Tra il 2015 e il 2019 la Francia diminuirà il suo esercito di 20 mila effettivi. Secondo il Libro bianco della Difesa, sarà l’esercito di terra e l’aviazione a subire più tagli.
MENO CARRI ARMATI. I tagli dovranno essere discussi in autunno dall’Assemblea nazionale francese ma secondo il canale di informazione Europe 1, che ha visionato il Libro bianco, l’esercito dovrà fare a meno di una delle sue otto brigate, cioè circa 7 mila uomini, una cinquantina di carri armati e 60 elicotteri. L’aviazione invece taglierà due squadroni, cioè una cinquantina di aerei, pari a un quinto dell’intera armata. Resterà intatta, invece, la Marina, le Forze speciali e l’intelligence che hanno svolto un lavoro fondamentale anche in Mali.
TAGLI DOVUTI ALLA CRISI. Il ministro delle Finanze francese è stato accusato di volere sacrificare la Difesa in nome del taglio della spesa pubblica. La Francia, infatti, è in piena crisi economica, la disoccupazione è ai massimi storici e il governo ha bisogno di trovare almeno tre miliardi di euro per fare fronte agli impegni presi con l’Europa.
AMERICA E NATO. La riduzione dell’esercito francese conferma l’allarme lanciato dagli Stati Uniti a riguardo della forza militare del vecchio continente. Solo due settimane fa il New York Times scriveva: «A causa dell’effetto combinato della recessione e dell’austerity, che colpisce i budget europei la spesa per la difesa è diventata bersaglio» delle spending review dell’Europa. Il quotidiano americano ricorda quanto la Nato si regga ormai sulle sole forze degli Stati Uniti e siccome «l’interesse americano è quello di avere alleati forti», la decisione dell’Europa di «abdicare alla spesa per la Difesa» rappresenta una debolezza per l’Alleanza. Tanto che l’ex segretario generale della Difesa americano Robert Gates era arrivato ad affermare: «Dopo sessant’anni di Nato, la protezione di Washington sull’Europa non dovrebbe più essere garantita».