Insegnante “cacciata perché lesbica”: per l’Arcigay è «colpa di Tempi, Avvenire e Manif». Proviamo a ristabilire un po’ di verità
Nei giorni scorsi un’insegnante di una scuola cattolica paritaria di Trento, l’Istituto Sacro Cuore, ha accusato la madre superiora e gestore della struttura Eugenia Libratore di averle «chiesto di smentire voci sul mio orientamento sessuale, e far dipendere dalla risposta il rinnovo del contratto». È «inaccettabile», ha detto la donna in una intervista consegnata a Repubblica, pretendere da parte della scuola di «indagare sotto le lenzuola dei dipendenti» e lasciarli a casa in base alla loro presunta omosessualità. Una discriminazione bella e buona che ha spinto perfino il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini a promettere un intervento severo in caso di conferma dei fatti.
L’ACCUSA: OMOFOBIA. Ma quali sono i fatti? La prof, che alla stampa non ha voluto confermare né smentire le dicerie sulle sue preferenze sessuali («forse sono lesbica, forse non lo sono»), ha raccontato di essere stata convocata da suor Eugenia «nell’aula docenti, dove non c’erano testimoni», e lì dentro la religiosa, «dopo avermi fatto i complimenti per il lavoro svolto», le avrebbe posto la domanda fatidica: «Aveva sentito delle voci secondo le quali io avrei una compagna e, testuale, “siccome devo tutelare questo istituto cattolico e c’è da rinnovare il suo contratto”, mi ha chiesto di smentire o confermare quelle voci». Suor Eugenia, secondo l’insegnante “cacciata perché gay”, sarebbe letteralmente ossessionata da quelle “voci”: «Poiché non avevo intenzione di svelare niente, suor Eugenia ha osservato che “stavo dimostrando la fondatezza delle voci”. Sembrava mi volesse umiliare. Stavo per andarmene e a quel punto lei prova a rimediare, facendomi capire che era disposta a chiudere un occhio se avessi dimostrato di voler “risolvere il problema”. Non c’ho visto più… l’omosessualità è un problema? Ammesso che sia gay, dovrei guarire da qualcosa? Le ho risposto che è una razzista, e che deve riflettere sul concetto di omofobia. Poi me ne sono andata».
«VIA I FONDI PUBBLICI». Naturalmente lo scandalo, «sollevato dai comitati trentini della lista Tsipras» come ricordano i giornali, si è subito spostato dai fatti alle strumentalizzazioni. La stessa insegnante attraverso Repubblica invoca dal ministro Giannini «un reale controllo sui finanziamenti erogati alle scuole paritarie» visto che «ce ne sono alcune che non li meritano». Mentre il presidente dell’Arcigay Flavio Romani in una intervista a IntelligoNews auspica una collaborazione con il ministero per «un’azione di tipo culturale più che legale». Salvo poi spiegare che di fronte a situazioni come quella denunciata dall’insegnante di Trento «non può passare l’argomento della libertà educativa, e non possono essere ammesse deroghe soprattutto a scuole che beneficiano di contributi pubblici».
«COLPA DI TEMPI, AVVENIRE E MANIF». Il punto, per quanto confuso nelle parole di Romani, è dunque il ddl Scalfarotto, la cosiddetta legge sull’omofobia. «Certo – dice il presidente dell’Arcigay – magari la suora che ha convocato la professoressa era anche in buona fede, ma una buona fede che porta a cose negative di cui sono responsabili coloro che sostengono campagne di un certo tipo come Tempi, Avvenire e Manif Pour Tous. C’è una legge contro la discriminazione degli omosessuali che è ferma da nove mesi al Senato e che è stata emendata in maniera tale che ammette tutta una serie di deroghe proprio per chi esprime posizioni omofobe o discriminatorie ma in ambito di realtà religiose o politiche».
1) L’insegnante non è abilitata ed ha insegnato con contratto a tempo determinato.
2) Il contratto, con data di inizio 2 settembre 2013, era scaduto il 30 giugno 2014.
3) Il colloquio è avvenuto a metà luglio, era solo interlocutorio, di carattere privato, e in vista di eventuali futuri contatti, qualora si fossero aperte nuove opportunità di lavoro, al momento assenti. Ciò accade perché quando un insegnante che ha collaborato con la scuola non può essere riconfermato, come già accaduto più volte in passato, si cerca ugualmente di tenere un rapporto per il futuro, qualora le condizioni cambino (aumento degli iscritti e del monte ore disponibile). Nel colloquio, non dirimente, si voleva solo capire qualcosa di più riguardo ad alcune lamentele espresse da alcuni genitori, alunni e colleghi, riguardo ad alcune sue affermazioni in classe (varie persone avevano espresso lamentele riguardo ai discorsi dell’insegnante sulla sessualità, considerandoli inopportuni, fuori luogo e non compatibili con l’ambiente scolastico; la voce era arrivata anche, tramite gli alunni, a dei colleghi, cui gli stessi ragazzi si erano rivolti, turbati).
4) Il piano di riorganizzazione in atto, causa varie difficoltà economiche del momento, prevede di prestare maggiore attenzione per quanto riguarda i costi del personale. Su 30 contratti a tempo determinato scaduti al 30 di giugno, per nessuno di questi è stato finora assunto provvedimento di rinnovo o di mancato rinnovo, in quanto queste decisioni vengono assunte, da sempre, ai primi di settembre, come confermano tutti gli atti dell’istituto, a seconda del monte ore da assegnare e del numero di classi. In particolare in questi anni la scuola si è impegnata a garantire le assunzioni anzitutto al personale abilitato.
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J’écris en français, pour un vers parce qu’elle est la langue que je connais mieux pour être vécu à le long à Toulouse, et ensuite parce que je ne connais pas l’italienne ainsi bien comme le français ! J’ai lu avec de la stupeur et de la douleur cette histoire dégoûtante en même temps très stupide et raciste, et qu’il est révélateur d’une mentalité contre laquelle on ne fait jamais trop pour l’éradiquer. En Italie nous avons les spaghettis, les pizzas, les villes dans lesquels la Renaissance est fleuri grandement ; le Pont du Soupir à Venise, que tous les touristes fémininement sentimentales accourent de chaque endroit à admirer.
Naturellement chaque idiot, incapable vaurien homme politique italien s’arroge mérite de telle chose, puisqu’en à l’Italie l’afflux des touristes porte de l’argent, mais les touristes ils ne savent pas que pour la classe des hôteliers ils sont seulement des riches poules à plumer et rien autre ! J’ai voulu écrire tout cela, beaucoup pour montrer dans quel misérable pays ignorant on vit ! Or donc, il était et est utopique penser qu’elle puisse offrir au peuple gay un traitement meilleur, plus civil et plus respectueux.
