A Parma il sindaco grillino Pizzarotti abolisce il Fattore Famiglia

Di Redazione
08 Dicembre 2012
Il sindaco del Movimento 5 Stelle ha deciso di tagliare il Quoziente Parma. Eppure in campagna elettorale aveva promesso di non farlo

Nella Parma guidata dal sindaco grillino Federico Pizzarotti non c’è più spazio per la famiglia. Il 26 novembre la giunta ha votato il Piano tariffario per l’esercizio 2013 in cui è contenuta la delibera 413/34 che sospende, a partite dall’anno prossimo, il “Fattore famiglia”, un sistema inaugurata dalla precedente giunta di centrodestra e chiamato “Quoziente Parma” che consentiva alle famiglie numerosi sgravi fiscali in base al numero dei figli.
Tempi ha più volte parlato del Quoziente Parma, indicandolo come modello per una politica che tenesse conto del grande patrimonio che sono le famiglie per la collettività e certamente Parma aveva fatto da capofila per una serie di Comuni (49 in Italia) che hanno poi adottato tali misure anche nei rispettivi territori.

MA NON VOLEVA VALORIZZARLO? Ora il primo cittadino di Parma, sebbene in campagna elettorale avesse rassicurato non essere sua intenzione abolire il Quoziente, ha deciso in maniera diversa. Strano: anche nelle sue Linee programmatiche 2012-17 (pagina 34, punto 2) si legge che i grillini si sarebbero impegnati a «valorizzare il Quoziente Parma». Non solo; come ha spiegato ieri ad Avvenire Alfredo Caltabiano, consigliere nazionale dell’associazione Famiglie numerose, il Comune ha smantellato l’Agenzia per la Famiglia, eliminate le agevolazioni per le famiglie numerose, abbandonata la Family Card e ridotto o eliminato tutta una serie di provvedimenti in favore delle famiglie. Contestualmente, invece, sono stati aumentati i fondi per alcune cooperative, tanto che Caltabiano conclude: «Non si crede nella sussidiarietà della famiglia, ma nell’appalto di servizi a terzi».

COSTO ZERO. Perché questo cambio di rotta? Pare che il Comune si sia giustificato con la necessità di tagliare alcuni servizi per la mancanza di fondi. Ma la scusa non regge per il semplice fatto che il Quoziente Parma era, alla fine dei conti, a costo zero. Spiegava ancora Caltabiano: «Il Quoziente Parma ha una sua peculiarità. Attraverso le diverse leve che ha a disposizione, può essere introdotto a costo zero dal Comune».

BOOMERANG. Della decisione si è lamentato anche Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, secondo cui Pizzarotti ha fatto un errore tipico della politica italiana e cioè «disfare pregiudizialmente quel che altri hanno fatto». Una scelta che si rivelerà un boomerang per tutto il sistema economico locale: «Impoverire le famiglie potrebbe rivelarsi un moltiplicatore della crisi».

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5 commenti

  1. Francesca Gatti

    “L’Assessore al Welfare Laura Rossi chiarisce la posizione della Giunta circa la temporanea sospensione del Quoziente Parma
    In riferimento alle domande di alcuni Consiglieri d’opposizione riguardanti la sospensione del Quoziente Parma, l’assessore al Welfare Laura Rossi ha voluto chiarire alcuni aspetti:“Chi afferma che il Quoziente sia uno strumento di equità a costo zero non racconta la verità ai parmigiani: se davvero lo fosse, riducendo il costo di qualsivoglia tariffa ad alcune famiglie, lo stesso aumenterebbe proporzionalmente per altre.

    Al contrario questo strumento ha rappresentato in questi anni un pesante aggravio per le casse del Comune, avendo comportato esclusivamente agevolazioni per tutti quanti.

    Per la Giunta la sua reintroduzione presuppone un patto con i cittadini: le famiglie in difficoltà, legittimamente, pagheranno in minor misura, ma quelle benestanti dovranno contribuire complessivamente di più (con un aumento delle tariffe più alte).

    Il QP è temporaneamente sospeso perché si è in attesa del nuovo decreto attuativo di modifica dell’Isee: dalle informazioni in nostro possesso dovrebbe contenere le correzioni necessarie per rendere lo strumento più efficace.

    È una scelta responsabile: si ritiene necessario valutare gli effetti sul bilancio delle novità introdotte, e solo successivamente sarà possibile rivalutare l’ulteriore correttivo del Quoziente.

    Non è corretto neppure sostenere che i costi del QP non siano stati rilevanti. La Giunta precedente ha infatti investito notevoli risorse nella sperimentazione di tale strumento: 118 mila euro di consulenze e studi; 82 mila euro ai Caaf per il calcolo del quoziente e, in relazione all’applicazione del Qp ai servizi educativi, 520 mila euro di mancate entrate nell’anno 2011 e 440 mila nel 2012”.

    Presa di posizione dell’Assessore anche in riferimento alle accuse di scarsa attenzione nei confronti delle famiglie: “A bilancio 2013 abbiamo mantenuto tutte le voci a sostegno delle famiglie con maggiori difficoltà: le uniche in aumento riguardano i contributi economici – ovviamente in aiuto ai nuclei più bisognosi – relativi soprattutto all’assegnazione degli alloggi comunali e agli inserimenti in abitazioni o residence per tutte le famiglie in stato di sfratto. Per il resto nulla è variato.

    Quello che vorrei sottolineare è che l’attenzione dell’Amministrazione si sta concentrando sui nuclei familiari in forte stato di povertà, e la misura di tale criticità non è data dal numero dei figli ma dal tipo di reddito mensile.

    Questo rimane il nostro parametro di valutazione.In ultima analisi, per quanto riguarda i singoli progetti dell’ex Agenzia per le Famiglie, siamo disponibili ad entrare nel merito dei costi-benefici di ogni misura e motivare le singole scelte una per una. Basti dire che il costo complessivo, ovviamente in difetto e con esclusione di tutti i costi di comunicazione, che sono stati ingenti (dagli opuscoli patinati agli striscioni pubblicitari nelle rotonde), si aggira intorno ai 5.000.000 di Euro in 3/4 anni.

    http://www.comune.parma.it/notizie/news/FAMIGLIA+E+PERSONA/2012-12-12/LAssessore-al-Welfare-Laura-Rossi-chiarisce-la-posizione-della-Giunta-circa-la-temporanea-sospensione-del-Quoziente-Parma-1.aspx

  2. simcar

    E così mi avete cancellato il commento! Complimenti! Questa è la vostra democrazia! Fate schifo!

  3. Andre

    Benissimo, almeno capiamo bene come e cosa pensano coloro che tanto sbandierano la nuova politica e lo smantellamento della vecchia e cattiva politica. Preferisco politici vecchi, ma con il senno!

  4. calanna lino

    Come sempre, in campagna elettorale sono meglio dei santi, ma appena raggiungono il POTERE ,eccoli
    qua. I soliti venditori di fumo. Quando i comuni avevano le casse piene era facile fare, ora che non ci sono piu’ soldi ,cosa fanno? Colpiscono le famiglie. Che bravi.non hanno capito che il loro potere non serve. Ma siano bravi amministratori senza portafoglio ,e aiutino chi versmente ha bisogno.
    Spendendo un po’del tempo loro come caritativa. Ciao e auguri.

    1. roberto

      sono daccordo, non sono bastati 20 anni di ladrocinio sotto il governo berlusconi, adesso ecco che l'”alternativa” si dimostra ugualmente finalizzata al proprio interesse personale.

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