Una volta, un allenatore del Settebello (se non sapete cos’è cospargetevi il campo di cenere), non particolarmente amato da me, ma pure dal resto della stampa italica, dopo una brutta sconfitta affrontò noi giornalisti a muso duro: «Sarete contenti, eh». Gli levai la pelle nel successivo articolo perché la Nazionale è sacra, chiunque ci sia in panchina, di qualsiasi sport si tratti, solo i mentecatti tifano contro l’Italia.
Vi ho raccontato questa parabola, amici, compagni e bastardi di ogni genere e grado, perché sto osservando, mentre scrivo queste poche, sporche e inutili righe, l’insediamento del nuovo commissario tecnico, pardon del nuovo presidente del Consiglio (lei preferisce il maschile) e della squadra assortita e varia che dovrà amalgamare per vincere partite importanti, se mi passate la metafora sportiva.
Ecco, il vecchio Fred, cioè io, la pensa così da quando legge e segue (con giudizio) le vicende politico/sportive. Ogni ...
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