Contrairement à toutes les autres États de la terre, l’Italie souffre infailliblement d’un mal indéracinable, c’est-à-dire, de la funeste, perverse et assassin influence qui le Vatican exerce arrogantement sur l’idiot et ignorant classe politique italienne, pas seulement sur cette de la Ex-Démocratie-chrétienne, mais plutôt même sur ceux de la Gauche qui devraient le traiter à la manière d’un ennemi toujours sur le pied de guerre ! Les majeurs et les pires parmi les représentants de telle horrible et arrogeant classe politique ils sont les messieurs Rosy Bindi, Carlo Giovanardi et le chaste et pieux Formigoni.
Si je devais les récompenser pour le tas de préjugés dont ils souffrent, eh bien, je ne saurais pas à quel délivrer le prix, ainsi très infinie est leurs pédantisme religieuse !
Celles-ci sont des personnes dépourvues de culture et l’unique livre qu’ils ont lu – aux fois même pas cela, parce que leurs préjugés sont une perverse prérogative innée – est la bible et l’évangile – sur la bonté duquel j’ai toujours nourri des radicaux doutes – qu’ils emploient comme s’ils épaulaient un kalashnikoff, en tirant mortelles mitraillées contre tout et tous à droite et à manque, en ne respectant rien et non aucun sur lequel ils ne réussissent pas à imposer leur le pervers et mortel credo, comme il a fait l’église pour deux mille ans, en causant des tas énormes de cadavres !
Cette histoire dégoûtante, en même temps très stupide et raciste, elle est révélatrice d’une mentalité contre laquelle on ne fait jamais trop pour l’éradiquer. Si malheureusement vous êtes catholique, vous vous se repentez et échappez le plus loin possible de prêtres. Ils sont vos vrais ennemis et jusqu’à ce que vous restez en leur pouvoir, vous vivrez une vie difficile et malheureuse, en raison des nombreuses interdictions qui rendent votre vie une mer indicible des peurs et des regrets qui vous empêchent de profiter de la seule chose pour laquelle la vie est justifiée. Tous les autres sont conneries et si vous les aimez, ne vous cassez pas les pieds à les autres qui n’en veulent pas. Vous avez le droit de pratiquer votre religion, mais vous n’avez personne à l’imposer aux autres, ce serait un acte plein de violence, l’exercice de laquelle l’église porte plus de deux mille ans ! Il est facile de duper les soi-disant- simples ou purs de cœur ! Bullshit énorme que seulement vous, chrétien, catholique, apostolique et romaine, êtes-vous prêt à avaler comme ils font les pettes oiseaux sens plumes, dans dont bec la mère déverse les vers recueillies ici et là. Il est dit que la religion chrétienne est fondée sur l’amour. Lequel ? Ceci de les deux mille ans d’histoire triste de l’Eglise, qui a causé le carnage et ethnocides de nombreuses personnes, juste parce que la Sainte Mère Eglise, devait les convertir ? Les prêtres obstinément nient à la mort ! Aller vous à vous faire foudre ! Allez-vous vous faire foutre, il serait le temps de le faire ! Adieu !
Così ha detto la prof. : Non c’ho visto più… l’omosessualità è un problema? Ammesso che sia gay, dovrei guarire da qualcosa? Le ho risposto che è una razzista, e che deve riflettere sul concetto di omofobia. Poi me ne sono andata»
Allora hanno fatto bene a cacciarla perchè che bisogno c’era di affrontare la questione dal punto di vista ideologico? L’istituto comunque l’ha accolta per quello che è gay o no, ma se questi vogliono fare propaganda nell’ambito educativo, come fanno a permetterlo? Ma finitela finti gay, ora essere gay è una malattia, azzo se è na malattia, è solo una presa di posizione ideologica e basta. quante persone stanno rincoglionite da ste cazzate? ma lo vedete che succede nel mondo? persone che muoiono ogni giorno per la guerra, GENITORI che non riescono ad arrivare a fine mese e questi a cosa pensano? cercano di capire se un 2 maschi o 2 femmine possono avere dei figli! SVEGLIA SIAMO NEL 2014 la vita viene da una uomo e una donna, non vi illudete di piani che puzzano di marcio!
Ancora non qui di fa finta di non capire che la questione non è se la tipa è omosessuale o non lo è.
Se la suora avesse cacciato a calci nel sedere la lesbica per il suo essere tale avrebbe commesso una grave ingiustizia, poiché tutti siamo peccatori e non spetta alla suora giudicare.
Il problema, in una scuola dove si dice di offrire una educazione (non solo formazione) di tipo cattolico, sussiste se la signora, con la parola o con l’esempio di comportamenti appositamente ostentati, si mette a fare l’attivista gay, magari proferendo improperi contro il catechismo, il papa e tutti i santi.
In questo caso la suora ha mille ragioni di prendere la signora a calci nel tafanario, anche non solo metaforicamente, visto che sarebbe stata la signora suddetta ad aver tradito la fiducia accordatale dalla scuola quando si è presentata come insegnante idonea a fornire agli allievi un’educazione di tipo cattolico.
La versione della scuola è cambiata tra le prime dichiarazioni della preside e il comunicato ufficiale.
Probabilmente non sapremo mai la verità.
Faccio per l’ennesima volta la domanda: una lesbica che ha n rapporto di coppia che non ostenta e non nasconde, che si comporta come un qualsiasi eterosessuale può insegnare in una scuol,a paritaria?
Per chiarire cosa intendo (e provocare Giovanna): appena laureato ho fatto un paio di supplenze e non ho mai assolutamente parlato della mia vita privata in classe, ma i miei studenti mi incontravano in giro e qualcuno mi ha anche detto un paio di volte “Fidanzata nuova eh prof?” . Se fosse stato un fidanzato e la scuola un istituto paritario cambiava qualcosa?
Giovanni, scusa se mi intrometto, ma lo hai letto il commento a cui stai replicando?
Forse sono io che ho le traveggole, ma se non te ne sei accorto, sopra ce le trovi già trovi le risposte che stai cercando.
Se uno va a insegnare in una scuola ebraica e, benché non si presenti vestito da Sturmbannführer delle SS, mentre spiega i logaritmi o lo studio di funzioni cita “Main Kampf”, secondo te ha diritto il rabbino preside a prenderlo a calci nelle terga?
