La strategia di Bossi: ricompattare la Lega Nord sventolando la moneta della Padania

Di Roberto Regina
13 Dicembre 2011
Umberto Bossi annuncia: «La lira non tornerà e la Padania si farà una sua moneta». Il Senatur ha perso il senno? Secondo David Parenzo, conduttore de La Zanzara su Radio 24, «il leader del Carroccio sta benissimo, anzi ha ritrovato lo spirito di un tempo e con l'idea di una lira padana sta ricompattando il suo partito»

Ormai l’euro è «kaputt». E, dal momento che la Germania non ha nessuna intenzione di accollarsi il debito italiano e il ritorno alla vecchia Lira è utopistico, «la Padania si farà una sua moneta». Parola di Umberto Bossi che ieri, a margine di un convegno a Milano, si è lasciato andare a queste dichiarazioni. David Parenzo, giornalista di Radio 24 ed esperto conoscitore del fenomeno Lega Nord, è intervenuto a Radio Tempi per commentare queste esternazioni.

Per la prima volta la Lega si allontana completamente dal Pdl e rivendica autonomia e moneta. Ma Bossi sa quello che sta facendo?
«In verità credo che Bossi non sia mai stato meglio, perché dopo la rottura del ’94 è tornato alle origini, alla straordinaria stagione della Lega in cui si parlava di Padania libera, di secessione e di batter moneta. Con la decisione di abbandonare Berlusconi, il Senatur ha ritrovato la vera anima della Lega e ha ricompattato tutte le correnti del partito».

L’ex ministro degli interni Roberto Maroni poteva appoggiare il governo Monti e lasciar morire la cordata del leader del Carroccio, invece ha scelto di rimanere. Forse sta attendendo il declino della parabola bossiana
?
«Credo proprio di sì. La Lega e gli stessi maroniani non avrebbero mai potuto appoggiare il governo Monti fondato su tasse e pensioni perché sarebbero andati contro il loro elettorato. Quindi hanno deciso di stare all’opposizione per ricompattarsi, tornare in piazza e rispolverare i temi battaglieri di storica memoria».

Intanto l’idea di una Lira del nord sta prendendo piede anche tra gli economisti anti-Euro.
«Siamo in un momento storico perfetto per rilanciare l’idea della secessione e della cosiddetta doppia moneta. Quando la Lega sette anni fa lanciò l’idea di una moneta forte al Nord e una più debole al Sud non aveva nessuna condizione geopolitica per essere credibile. In questo momento di forte crisi, invece, l’idea di una moneta per le grandi macro regioni del nord Europa – Francia, Germania e Nord Italia – è sicuramente più praticabile e credibile rispetto al passato, anche agli occhi degli economisti. Non è più una follia nata dalla mente di Bossi, come poteva sembrare otto anni fa».

Ascolta l’intervista integrale a David Parenzo
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