La campana della Costa Concordia continuerà a risuonare sull’Isola del Giglio

Di Leone Grotti
01 Febbraio 2012
Don Vittorio Dossi, parroco sull'Isola del Giglio, racconta a tempi.it la proposta che gli è arrivata oggi dall'Associazione marinai della Puglia: «Mi vogliono regalare la campana che si trova sulla Concordia perché rintocchi alla celebrazione di ogni messa per le vittime della tragedia»

«La gente dice che quest’anno ormai il turismo è perso e sono molto preoccupati anche perché se non portano via la nave prima che arrivi l’estate, c’è il grande pericolo dell’inquinamento». Don Vittorio Dossi, parroco di san Pietro sull’Isola del Giglio, racconta così a tempi.it il fermento suscitato tra i gigliesi dalla notizia che ci potrebbero volere fino a dieci mesi per rimuovere la Concordia, naufragata vicino alla costa dell’isola che vive di turismo. «Sono molto preoccupati – continua – anche perché circola la voce che il petrolio della nave non verrà asportato prima di due mesi».

Molti abitanti hanno dato vita al comitato del Giglio e hanno chiesto al commissario Franco Gabrielli, capo dipartimento della protezione civile, di «sapere qual è il nostro futuro. In questa casa che è la nostra isola, abbiamo muri e tesori e vogliamo difenderli. L’isola vive di turismo e stanno cominciando ad arrivare le prime mail di disdetta a hotel e agenzie immobiliari».

Anche quando la carcassa della nave sarà rimossa dalle acque davanti alla costa del Giglio, ci sarà forse qualcosa che rimarrà agli abitanti dell’isola. «L’associazione marinai della Puglia mi ha spedito una lettera che mi è arrivata oggi» spiega a tempi.it il bergamasco don Vittorio. «Mi comunicano che hanno proposto di regalare alla mia parrocchia la campana di prora che si trova [internal_video style=”height: 188px; width: 281px; float: left; margin-right: 10px; margin-top: 5px;” vid=24393]sulla Concordia e che scandisce con il suo rintocco una nave all’ancora». La proposta di regalare alla chiesa del parroco bergamasco il simbolo di “una immutata pratica marinaresca e di una tradizione che si rispetta per ogni nave che viene costruita”, come si legge nella lettera, è stata fatta con uno scopo preciso: «Avrebbe un alto valore morale e simbolico. Potrebbe rintoccare alla celebrazione di ogni anniversario e di ogni messa per le vittime della tragedia, così dice la lettera. Non so che cosa pensare, mi è arrivata proprio ora, ma se me la regalano, la prendo».
twitter: @LeoneGrotti

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