Sì o no?
Non ci sono per niente, c’è il caso che sia gay (che di per se non significa nulla) e il caso che sia un militante gay. A me interessa il caso molto più normale di una lesbica che gira mano nella mano con la compagna in centro, che ha stipulato (quando si potrà) un’unione civile, va con la compagna e suo figlio (che lei ha adottato legalmente) insieme al supermarket. Quando in queste situazioni incontra i suoi alunni e i loro genitori saluta educatamente e in classe è irreprensibile. Cioè una che si comporta come me e te.
In questo caso la scuola non avrà nulla da dire? E’ una domanda vera, se mi rispondi di si ne sarò compiaciuto e ti crederò sulla parola.
NB quando dico irreprensibile intendo proprio che non fa nessun tipo di propaganda diretta o indiretta alla causa gay, come non cita Hans Kung o Vito Mancuso, non sostiene il divorzio o la contraccezione, non esprime in nessun modo opinioni contrarie al progetto educativo della scuola-. Vive la sua vita alla luce del sole e basta,
PS il prof che cita Mein Kampf lo prendo a calci in culo pure io al posto del rabbino e a prescindere 🙂
Ti posso fare io una domanda : e se fosse una militante gay in una scuola paritaria cattolica… tu (e Bifo) non la difendereste ugualmente?
Non avevo fatto aggiorna, e non avevo letto l’intervento delle 16.06.
Comunque è inutile dire che ho dubbi su te (e bifo) se si presentasse una caso di questo tipo.
Siccome le posizioni della Chiesa sull’omosessualità sono arcinote, se la lesbica ostenta la propria omosessualità andando in giro mano nella mano con la compagna e, allo stesso tempo, pretende di insegnare in una scuola di ispirazione cattolica evidentemente o ha dei problemi di disturbo della personalità o è una furbacchiona che tiene il piede in due staffe per questioni di pecunia.
Ci sono voluti 156 messaggi ma alla fine è venuto fuori come la pensate davvero.
E’ pacifico che un’impresa di tendenza possa pretendere da chi lavora per lei un’adesione ai fini di istituto che va oltre la diligenza del buon padre di famiglia nello svolgere le mansioni. Questo nel caso di una scuola significa che l’insegnante deve insegnare in maniera conforme al credo cattolico e non deve apertamente criticarlo, che non può far parte di organizzazioni che lo avversano
Ma questo non significa che non può essere se stesso e vivere la sua vita come crede, che deve rinunciare a diritti che tutti i cittadini hanno. Una lesbica che gira mano nella mano con la sua compagna non “ostenta” un bel niente, si comporta come ci comportiamo noi con le nostre compagne/mogli.
Volerglielo negare significa stigmatizzarla per quello che è non per quello che fa, è peggio che omofobia , è razzismo puro e semplice.
Una scuola che applica queste regole ( e difatti la scuola di Trento si è guardata bene da ammettere che la pensano così) ha diritto allo stesso riconoscimento pubblico di una madrasa dove professoresse e studentese devono portare il burqua o di una scuola di suprematisti bianchi dove se non sei ariano non puoi far parte del corpo docente.
Comincio a pensare che la legge Scalfarotto sia davvero un’urgenza e non solo una battaglia di principio.
E’ molto probabile che una che non si vede rinnovato il contratto accampa di essere perseguitata per le preferenze sessuali. E si vede difesa a spada tratta a prescindere dal come stanno le cose. Credo che questa è la realtà. Bugiardi , che mentono sapendo di mentire, sempre ad arzigogolare anche su evidentissime vergogne.
Per questo la scalfarotto non è una battaglia di principio ma è una pistola in mano a persone prive di ogni morale.
.
Toni le legge impone l’accertamento obiettivo dei fatti e prevede la presunzione di innocenza.
Poi non capisco perchè ti preoccupi che una donna gay possa dire falsamente di essere stata discriminata e non del fatto che una etero possa dire falsamente di essere stata molestata. Eliminiamo la legge sulla violenza sessuale?
Il fatto è che per voi i gay ormai sono un nemico metafisico, malvagi per natura, come gli ebrei nell’ottocento
“le legge impone l’accertamento obiettivo dei fatti e prevede la presunzione di innocenza”
Sono d’accordo!
Per il resto constato che le tue conclusioni sui 156 sono ribaltabili e si può dire con la tua stessa sicurezza “alla fine è venuto fuori come la pensate davvero”.
La suora e l’insegnate parlavano a quattr’occhi in una stanza. La parola di una contro la parola dell’altra. E qui già c’è gente che toglierebbe seduta stante il finanziamento alle scuole … cattoliche.
Pure i cattolici per gli ebrei erano un nemico metafisico …. E di questo non si tiene conto e si preferisce vedere gli ebrei … lindi. (Per il Tamud, i cristiani dovevano essere cancellati dalla faccia della terra. La storia è sempre più complicata.)
Lo è pure quella dei i gay , che non odio ma dei quali mal sopporto la loro professione: fare le vittime.
Sono sempre più basito davanti a queste “montature” mediatiche pro LGBT. La questione in essere, secondo me, è molto semplice.
E parto da un’esperienza personale. I miei figli vanno ad una scuola paritaria di Milano (a proposito….per tutti quelli che invocano la sospensione dei contributi “pubblici” alle scuole paritarie…..STUDIATE la legge 62/2000…fatta dal ministro Berlinguer…..e poi andate a vedere il bilancio dello Stato…..erogazioni a scuole “statali” e “paritarie statali” e notate come la parità – come da legge succitata – NON CI SIA….per cui tacete, ignoranti. Nel senso che ignorate, ovviamente…..nessuna offesa….). Ad uno dei miei figli che ha frequentato la quarta e si appresta ad affrontare la quinta, hanno cambiato la maestra, sapete perché? PERCHE’ NON AVEVA I TITOLI, MA LI STA CONSEGUENDO. PER LEGGE NON POSSONO RINNOVARE IL CONTRATTO. NEMMENO SE LI “STA CONSEGUENDO”. Quindi poche palle, siamo seri e raccontiamo la verità. Immaginate che casino se rinnovato il contratto ad un’insegnante senza titoli, dopo 1 rinnovo (permesso per legge….ma il secondo non si può senza titoli) fosse arrivata un’ispezione del ministero.
Quindi, difensori ad oltranza del mondo LGBT che invocate “razzismo, omofobia (come si fa ad invocare il reato di omofobia, se ancora non fa parte del nostro ordinamento giuridico….e spero proprio che non lo sarà mai), discriminazione, ecc.” prima di riempirvi la bocca di bava e schiumare rabbia, INFORMATEVI. Spero che prestissimo ci sarà la VERA PARITA’ e allora le scuole di qualità emergeranno siano esse ex statali o ex paritarie.
