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«Viviamo bene e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi»

Di Emanuele Boffi
23 Giugno 2025
In un intervento al Sinodo nel 2012 e in un recente discorso ai giornalisti, papa Leone XIV ha messo in guardia dalla società dello spettacolo e invitato a cercare la «verità»
Papa Leone XIV, Udienza generale, Piazza San Pietro, Roma, 11 giugno 2025 (Foto Ansa)
Papa Leone XIV, Udienza generale, Piazza San Pietro, Roma, 11 giugno 2025 (Foto Ansa)

«La società di massa non vuole cultura, ma svago», diceva Hannah Arendt. E la droga di questo svago è l’informazione: politica per indignarsi, economica per angosciarsi, nera per spaventarsi, rosa e sportiva per rilassarsi. Un continuo ripetersi di notizie per creare stati d’animo istantanei, far respirare l’animo appena un palmo sopra il pelo dell’acqua, distrarre, convincere che è il pensiero primo – quello più epidermico e istintivo – l’unica chiave di lettura per interpretare il mondo.
Chi, al contrario, ci aiuta a formarci un giudizio e non solo un’opinione sulle cose, a tenere in giusta considerazione ideale e reale, a distinguere il peccato dal peccatore, a dare a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare? La Chiesa che, infatti, quale segno di contraddizione, è odiata e denigrata. T.S. Eliot l’aveva capito benissimo: «Perché gli uomini dovrebbero amare la Chiesa? Essa ricorda loro la vita e la morte, e tutto ciò che vorrebbero scordare… Essi cercano sempre d’evadere...

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