L’essenziale al Meeting lo trovate allo stand della San Carlo

Di Leone Grotti
21 Agosto 2024
Con una mostra sul profeta Elia e testimonianze quotidiane, i missionari nel padiglione A5 rendono visibile a tutti il titolo della 45ma edizione della kermesse
Lo stand della Fraternità san Carlo Borromeo al Meeting di Rimini (padiglione A5)
Lo stand della Fraternità san Carlo Borromeo al Meeting di Rimini (padiglione A5)

C’è un luogo, in fiera a Rimini, dove il titolo del Meeting diventa carne. È lo stand della Fraternità san Carlo e delle Missionarie di san Carlo Borromeo nel padiglione A5, dove “l’essenziale” smette di essere materiale da filosofi e diventa visibile agli occhi di tutti.

Che fai qui Elia?

Allo stand non si trova appena l’accogliente amicizia dei missionari e il bancone dove rinnovare l’abbonamento a Fraternità e missione (chi non ce l’ha, non sa cosa si perde), ma anche una mostra sulla storia del profeta Elia, breve e profonda, che aiuta a comprendere che cos’è questo “essenziale” al quale il Meeting ha dedicato la 45ma edizione.

Il titolo della mostra, Che fai qui Elia?, è la domanda che il Signore rivolge a uno dei più grandi profeti dell’Antico Testamento nel momento più difficile e paradossale della sua vita. Elia è reduce dal suo più grande successo mondano: ha sfidato pubblicamente i 450 profeti del dio Baal per dimostrare la potenza del Signore e riportare sulla retta via gli abitanti del Regno di Israele. Questi, infatti, seguendo il loro re Acab, avevano iniziato ad adorare Baal, la divinità principale dei fenici di Sidone, con i quali Acab aveva stretto alleanza politica sposando Gezabele, la figlia del re.

Le missionarie di san Carlo Borromeo
Le missionarie di san Carlo Borromeo (foto Tempi)

«L’essenziale è vivere il rapporto con Dio»

Elia umilia i profeti di Baal, mostrando la forza di Dio sul monte Carmelo, ma viene ugualmente costretto a scappare per sfuggire a Gezabele, che ha giurato di ucciderlo. Il profeta che arriva sul monte Oreb (Sinai) non è trionfante, ma sconfortato e deluso: nonostante i prodigi del Signore, il popolo è rimasto incredulo e lui chiede a Dio addirittura di morire.

«La Bibbia non ci dice quasi niente di Elia, se non che è “colui che vive alla presenza del Signore”», spiega a Tempi don Filippo Pellini. «Con la sua domanda, “Che fai qui Elia?”, Dio richiama il suo profeta a ciò che è essenziale: accogliere il Signore nel silenzio e nell’ascolto della Sua voce».

«Ciò che rende Elia un uomo compiuto, nonostante il mondano fallimento della sua missione, è vivere il rapporto con Dio come l’unica cosa essenziale», continua il sacerdote della Fraternità san Carlo. «In fondo, è quello che vogliamo vivere anche noi».

L’incontro al Meeting sulla missione di Taiwan

La croce e il dragone (ed. Cantagalli)

È proprio per questo che lo stand della San Carlo, anche quest’anno, è uno dei principali punti di ritrovo del Meeting di Rimini: perché aiuta tutti, dentro un’amicizia, a cercare (e trovare) l’essenziale.

Non solo con la mostra su Elia. Di fianco al bancone, una bacheca indica ogni giorno gli incontri e le testimonianze tenute dai missionari.

Da non perdere quella di don Donato Contuzzi, rettore della casa di formazione della Fraternità, che oggi parlerà con Gianni Criveller e Xu Yahan della missione di Taipei all’incontro “Storie di rinascita a Taiwan” (Arena Tracce A3, ore 16), in occasione dell’uscita del libro La croce e il dragone.

@LeoneGrotti

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