Finalmente qualcuno che riporta dei fatti, non si lancia in ipotesi, e dice pane al pane (e verde al verde).
Grazie
… e se il sig. Giuseppe ed il sig. numero telefonico rappresentano il livello medio delle persone informate … allora stiamo messi proprio male!
La normativa scolastica è un ambiato molto complesso e fluido, ed agli occhi di chi non vive nella scuola può anche apparire semplice. Credo che qualcuno confonda il “titolo di accesso” con “l’abilitazione” che son cose molto diverse.
Se la maestra è stata allontana, probabilmente non aveva il “titolo di accesso”; mentre nel caso in questione si parla di abilitazione.
Per quanto riguarda il sig. Giuseppe, i dati che Lei cita, a che vengono ripetuti insistentemente come un mantra dai sostenitori del finanziamento pubblico alle scuole private (si, Fran’cesco, private!), sono metodologicamente sbagliati.
Solo “per iniziare” un confronto su dati reali, e per soddisfare la richiesta del sig. Stoppani, provate a leggere
http://www.fga.it/news/tutte-le-news/dettaglio/article/sul-costo-delle-paritarie-502.html#.U8-uouN_tDQ
Giava, mi cascano le braccia.
Ti pare che codesto articolo dove di fatto si parla d’altro rispetto al nocciolo della questione sia una risposta a chi ti chiedeva dati reali da controbattere a chi dice che un alunno della scuola pubblica ci costa 7.319 euro e di quella paritaria 476?
Lì sopra, infatti, si corregge il tiro della ministra della PI e si parla del fatto peraltro condivisibile che probabilmente il costo marginale (nozione economica a mio parere impropriamente usato per motivi che non mi dilungo a spiegare) della eventuale chiusura delle scuole paritarie sarebbe minore dei sei miliardi prospettati dalla ministra renzondola.
Ma sulla differenza tra il costo per allievo pagato dalla scuola pubblica e quello pagato dalla scuola privata dice poco o nulla, infatti, vi si accenna a dei costi fissi a carico della PA che non sarebbero ripartiti correttamente, ma per arrivare da 7.319 euro ad alunno a 476 il cammino è lungo!).
Si capisce bene, mi pare, anche senza evocare il tedioso concetto di costo opportunità…
Per favore, riprova con un altro “studio + serio”.
Tutto è opinabile, come niente è certo ed immutabile
ma qui ci sono argomentazioni molto consistenti, che partono dal “caso silvia” e pongono temi non eludibili.
Tra l’altro la responsabilità della pseudosinistra nell’aver costruito confusione e privilegi a favore della scuola privata e cattolica in particolare.
http://www.huffingtonpost.it/nadia-urbinati/insegnante-silvia-diritti-civili-fondi-pubblici-scuole-private_b_5608783.html?utm_hp_ref=italy
Visto che sicuramente il problema si ripresenterà credo che chi gestisce una scuola paritaria farà bene a considerare alcune cose::
a) un progetto educativo non puo essere contrario alla Costituzione lo dice anche la legge istitutiva delle paritarie (art 4) quindi non si possono discriminare gli insegnanti rispetto al colore della pelle o all’orientamento sessuale.
b) diversa cosa e limitatamenter alle imprese di tendenza sono le opinioni espresse, come nel caso del prete spagnolo attivista contro il celibato, (sentenza cedu 12/2013) o come diceva Cisco, se un dipendente Fiom foisse contro il diritto di sciopero.
c) I comportamenti privati e personali possono essere un problema solo se confliggono con lo specifico lavoro del soggetto, un insegnante di dietetica obeso può essere un problema, uno di matematica gay no. Per tornare agli esempi di Cisco al delegato Fiom che sposa la figlia di Marchionne possono al massimo non fare il regalo e gli auguri. E la cedu ha sanzionato il licenziamento da parte di una chiesa di un organista divorziato e convivente.
d) dovreste uscire da questo tunnel: per voi i gay che vivono apertamente la loro sessualità sono come le donne che non portano il velo per i musulmani, La dimostrazione pubblica che esiste un’altra morale. Non è poi la fine del mondo, no?
Certo che oggi il tuo stipendio te lo sei guadagnato, eh , Giovanni cattivo ?
Sei andato persino a studiarti la legge sulle paritarie, art 4 !!!
Ehi, gestori delle scuole paritarie, affrettatevi ad adeguarvi ai diktat di Giovanni cattivo, che altrimenti vi manda dei finti insegnanti col registratore !
E , si sa, questi tipi ,quando minacciano, minacciano bene !
Sarei curiosa di sapere se sottoponi le tue figlie alla frequentazione di gay che vivono apertamente la loro sessualità, qualsiasi cosa questo voglia dire…
Dimenticavo, uno che pensa che regalare i propri figli ad una coppia di lesbiche sia come regalare dei cagnolini, poca spesa e tanta impresa, non pensando minimamente che la faccenda possa avere un peso per la sua famiglia ( perché glielo dirai, vero ? o terrai il segreto ? ) , figurati se non istruisce le figlie non regalate sul fatto che possono innamorarsi sia di un uomo che di una donna , anzi racconta loro tutte le sere le storielle gay dell’unaar, con tanto di figure di donne discinte con l’asciugamano !
Pensa, che bello se tutte e due le ragazze diventassero lesbiche ! Sai la soddisfazione !
Gio poi ti lamenti se ti danno dell’alcoolozzata e della pazza, ti rendi conto che ti comporti e parli una casalinga disperata che prende pastiglie come caramelle e ha la bottiglia dell’amaro nascosta tra i piatti? “Ancora un bicchierino, non ho digerito” . Vivi in un mondo da incubo dove potenze oscure pagano persone per intervenire sui forum, ma chi vuoi che spenda i soldi in questo modo? E’ incredibile quanto poco tu sappia del mondo.
Per la crocaca le mie figlie chiamano zii una coppia di anziani gay che la mia compagna conosce da molto prima di conoscere me. E le mie amiche con la bimba sono le sue insegnanti di Yoga . Le incontriamo spessissimo con la pupa. La storia della donazione l’ho chiaramente detta alla mia compagna, ma ho scoperto oggi che probabilmente son fuori per limiti di età.
PS pensa se diventa gay uno dei tuoi pupi, magari quello che voleva farsi prete ed eri tanto contenta.
Poi ti lamenti se ti danno della depressa e dell’alcolizzata. Parli come quelle casalinghe disperate che prendon pastiglie come caramelle e hanno la bottiglia dell’amaro nascosta tra i piatti, “Ancora un bicchierino, non ho digerito”.
Ma pensi che davvero ci sia gente che paga perchè qualcuno posti su un forum come questo? E’ incredibile quanto tu poco conosca del mondo, che non sarà granchè, ma è meglio degli incubi che hai nella testa.
Per la cronaca le mie figlie chiamano zii due anziani gay che la mia compagna conosce da molto prima di conoscere me. Le donne con la bimba sono le sue insegnanti di Yoga, le incontriamo spesso tutte e tre.
Adesso dimmi, e se invece il tuo figliolo che voleva andare in seminario e tu eri così contenta un giorno ti dicesse: “mamma, non ho la vocazione, volevo farmi prete perchè sono gay”?
Tesoro, solo tu mi dai della depressa e dell’alcolizzata ( più volte ho sottolineato che la cosa non mi fa un baffo, mi dispiace per chi soffre di tali problemi, è una questione umana, per te inconcepibile ) e detto da uno stup..atore , direi che lo prendo come un complimento, anche a fronte delle difficoltà che hai con la tecnologia e la cultura e l’umanità.
( sottolineo che la mia non è una calunnia su di te, ma una logica conclusione delle mirabolanti avventure di cui ti sei vantato su questo sito ).
E comunque, non mi pare che hai scritto che saresti contento se, dopo tante lezioni impartite in casa tua e anche fuori, le tue figlie diventassero infine delle lesbiche fatte e finite.
Mi ci vedo , tu e la tua attuale compagna, chiunque sarà in quel momento, che stappate lo champagne.
@Giovanni Cattivo
Riguardo al punto c) in realtà il problema esiste, perché il ruolo di insegnante è fondamentale all’interno di una istituzione educativa. Infatti un insegnante – anche se di matematica, cioè di materia supposta (erroneamente) “ideologicamente neutrale” – non si limita a trasmettere nozioni e formule, ma crea un rapporto con gli studenti che va al di là della specifica materia insegnata, cioè testimonia se stesso e la propria vita. Non stiamo parlando (con tutto il rispetto) di un bidello, che anche nella scuola di Trento dovrebbe essere libero di frequentare locali di cruising insieme al marito della segretaria e organizzare gay pride nel (molto) tempo libero, ma appunto di un ruolo educativo chiave. E non c’entra neanche l’orientamento sessuale in senso stretto, ma quello che l’insegnante pensa delle conseguenze di questo orientamento, e quindi del relativo comportamento da tenere. Tanto per fare esempi concreti, da questo punto di vista c’è una bella differenza di visione tra Franco Grillini e Lucio Dalla, tra Vladimiro Guadagno e Giovanni Testori. Sia Dalla che Testori sarebbero ottimi insegnanti per una scuola cattolica, soprattutto di una scuola d’arte.
Ok Cisco dicevo proprio uno come Lucio Dalla, che conviveva con un uomo e non ne faceva mistero.
Quindi sei d’accordo che se un gay che non nasconde e neanche ostenta il suo rapporto di coppia sul lavoro, come facciamo tutti noi, del resto, possa insegnare in una scuola paritaria
Solita manfrina isterico-vittimistica della lobby glbt. Andatevi a leggere la sentenza cedu del 12/6: l’insegnante non allineato con le posizioni di una scuola confessionale può essere licenziato. Stop. Nessuna discriminazione. Il resto sono balle. Eppoi se la docente diceva cretinate sulla sessualità in classe, hanno fatto bene a fermarla. Vada al gay village a fare lezione. Ai figli va data un’educazione sessuale sana, come Dio comanda. Non le fregnacce di questi immaturi psichici.
…e intanto Scalfarotto riporta la “non notizia” sul suo sito (e da buon parlamentare non si smentisce e scrive falsita’), frequentato da una pletora di lettori e commentatori: 1 (uno).
Tempi batte Scalfarotto 56-1
Certo! Neanche il sito di arcigay è così più veloce ed aggiornato di tempi.it su tutto quello che riguarda l’omosessualità!
Quindi uno legge qui, e di solito è sufficiente per capire cosa è successo e come stanno le cose. Poi se si vuole approfondire si va alle altre fonti.
“alle fonti”… adesso capisco da dove arrivano le fandonie che ci propinate qui. (Vedi rif. a Scalfarotto)
…senza contare che la “non-notizia” su Tempi e’ comparsa 2 (due) giorni dopo la pubblicazione sul sito di Scalfarotto. Provane un’altra.
Per i nostro diritto del lavoro anche un mancato rinnovo per motivi discriminatori (ad esempio la gravidanza) è un illecito. Comunque al di là della fattispecie la vicenda è comunque interessante. Il giorno che ci saranno in Italia le unioni civili un insegnante di chimica o matematica unito civilmente ad una persona del suo sesso (non un attivista Arcigay) che in classe insegna la sua materia, ma fuori va in giro con il suo partner al supermarket, al cinema e si fa venire a prendere a scuola da lui/lei può insegnare, secondo voi, in una scuola paritaria?
Negli ambiti educativi come le scuole paritarie (o almeno quelle cattoliche) si sottoscrive in genere un “patto educativo” o qualcosa del genere…
@Giovanni Cattivo
Ovviamente no: così come se un iscritto alla FIOM si sposasse con la figlia di Marchionne o facesse propaganda per l’abolizione del diritto di sciopero . E ti assicuro che i sindacati si beccano un sacco di soldi pubblici!
http://www.tecnicadellascuola.it/item/5059-la-madre-superiora-mente-perche-non-ha-piu-argomentazioni.html
Una domanda: se, come molti sostengono senza prove, l’insegnante ha svolto propaganda pro gay in classe o ha trattato temi non inerenti alla sua materia, perché non è stata richiamata (o sanzionata disciplinarmente) subito?
Perché aspettare la scadenza del contratto? Perché richiedere una smentita scritta sulla sua vita privata?
Donde risulta che all’insegnante sarebbe stata chiesta codesta “smentita scritta”?
http://www.tecnicadellascuola.it/item/4990-trento,-scuola-cattolica-paritaria-non-rinnova-il-contratto-ad-una-prof-perche-lesbica.html
Non capisco perché non posso rispondere ai suoi interventi (in coda ai suoi interventi non compare la scritta rossa “rispondi”).
