La guerra dei droni di Obama ha già fatto 4.700 vittime, di cui 1100 civili
Non è mai stato diffuso il numero delle vittime causato dagli attacchi dei droni americani in Pakistan, Yemen e paesi limitrofi. Ieri, per la prima volta, un senatore degli Stati Uniti, Lindsey Graham, ha affermato pubblicamente: «Abbiamo ucciso 4.700 persone. Talvolta gli attacchi colpiscono persone innocenti, e questo è odioso. Ma noi siamo in guerra e abbiamo ucciso numerosi leader di Al-Qaeda in questo modo».
GUERRA NASCOSTA. Il senatore Graham è conosciuto per essere un forte sostenitore della guerra portata avanti con i droni, aerei senza pilota telecomandati dall’America che possono attaccare in tutto il mondo. I raid dei droni sono diventati molto frequenti durante gli anni dell’amministrazione Obama, che mentre ritira soldati da Afghanistan e Iraq, combatte le guerre con gli aerei della Cia, che non danno l’impressione che gli Stati Uniti siano in guerra, non subendo perdite.
4.756 VITTIME. In realtà, i droni sono uno strumento molto potente, come dimostra il numero delle vittime citato da Graham. Secondo il suo entourage, non si tratta però di numeri ufficiali o segreti, quanto delle stime fatte da alcune Ong indipendenti. Secondo la New America Foundation, di Washington, dal 2004 sono stati effettuati 350 raid, soprattutto sotto la presidenza Obama. Il bilancio delle vittime sarebbe compreso tra i 1.963 e i 3.293, di cui tra i 261 e i 305 civili. Un’altra organizzazione, la britannica Bureau of Investigative Journalism, fornisce un bilancio tra i 3.072 e i 4.756 morti, di cui tra 556 e 1.128 civili, in Pakistan, Yemen e Somalia.
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