabbrica del Duomo. Presenti monsignor Borgonovo, Pisapia, Cappellini e Sala

madonnina 1«La Madonnina sarà per Expo un simbolo di protezione, nella sua splendente bellezza», dice monsignor Gianantonio Borgonovo, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo. Il 7 aprile è stato presentato a Milano il padiglione Expo della Veneranda Fabbrica, che ospiterà al suo interno la copia della Madonnina, identica a quella che svetta tra le guglie della Cattedrale. Per la presentazione è stata scelta la Chiesa di San Gottardo in Corte, a pochi passi dal Duomo, il cui restauro verrà ultimato a breve, di modo da aprirla al pubblico per l’inizio della manifestazione internazionale. Come spiega monsignor Borgonovo, al momento, la Veneranda Fabbrica ha all’attivo 18 “cantieri” intorno al Duomo. Questi verranno completati e chiusi con l’inizio dell’Expo, di modo che la cattedrale possa splendere in tutta la sua magnificenza. I fedeli e i visitatori potranno vederla con i loro occhi proprio nella serata inaugurale di Expo: per l’occasione le sue porte saranno aperte per mostrare il nuovo impianto di illuminazione interna ed esterna all’edificio.

madonnina 2VECCHIE POLEMICHE. Il padiglione Expo dedicato alla Madonnina è stato annunciato anche dal sindaco Guliano Pisapia, che ha preso la parola partendo proprio dalle polemiche che hanno accompagnato il progetto: «Il dibattito non aveva neanche motivo di cominciare, ma come al solito c’è chi ne ha approfittato. Si stava semplicemente discutendo con molta serietà e ragionevolezza su quale fosse la collocazione più adatta. È stato allora che il Commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, ha proposto uno dei padiglioni della Fiera di Rho». Il sindaco ha voluto sottolineare che la Madonnina supera il suo significato religioso: «Raffigura l’accoglienza, è come se fosse la padrona di casa, di una città che non fa distinzione tra credenti e non credenti». Ha un’altra visione, invece l’assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia Cristina Cappellini, che ha sottolineato come la Madonnina simboleggi le radici cristiane della città: «Quando abbiamo sentito le polemiche sulla sua collocazione, il presidente Maroni ha subito proposto Palazzo Lombardia come sede alternativa. Ma ora siamo contenti che accoglierà i visitatori all’Expo. Questo significa mettere al centro di un evento culturale e commerciale l’importanza delle radici cristiane, in un momento in cui nel mondo i cristiani perdono la vita. La Madonnina è un simbolo di cristianità, in un momento in cui anche i simboli religiosi perdono il loro significato e vengono oltraggiati. Finalmente potremo vederla tutti da vicino, con i nostri occhi».

madonnina 3UNA FONDERIA FAMILIARE. L’opera è nata dalla bravura della Fonderia Nolana Del Giudice, che l’ha studiata, progettata e regalata all’evento, e che al momento sta ultimando le ultime procedure. La scultura è stata realizzata con la tecnica di fusione a cera persa, nello stesso modo in cui si realizzavano le opere d’arte un tempo. La scultura finale sarà alta 4,16 metri, come l’originale, per un peso complessivo di 1.390 chilogrammi, e sono stati utilizzati per rivestirla 4.750 fogli d’oro giallo 24 carati. La Fonderia Del Giudice è composta da papà Pasquale, mamma Antonietta e quattro figli, che hanno studiato con passione l’opera, come spiega il capofamiglia: «La Madonnina è prima di tutto una bella opera d’arte, con tante sfumature, dall’espressione del volto alle pieghe del vestito, ed è stato difficile non trascurarne neanche uno. Abbiamo messo tutto il nostro impegno affinché i visitatori potessero vederli da vicino, e non più solo dal basso, come succede tra le Guglie del Duomo». Oltre a questa copia 1:1, ne sono state realizzate altre due copie, alte 1,16 metro, che verranno dedicate e regalate a papa Francesco e all’arcivescovo di Milano Angelo Scola.

PANE. La Veneranda Fabbrica sarà impegnata in eventi caritativi durante il periodo di Expo. Spiega monsignor Borgonovo: «Ogni venerdì sera, per tutta la durata di Expo, verrà distribuito pane a chi ne ha bisogno, sia nell’area adiacente al Duomo che nel padiglione della Fiera. È come se fosse un ritorno alle origini, visto che, durante il periodo di costruzione del Duomo, chi vi lavorava veniva anche nutrito dal Duomo stesso. È il momento giusto perché il Duomo torni a sfamare chi ne ha bisogno».

Foto: Veneranda Fabbrica del Duomo

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