Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Interni

Liberalizzazioni, facciamo un po’ di ordine. Come riconoscere quelle vere e quelle farlocche

Liberalizzare significa creare un beneficio per i consumatori e moltiplicare i concorrenti in settori protetti. Per l’autore dello Statuto delle imprese «se scritte male, queste norme non fanno che “proletarizzare” le piccolissime aziende».

Raffaello Vignali
20/01/2012 - 14:42
Interni
CondividiTwittaChattaInvia

Pubblichiamo l’articolo del deputato Pdl Raffaello Vignali che appare sul numero di Tempi 03/2012, da oggi in edicola.

Il 20 gennaio, come annunciato dal presidente del Consiglio, il governo dovrebbe varare un decreto finalizzato alla crescita, nel quale avranno un largo spazio le liberalizzazioni, nelle quali si vede un elemento decisivo per la crescita di un’economia che tutti gli uffici studi danno in recessione per il 2012. Non esistono bozze ufficiali che circolano, ma solo indiscrezioni. In molti casi, ci sono smentite, dietrofront, semi-conferme; ad esempio, sul mercato del lavoro, ad oggi non si riesce a capire se ci saranno interventi e quali. Tuttavia, in merito ad alcuni settori non ci sono state smentite. Ad esempio, in relazione ai taxisti, alle farmacie e alle tariffe minime. Se ne era già parlato in occasione del varo del decreto cosiddetto “Salva Italia” del dicembre scorso, poi non se ne è fatto nulla, con la sola eccezione della liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali. In questo caso, non si è trattato, a dispetto del nome, di un processo di liberalizzazione, quanto di una deregolamentazione, sulla quale sono state espresse parecchie perplessità sia da parte del Parlamento, che dei sindacati, che delle associazioni dei commercianti, che hanno contestato il favore alla grande distribuzione organizzata e il contemporaneo rischio di penalizzazione del piccolo commercio.

In effetti, sotto il nome di liberalizzazioni vanno provvedimenti di diversa natura e non sempre il termine risulta quello adeguato. Nel passato, in particolare all’epoca della presidenza D’Alema si è fatto passare per liberalizzazioni atti di semplice privatizzazione, che il più delle volte hanno portato ad un passaggio da un monopolio pubblico ad uno privato. Al massimo, si è passati ad oligopoli. Allo stesso modo, la separazione proprietaria tra Eni e Snam Rete Gas, su cui si è sviluppato un acceso dibattito (e che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Catricalà ha negato essere nel provvedimento) non costituirebbe in alcun modo una liberalizzazione, ma semplicemente il passaggio da un monopolista privato (seppur a controllo pubblico) ad un altro. Neppure le deregolamentazioni, poi, possono definirsi sempre liberalizzazioni, come dimostra la deregulation della finanza anglosassone che sta alla base della crisi economica che percuote il pianeta.

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

Le liberalizzazioni vere sono riconoscibili da due aspetti essenziali, che ne costituiscono il fine ed il test. Il primo consiste in un beneficio per i consumatori; il secondo nella nascita di (molte) nuove imprese in un settore che prima era protetto. Per i consumatori, il beneficio consiste nel poter scegliere tra una pluralità effettiva di concorrenti secondo un criterio di maggiore qualità al minor prezzo. Per le nuove imprese, faccio fatica, ad esempio, a contestare a Bersani la liberalizzazione delle parafarmacie. Spesso bollata anche dalla mia parte politica come un favore alle “Coop rosse”, in realtà ha prodotto la nascita di circa 4 mila realtà imprenditoriali, la maggior parte di esse fuori dai centri commerciali: piaccia o non piaccia, che alcune migliaia di dipendenti o disoccupati siano diventati imprenditori è un risultato apprezzabile.

