
Iran. Ahmadinejad rischia di essere punito con 74 frustate per la violazione del regolamento elettorale
Il presidente dell’Iran Mahmoud Ahmadinejad rischia di essere punito con 74 frustate o sei mesi di prigione per aver violato il regolamento elettorale. Ieri infatti si sono chiuse le registrazioni per i candidati presidente, che ora dovranno essere valutati dal Consiglio dei guardiani, in vista delle elezioni che si terranno il prossimo 14 giugno.
AMICI DI ISRAELE. Secondo il regolamento, il presidente uscente non può appoggiare nessun candidato ma Ahmadinjead si è fatto fotografare all’ufficio dove avvenivano le registrazioni insieme al suo candidato e protetto Esfandiar Rahim Mashaei. Mashaei non è ben visto dalla Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, che vuole sbarazzarsi di Ahmadinejad, e neanche dal resto del paese dopo alcune dichiarazioni sconvenienti a Teheran come questa: «Gli iraniani sono amici di tutti, anche di Israele». La stessa Israele che Ahmadinejad e l’Iran hanno più volte promesso di «cancellare dalla faccia della terra».
REQUISITI MINIMI. Nella valutazione delle candidature il Consiglio dei guardiani eliminerà i politici sgraditi al regime islamico, giudicando se siano o meno in possesso dei requisiti minimi. Il nuovo presidente dovrà infatti essere “maschio”, “pio”, “sciita”, “degno di fiducia”, “religioso o politico”, “dotato di intraprendenza e di capacità manageriali”, oltre che credere nella “rivoluzione” ed esserle “fedele”. Tra le candidature non apprezzate c’è anche quella dell’ex presidente Ali Akbar Hashemi Rafsanjani.
AHMADINEJAD ARRESTATO. Dopo l’ultima uscita il presidente Ahmadinejad, che non può essere rieletto per la terza volta, rischia grosso. Già all’inizio di maggio è stato arrestato dalla Guardia rivoluzionaria, trattenuto per sette ore e rilasciato solo sotto minaccia. Secondo il sito iraniano Melimazhabi l’arresto di Ahmadinejad è sempre più probabile: «In due occasioni – scrive – la guida suprema ha parlato dell’arresto del presidente Ahmadinejad: la prima volta durante una visita di un esponente conservatore. L’esponente si sarebbe lamentato dell’atteggiamento di Ahmadinejad che potrebbe danneggiare il processo della consultazione ricevendo questa risposta da Khamenei: “Se lo farà, ordinerò di sbatterlo dentro”. La seconda volta sarebbe avvenuto durante un incontro con Rafsanjani (ex Presidente, ndr) a cui avrebbe detto: “Dirò di arrestarlo presto”».
SCONTRO CON KHAMENEI. Da tempo Mahmoud Ahmadinejad è in rotta con il regime islamico. A parte situazioni imbarazzanti per l’islam di cui si è reso protagonista, il presidente e la Guida suprema non si sopportano da tempo. Gli attacchi sono diventati pubblici nel 2011, quando Ahmadinejad ha licenziato il ministro dell’intelligence e Khamenei ha annullato la sua decisione richiamandolo al governo. Il presidente è stato quindi accusato di sfidare Khamenei e di volere minare le fondamenta della Repubblica islamica.
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