Non si dispiaccia per le mie battute, volevo solo scherzare! Ed ho già chiesto scusa per la battutaccia su sua moglie, ma nelle sue risposte Lei tende ad attribuire pensieri e intenzioni che, almeno nel mio caso, sono del tutto prive di fondamento, suscitando l’ilarità mia e dei miei amici. E di questo gliene sono grato.
Poi chiedo scusa per quelle che ritiene essere delle offese: il mio paragone all’asino è stato veramente fuori luogo, come mi ha fatto notare la protezione animali.
Seriamente, nell’articolo si parla di una generica “dichiarazione di innocenza”, ed io ho dato per scontato, forse erroneamente, che fosse scritta. Grazie per avermi aiutato a rettificare.
Per quanto riguarda, poi, il finanziamento delle scuole private, vi sono mille motivi per evitarlo, e parlo da cattolico praticante. Non ultimo conservare la piena autonomia nella scelta del personale. E se le rette sono alte e non alla portata di tutti, allora il costo deve ricadere sulla comunità di appartenenza della famiglia (parrocchia o altro) e non sulla collettività. E non è assolutamente vero che lo Stato ci risparmia: basterebbe conoscere come funziona effettivamente la scuola.
Ma il discorso è troppo lungo e mi pare fuori dal tema di questa discussione.
Gent.mo sig. Stoppani, oramai son diversi anni che ci “incontriamo” su Tempi, che quasi La considero un conoscente. Se Le aggrada, potremmo continuare il nostro confronto in privato, senza tediare altri lettori. Se vuole, la mia mail è [email protected]. A presto.
Una vecchia barzelletta narrava le peripezie di un allevatore sottoposto ai vari controlli igienico sanitari il quale, esasperato, finiva per rispondere all’ennesimo burocrate che gli domandava cosa mangiassero i suoi polli: “non saprei, io do cento lire a testa e loro si comprano quello che vogliono”.
Sicché se per vari motivi il finanziamento pubblico delle scuole paritarie non vi garba, immagino che non ci sia nulla da ridire su un sistema basato sui “voucher” statali per le famiglie in modo che costoro possano decidere in piena autonomia il “progetto educativo” per i propri figli.
Magari se poi mi fai avere notizie degli studi cosiddetti indipendenti che smentiscono il risparmio colossale che la PA realizza con le scuole paritarie…
Potremmo provare il sistema olandese, magari corretto così per esigenze di bilancio:. se un gruppo abbastanza numeroso di genitori trova un numero sufficiente di insegnanti già dipendenti del MIUR disposto a fondare una scuola di qualunque orientamento religioso o educativo (stirneriano, montessori, tutto in inglese, con uso intensivo di informatica ecc) lo stato li distacca. Ovvio che i programmi devono essere fondamentalmente gli stessi.
Infatti ero piuttosto preoccupato! Mica che avranno smesso con le battaglie anti-gay?
Invece leggendo l’articolo ho capito: aspettavano il comunicato della scuola per “ristabilire un po’ di verità”… cioè… non il comunicato per riportare da buoni cronisti le posizioni in gioco, ma perché quello che dice una (forse) lesbica è sicuramente falso!
Beh se quello che dice e’ poi riportato da “Repubblica”, poco ma sicuro.
La storia degli ultimi mesi e’ piena di false notizie sull’argomento, come quella del povero ragazzo dai pantaloni rosa, ricordi? O il convento in Irlanda etc etc. Smentite nel giro di poche ore, ma i giornalisti d’assalto (e Scalfarotto sul suo sito) non ci pensano un attimo a mettere in piazza il can-can. Non mi stupirei se la maestra sia stata contattata suo malgrado…
L’avevo scritto sopra “ammesso ma non concesso…”.
Ci sta di tutto, anche le strumentalizzazioni e pure le invenzioni.
Però c’è una buona convergenza fra le dichiarazioni della prof e le prime (antecedenti in comunicato) dichiarazioni della suora occasionalmente preside. A meno che si tratti di falsi totali puramente inventati.
Le prime dichiarazione della suora sarebbero? Quelle riportate dai giornali?
Si, ovviamente, non ci ho parlato personalmente, e credo neanche tu.
Invece, il comunicato è ufficiale, mannaggia !
L’avevo scritto sopra “ammesso ma non concesso…”.
Ci sta di tutto, anche le strumentalizzazioni e pure le invenzioni.
Infatti, c’è una buona convergenza fra le dichiarazioni della prof e la solita propaganda gay …la solita minestra…dai, Lucillo !
Ormai episodi del genere non si contano più…memorabile quello del motociclista gay che ebbe una banale e comunissima querelle con un automobilista e attribuì l’episodio alla discriminazione omosessuale !
Vittorio Zagrebelsky sulla Stampa, in un intervento equilibrato e prudente, ricorda i precedenti giurisprudenziali delle corti europee: il licenziamento da parte di una scuola cattolica di un prete spagnolo sposato e membro di una associazione contro il celibato è stato confermato, mentre quello di un organista divorziato e convivente è stato considerato discriminatorio e sanzionato.
Bisognerebbe vedere a quale dei due casi assomiglia quello di Trento. Dal racconto dell’insegnante e dalle iniziali dichiarazioni della suora al primo, il comunicato, probabilmente scritto dopo aver consultato i legali, fa pensare al secondo.
Credo sia il caso di ribadire un punto: la libertà di fondare una scuola basata su un particolare progetto educativo, religioso e culturale non dà a questa la libertà di ignorare il principio costituzionale che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge.
A nessuno dei due. La maestra NON e’ stata licenziata. Fai il furbo eh?
Oh, sciocchini, Franc’esco ci svela le Porte Ipocrite della Salvezza per fare bassezze ai dipendenti senza assumersi alcuna responsabilità, la ‘peccaminosa’ insegnanate non è stata licenziata, ma non le è stato rinnovato il contrario… Ancora una volta, complimenti.
Niente di meglio da dire eh?
Be’, certe ‘raffinatezze’ vanno sottolineate.
Prova a sottolineare allora a che categoria appartengono gli altri 29 “licenziati” che magari troviamo qualche rom, cinese, africano, handicappato e – perche’ no – genitore di famiglia numerosa
Beh, lo devo ammettere, sono stato messo al’angolo ancora una volta. E’ vero: ho scritto un mucchio di castronerie e ne chiedo scusa.
Perder tempo, a chi piu’ sa piu’ spiace. A me spiace, troll.
Che dolcino…. se una insegnante di matematica fosse nelle sue ore una attivista dei diritti gay… tu l’avresti difesa lo stesso per il solo fatto che era in una scuola cattolica.