Non è possibile entrare nel dettaglio di ogni intervento annunciato, ma si possono fare alcune domande al governo, sulla base delle notizie che circolano. Permettere la vendita dei farmaci di fascia C (quelli per cui è indispensabile la ricetta) al di fuori delle farmacie costituisce davvero un beneficio per i consumatori o ne può compromettere la sicurezza? Non è meglio allargare la pianta organica delle farmacie, ovvero aumentarne in qualche modo il numero? A consentire ai benzinai di scegliere il fornitore, dal momento che oltre il 40 per cento delle pompe sono in comodato a piccoli imprenditori ma di proprietà delle aziende petrolifere, non si rischia che queste si riprendano le pompe per gestirle direttamente? Non è meglio attuare una norma fatta dal governo Berlusconi che impone che nei distributori ci siano delle pompe in cui si può fare benzina senza il servizio del benzinaio avendo uno sconto di 7 centesimi al litro?

Occorre stare attenti anche a non spacciare per liberalizzazioni norme, come quella del risarcimento diretto per le assicurazioni delle auto. Questa significherebbe semplicemente un favore alle compagnie assicuratrici, che provano da anni a introdurla. Oggi un consumatore può scegliere, in caso di sinistro, se farsi aggiustare l’auto da un carrozziere o un meccanico anticipando il pagamento e facendosi poi rimborsare dall’assicurazione o se rivolgersi a uno convenzionato con l’assicurazione. Da quando questa norma è stata introdotta non è stato registrato nessun beneficio economico per i consumatori (anzi, a giudicare dall’aumento del costo delle polizze…). Inserire l’obbligatorietà del risarcimento diretto servirebbe unicamente a rendere gli artigiani sottoposti senza via di scampo ai prezzi imposti dalle assicurazioni.

In sintesi, liberalizzazioni finte o fatte male o su settori marginali rispetto al Pil, rischiano unicamente di “proletarizzare” i piccolissimi imprenditori (e questo vale anche per i taxisti), senza tradursi in un miglioramento a favore dei consumatori.
Per incidere effettivamente sulla crescita, occorrerebbe che gli interventi di liberalizzazione si attestassero ad un livello decisamente superiore. Da questo punto di vista, bisognerebbe intervenire prioritariamente su quei settori strategici nei quali il monopolio statale impedisce una concorrenza virtuosa necessaria allo sviluppo economico e sociale. A cominciare dall’introduzione di una effettiva libertà di scelta della scuola o dall’abolizione del valore legale del titolo di studio per creare una concorrenza reale e virtuosa che aumenti la qualità dell’istruzione del nostro capitale umano. O liberalizzare l’attività d’impresa, abolendo una volta per tutte permessi, autorizzazioni, licenze e concessioni o introducendo norme che tengano conto della piccola dimensione delle nostre imprese (e non come accade oggi, fatte a misura delle grandi). Se vogliamo abolire le rendite di posizione, dobbiamo cominciare da quelle dello Stato che, queste sì, frenano lo sviluppo.

*Raffaello Vignali, deputato del Pdl, è stato consigliere per le Pmi del ministro per lo Sviluppo economico Romani e tra gli estensori dello Statuto delle imprese

Tags: gasgovernoimpreseliberalizzazionimanovramontiScuolataxivignali
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Valditara: «La mia scuola delle due “L”: libertà e lavoro»

6 Giugno 2023
Un tecnico in Germania installa una caldaia a gas: il governo vuole vietarle nel nome della rivoluzione green

Il governo in Germania rischia di saltare per le caldaie a gas

28 Maggio 2023
Genitori e studenti protestano a Hong Kong contro la politica del governo che penalizza le scuole cattoliche

Il regime a Hong Kong vuole chiudere le scuole cattoliche

26 Maggio 2023

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Gennaro Sangiuliano

La cultura di un partito conservatore non si costruisce con scorciatoie retoriche

15 Maggio 2023

Dissonanza cinque

14 Maggio 2023
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

L'Ucraina attacca le postazioni russe
News

La controffensiva ucraina si infrange contro le difese russe

Leone Grotti
10 Giugno 2023

Read more

Scrivi a Tempi

Foto

Una casa semi-sommersa dall’acqua in seguito all’alluvione in Emilia-Romagna
Foto

La notte che ha incominciato a piovere

10 Giugno 2023
Foto

Manovriamo tra due bande di curati

9 Giugno 2023
Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist