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Sul Sussidiario Giulio Sapelli scrive: «Bisogna difendere i flussi commerciali costi quel che costi: la guerra sui mari è in corso e non si può più ricorrere a eufemismi come quelli putiniani (operazioni speciali, eccetera). Certo le guerre per procura son più difficili da combattere e da comprendere, ma dobbiamo attrezzarci perché sono l’essenza delle guerre di oggi. E la guerra degli Houthi è proprio un caso da manuale. Essa si scatena simultaneamente al pogrom di Hamas, dopo l’annuncio di voler fare del porto israeliano di Haifa il punto antipodale della nuova cosiddetta via del cotone varata nel corso dell’ultimo G20 e diretta a contrastare la Via della seta cinese e ad ampliare gli Accordi di Abramo, sino a isolare l’Iran e mortificare tutti coloro che nel Grande Medio Oriente hanno rapporti preferenziali o potenzialmente tali con la Cina, la Russia e tutti i satelliti anti-anglosfera… Non a caso già assistiamo a manovre navali congiunte nell’area di Russia, Cina e Iran. L’Aspide ...
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