La Germania vuole commissariare la Grecia, Sapelli: «La Merkel ha perso la testa»

Di Leone Grotti
30 Gennaio 2012
Il Financial Times ha rivelato nei giorni scorsi che la Germania avrebbe proposto di affidare la gestione delle politiche di bilancio greche a un commissario europeo. Il docente di Storia economica Giulio Sapelli commenta a tempi.it: «È inammissibile che la proposta venga fatta con un'indicazione arrogante da un paese che si è ricostruito grazie agli aiuti europei».

«La Merkel antepone la Germania all’Europa, ormai ha perso la testa». Giulio Sapelli, professore ordinario di Storia economica presso l’Università degli studi di Milano, ha commentato così a tempi.it l’inusuale richiesta di Berlino che la Grecia venga commissariata dall’Unione Europea. Il Financial Times ha rivelato per primo che il governo tedesco, prima di dare il suo assenso al secondo pacchetto di salvataggio per la Grecia, vorrebbe che Atene cedesse la sovranità sulle decisioni fiscali e di spesa. Si tratterebbe di un’estensione senza precedenti del controllo della Ue su uno stato membro. Una fonte governativa ellenica ha confermato che c’è stata «effettivamente una nota informale presentata all’Eurogruppo».

La Grecia ha escluso però in modo categorico di cedere alla Commissione europea la sua sovranità in tema di politiche di bilancio.
Già in passato le finanze della Grecia sono state gestite da un consorzio di grandi potenze. Il commissariamento è quasi iscritto nel destino di Atene e l’attuale politica dell’Ue va in questa direzione. Ma una proposta del genere non può arrivare dalla Germania.

Perché?
Un conto è se la Commissione europea l’avesse proposto dopo una discussione serrata con i diretti interessati. Allora forse si poteva ragionare se convenisse o meno. Ma è inammissibile che la proposta venga fatta con un’indicazione arrogante da un paese che si è ricostruito grazie agli aiuti europei. La Merkel ha sbagliato, ha perso la testa.

Addirittura?
Sì, la cancelliera tedesca antepone la Germania all’Europa. Quello che hanno proposto è gravissimo. La Commissione e la Grecia hanno fatto bene a rifiutare, sono intelligenti. Ma la verità è che ormai l’Unione cristiano-democratica (Cdu) è un partito in crisi, che ha perso il senso storico per cui Adenauer l’ha fondato. Non parliamo poi del suo leader politico, Angela Merkel, in totale crisi di identità. Altro che crisi della politica italiana. Speriamo solo che alle prossime elezioni i socialdemocratici, vincendo, ce la tolgano di torno.
twitter: @LeoneGrotti

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