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Estemporanea e imprevista come un temporale estivo, pur in epoca di cambiamento climatico, la tanto annunciata, e ad oggi poco visibile, normativa sulla tassazione degli extraprofitti maturati dagli istituti bancari ha prevedibilmente generato il caos.
La disastrosa performance dei titoli bancari registrata martedì in Borsa era decisamente prevedibile, e non solo per il tenore e la sostanza della normativa, ma anche per il metodo comunicativo: una sequenza di annunci, in alcuni casi accompagnati dal sapore bellicoso del proclama, mirati alla pancia profonda del paese, quasi a garantire la revanche contro l’innalzamento dei tassi dei mutui registrato in questi ultimi anni. Un provvedimento che, come gli indovini puniti da Dante nell’Inferno, tutti in processione con la testa voltata indietro e copiose lacrime a scendere sulle loro schiene, guarda alla Bce ma che poi, fattualmente, colpisce gli istituti di credito.
Dichiarazioni battagliere e marce indietro
D’altronde le b...
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