Carta conosciuta.
Ammesso e non concesso che i fatti siano quelli riportati dall’insegnante:
ammesso e non concesso che il comunicato della scuola corrisponda al vero e non sia stato costruito per parare gli inevitabili casini che le stanno arrivando addosso;
un paio di considerazioni
1) la non discriminante per orientamento sessuale vale in TUTTI i posti di lavoro che vogliano, anche solo perché devono, essere in regola con le leggi dello stato italiano.
2) in aggiunta alla precedente considerazione tale volontà/obbligazione vale ancor più laddove ci sia un finanziamento pubblico, e non c’entra nulla la discussione su paritarie, non oneri per lo stato ecc; soldi pubblici, regole e leggi pubbliche, controllo pubblico su TUTTO; e se le cose non funzionano, tanto più per scelta, la prima cosa da fare è togliere i soldi, senza ovviamente pregiudicare le azioni di cui al punto 1.
@Lucillo
E pensare che ti sfugge che nell’ordinamento giuridico italiano esistono le “imprese di tendenza”, che sono legittimate a licenziare (ma in questo caso non si arriva neanche a questo ) chi assume un comportamento contrario all’orientamento culturale dell’impresa stessa. Rientrano in questa fattispecie le organizzazioni no profit, scuole , sindacati, Arcigay …
@Cisco
E’ vero che esistono le imprese di tendenza ma la normativa è assai incasinata, e più volte si è arrivati in cassazione con pronunciamenti che non sembrano neanche coerenti l’un con l’altro.
Va comunque notato, come fai anche tu, che riguarda il licenziamento; ma più precisamente l’eccezione, in alcuni casi, della possibilità di definire tale licenziamento come discriminatorio.
Resta il fatto che, per quanto ne sappiamo anche dal comunicato della scuola, la prof non ha assunto comportamenti contrari alle finalità della scuola.
Resta il fatto che la scuola riceve finanziamenti pubblici, e qui si va a “botte piena e moglie ubriaca”; nel senso che si vogliono i soldi in quanto attività economica, ma si richiede anche una disciplina speciale in quanto impresa di tendenza pur sapendo che per identificare la stessa uno dei requisiti è che non sia a scopo di lucro, con tutte le difficoltà di definizione precisa di questa fattispecie e soprattutto delle specifiche casistiche.
Io penso che le persone sul posto di lavoro, scuole comprese, dovrebbero essere giudicate sulla professionalità con la quale svolgono il loro mestiere, non su fattori personali che sono assolutamente ininfluenti sul suo essere o meno un/a professionista in gamba. Suor Eugenia nel resoconto di un incontro tra la stessa e una delegazione dell’Arcigay, riportata dal Corriere delle Alpi, dice che nessun genitore si era mai lamentato dell’insegnante in questione. Non mi starebbe bene se una persona fosse penalizzata sul lavoro per il suo credo religioso, altrettanto ritengo inaccettabili e ingiuste ritorsioni contro una persona per via del suo orientamento sessuale.
L’insegnante del sacro cuore non ha rispettato il progetto educativo della scuola , cui insegnanti e genitori devono aderire al momento dell’instaurarsi del rapporto.
L’insegnante é uscita per così dire dai suoi compiti, esprimendosi in classe su questioni che non le competevano( matrimoni gay et similia) in modo difforme da quanto previsto dal progetto educativo di una scuola cattolica, e quindi anche dalle aspettative dei genitori.
L’insegnante per prima quindi non ha rispettato i propri obblighi contrattuali.
Nonostante ció non é stata licenziata, semplicemente non ha avuto il rinnovo del contratto.
Si aggiunga che é in buona compagnia posto che ci sono altri 29 insegnanti etero di cui tutti se ne fregano.
Suor Eugenia é stata ingenua: avrebbe dovuto lasciarlo scadere senza una parola. Adesso abbiamo una martire della causa gay in più.
C’è ‘na roba che si chiama gerarchia delle fonti. I progetti educativi hanno gerarchia inferiore alle leggi, significa che nessun progetto educativo può diminuire (semmai ampliare, purché non costituisca reato) i diritti garantiti dalle leggi a tutti i cittadini.
Non ha violato nessun contratto, in quanto – a tutt’ora è così, anche se molti della destra vorrebbero cambiare – non esiste un contratto uno.a.uno fra datore di lavoro e lavoratore, ma solo il contratto recepito dalla legge secondo codice civile, in questo caso contratto di categoria.
Non risulta, neanche dal comunicato della scuola, che abbia fatto propaganda omosessuale o che abbia insultato o denigrato ne gli eterosessuali ne le posizioni ideologiche a vario titolo contrarie all’omosessualità.
Suor Eugenia non è stata ingenua. Si è limitata a fare la suora, per come buona parte dei cattolici puristi e un po’ fobici (non mi riferisco all’omofobia, ma alla psicosi d’accerchiamento che riguarda vari e sempre più numerosi argomenti) intende oggi cosa significa fare la suora. Peccato che sia anche la preside di una scuola che riceve pure soldi pubblici, cioè un datore di lavoro ed in quanto tale i riferimenti su cui muovere le proprie azioni non sono certo quelli di tempi.it o delle sentinelle ambulanti.
C’è ‘sta roba della gerarchia delle fonti, che però qui non c’entra una mazza, visto che il progetto educativo non si può non basare sui programmi ministeriali, ma nei programmi ministeriali non rientra, a tutt’oggi, l’attivismo lgbt né, mi pare, la sfilata annuale al gay pride.
Quanto alla faccenda della fobia e della psicosi, ti ricordo che la signora non è stata licenziata ed è corsa a frignare all’arcigay ancor prima di sapere ufficialmente se il contratto le fosse stato rinnovato o meno.
Ma questo ovviamente è irrilevante ai fini della strumentalizzazione del caso.
Inutile dire che questo modo di comportarsi difficilmente attirerà le simpatie degli altri ventotto insegnanti in attesa di riconferma (e delle loro famiglie), che alla fine della fiera saranno i veri discriminati della faccenda.
Con la legge scalfarotto questi casi si moltiplicheranno e le lobby gay si dovranno dare un gran da fare per tacitare le voci di coloro che verranno prevaricati.
Ma stai rispondendo a me? Scusa la domanda, ma quasi nessuna delle tue considerazioni c’entra con quanto ho scritto.
