La Libia studia come applicare la sharia in economia. «La Nato ha fatto la guerra per questo?»

Di Leone Grotti
07 Gennaio 2014
Il ministro dell'Economia annuncia che un gruppo di esperti sta studiando come adottare un sistema economico islamico. Un'Ong attacca: «La Nato doveva portare la piena democrazia»

La Libia si prepara a cambiare il suo sistema economico e bancario per conformarlo alla sharia. Il Parlamento ha approvato la sharia come fonte di tutte le leggi a inizio dicembre e ha nominato una commissione per verificare che ogni norma sia in linea con i dettami islamici.

ADDIO TASSI DI INTERESSE. Ecco perché il ministro dell’Economia Mustafa Abu Fanas ha dichiarato che un gruppo di esperti ha cominciato a studiare come applicare la sharia in economia. Sicuramente, come già avvenuto durante l’anno di governo dei Fratelli Musulmani in Egitto, le banche non potranno più applicare tassi di interesse a prestiti o finanziamenti, perché considerati usura dalla sharia, né emettere titoli di Stato.

«SISTEMA ISLAMICO». «Adotteremo in modo graduale un sistema islamico – ha detto il ministro durante una conferenza stampa – che ci porterà a un’economia più forte. Tutto il mondo, del resto, si sta muovendo verso un’economia islamica».
Le ultime affermazioni del ministro sono discutibili, soprattutto se si pensa alla mole di investimenti di cui la Libia ha bisogno per ricostruire dopo la cosiddetta “Primavera araba” che ha portato all’uccisione di Muammar Gheddafi e ha gettato il paese nel caos.

«LA NATO HA FALLITO». Secondo una Ong presente in Libia, The Barnabus Fund, l’imposizione della sharia è il segno che la rivoluzione appoggiata dai paesi occidentali ha fallito: «La Nato ha fatto la guerra in Libia per portare la piena democrazia», ha detto il direttore internazionale Patrick Sookhdeo. «Ma ora il governo è diviso e un estremismo religioso del peggior tipo ha preso il controllo del paese».
Non a caso, lo scorso ottobre il governo libico ha chiesto alla maggior parte delle comunità religiose cattoliche di andarsene dal paese perché non sarebbe più in grado di garantire la loro sicurezza. Il vicario apostolico di Tripoli, monsignor Martinelli, ha parlato di «sofferenza terribile».

@LeoneGrotti

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5 commenti

  1. Davide Z.

    Prescindendo dalla brnachie violente di Al Qaeda (che praticano comportamenti in geopolitica da “cartellino rosso”); se la attuale Sharia è stata interpretata in modo consapevole (e non strumentalizzata dalla branchia violenta di al Qaeda per una futura conquista neo-medioevale del Mondo) penso che queste popolazioni hanno tutto da guadagnare se seguissero le loro usanze storico-cilturali e non si adeguaasero a mentalità e governi originati ed idealizzati in altri Continenti)… Se queste nuove idee e/o proposte geopolitiche dovessero degenerare; io, per capire come comportarmi per sopravvivere ad un eventuale, inizierei a rifglettere al significato storico della muraglia Cinese, di Al-Ambra e di Guantanamo e leggeri un ottimo libro che riassume 3000 anni di storia umana in 90 pagine (Daodejing (Tao Te Ching): Parafrasi ermeneutica di Davide Ziliani).

  2. mike

    finchè c’era Gheddafi un po’ si limitavano i flussi migratori dall’africa, già comunque consistenti. dall’africa andavano in libia e da lì in europa. magari non troppo in italia. caduto Gheddafi i flussi sono cresciuti molto – non ci sono più molti controlli – ed ora preferiscono venire e rimanere in italia. intanto renzi vuole abolire la bossi/fini, continuando la linea sul tema proposta dalla kyenge. domanda: non sarà stato tutto orchestrato? credo di si, ossia vogliono riempirci di persone provenienti da un’altra cultura. è un aspetto, in quella che è una lotta al cristianesimo, di cui si parla poco.

    1. Antonio

      quello dell’immigrazione di infimo livello e qualità è uno dei problemi principali e più trascurati del Paese. Sull’onda di buonismo ed emotività si è data accoglienza a gente di ogni risma, tutti rigorosamente poverissimi, ignoranti, despecializzati, senza niente da perdere ma molto pretenziosi e supponenti verso lo Stato che li ha accolti ed i suoi contribuenti.Sonmo un costo più che, come qualcuno sostiene, una risorsa.Una palla al piede contro lo sviluppo. E tanto degrado,malattie,sporcizia,crimine impunito. E l’invasione scellerata continua, guai ad opporsi al buonismo politicamente corretto, alla moda multietnica. Ci sono molti interessi in gioco, ma cosa accadrà quando gli stranieri (ripeto, quasi tutti terzomondisti islamici rozzi e nullatenenti) saranno in numero nettamente maggiore di adesso? Pretenderanno anche di imporre i loro tribunali, le loro leggi, la sharia ovunque. Ma tant’è, il PD è in testa e ci sentiamo dalla parte dei “buoni”!

  3. marzio

    Quelli del Barnabus Fund credevano davvero che la guerra alla Libia era per l’instaurazione della democrazia in quel Paese?Anime candide……….

  4. beppe

    un altro grande successo di re giorgio

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