Non risulta, neanche nel comunicato della scuola, che la prof abbia fatto propaganda di alcunché, e non è neanche un’attivista lgbt; non ha neppure fatto coming out! Specialmente le ultime due cose non potrebbero in nessun modo essere utilizzate come discriminanti ne nel disfare ma neanche nella decisione di instaurare o no un rapporto di lavoro… ed infatti il comunicato “postumo” va a caccia di altre ragioni, vere o false che siano, proprio per evitare questo tipo di accusa, essendo ben consci l’istituto e i suoi consulenti legali che andrebbero a ficcarsi in un guaio grande come… una scuola.
Sì stavo rispondendo a te, e francamente non mi stupisco affatto che tu non abbia compreso le mie obiezioni.
Ognuno tira il calcio che può.
..e Lei di calci ne tira proprio tanti!
Mi ricorda l’asino che mio zio teneva nella stalla per tirare il carretto…:-)
Grazie tante per il paragone zoologico del sottoscritto con un nobile animale come l’asino, di millenaria utilità al genere umano.
Vorrei tanto poter dire lo stesso di quelli come te.
Concordo pienamente sulla nobiltà dell’asino (animale). Meno sull’asino umano.
Ma mica avrà pensato che volessi offenderla? Non oserei mai!
Da un toscanaccio come Lei mi aspettavo un maggior “sens of humor”.
Solo che i suoi interventi mi ricordano i calci dell’asino.
Ma non completamente: quello ragliava meglio!
P.S. Visto che non è possibile rispondere al suo post di prima, lo faccio ora:
-) se una scuola accetta il finanziamento dello Stato, allora deve accettarne anche le regole, come quella che le scelte personali e private non devono riguardare il datore di lavoro;
-) se dei genitori vogliono selezionare i docenti dei propri figli in base a convinzioni morali, religiose e sessuali allora se li pagassero privatamente e non pretendessero che la collettività assecondi le loro parturnie;
– che la scuola privata faccia risparmiare un sacco di soldi allo Stato è una bufala alla quale credono solo gli asini (toh, ritorna il nobile animale!), come ampiamente dimostrato da studi indipendenti;
– per gli aborti dichiaro pubblicamente la mia totale, assoluta, netta e totale contrarietà (convinzione raggiunta durante l’adolescenza e mai cambiata);
– piuttosto gli elettori di centro destra dovrebbero spiegare come mai hanno per 20 anni sostenuto l’abortista e pro gay Belusconi;
– le mie “fregole ormonali” non gravano sul SSN: chieda a sua moglie!
(Anche questa è una battutaccia triviale! Non si preoccupi della moralità della consorte e porga le mie scuse alla signora, sicuramente donna di animo nobile!)
Tralasciando per un momento la questione del tuo miserevole e insistente ricorso all’insulto personale, ti faccio notare quanto segue:
1a) Se è vero quello tu scrivi con codesto tono velleitariamente apodittico secondo i santissimi principi della costituzione un pedofilo (roba personale e privata) lo si può anche incaricare di fare il maestro elementare senza che nessuno possa dire “pè”.
1b) In ogni caso le non meglio precisate “regole” valgono se le proprie scelte personali e private rimangono tali e non ne viene fatta l’apologetica in chiave anticattolica durante le ore di lezione.
2) i genitori infatti la scuola se la pagano e pagano pure le imposte per mantenere la scuola pubblica del cui servizio non usufruiscono.
3) Secondo i miei dati, nel 2012 ogni studente “pubblico” costava 7.319 euro e uno paritario 476 euro, ma se tu hai delle informazioni “indipendenti” da sottoporre alla mia asinina attenzione…
4) sono contento che tu sia contro l’aborto
5) sull’abortista e pro gay Berlusconi ho poco da spiegare, visto che in vita mia non l’ho mai votato.
6) le tue fregole ormonali sul SSN se non ci gravano oggi ci graveranno domani (prima che tu creda).
A proposito, mia moglie, oltre ad essere di animo nobile, è una bigotta eterosessuale monogama e pertanto delle tue fregole non può saperne granché. Ma non ti preoccupare, nel caso mi venisse la curiosità di saperne qualcosa basta chiedere ai tuoi compagni Marrazzo e Sircana.
@Giannino Stoppani: “1a) Se è vero quello tu scrivi con codesto tono velleitariamente apodittico secondo i santissimi principi della costituzione un pedofilo (roba personale e privata) lo si può anche incaricare di fare il maestro elementare senza che nessuno possa dire “pè”.”
Le inclinazioni sessuali del corpo docente non hanno nulla a che vedere con la loro professionalità, pertanto sono e devono rimanere un fatto privato. Fatto salvo quei casi in cui la loro esternazione NEI FATTI non costituisce reato.
Essere pedofilo, di per sé non è reato.
L’unica ingenuità – poco perdonabile – fatta da Suor Eugenia; vista poi la reazione della santa insegnante e di tutti i ‘futuristi’ allineati solamente con se stessi , è stato mischiare lavoro e regole contrattuali con una lecita ma fuori luogo domanda privata. Non dimenticare mai il passo di Matteo 10,16-18. “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe … Eviteremmo giorni e giorni di articoli, interviste e stracciamento di vesti dai soliti tromboni . Vi ricordate la risposta di Papa Francesco sull’aereo ad un giornalista che voleva fregarlo sui gay ? Preghiamoci sopra, ma per davvero; non gurdando il telefonino !!! Nella semplicità del mio cuore lietamente Ti ho dato tutto … Con ingenua baldanza non facciamoci sempre fregare …
Grande Suor Eugenia,
nell’amministrazione di una scuola cattolica paritaria ci sta anche questo. Continui a vegliare sull’educazione dei nostri futuri uomini e delle nostre future donne. Con riconoscenza, un bacio e un abbraccio 🙂
La suora SMENTISCE che l’orientamento sessuale della professoressa sia il motivo del fatto che non gli è stato rinnovato il contratto.
Facciamo finta di credergli e di non sapere che il comunicato è frutto dei consigli del loro legale che li ha informati che anche per un mancato rinnovo di un contratto, se lo si fa per motivi discriminatori, si passa l’anima dei guai.
Allora vuol dire che un insegnante di matematica gay, che non fa nulla per nasconderlo, ma in classe insegna solo matematica, è bene accetto in una scuola paritaria cattolica.
Sì, non credo nessuno avrebbe da eccepire se, al contrario di “Silvia”, l’insegnante si limitasse ad insegnare la propria materia (matematica nel tuo caso)… A patto che quel “non fa nulla per nasconderlo” non voglia dire proprio che sbandiera ai propri ragazzi le sue relazioni omosessuali, dichiarandone la legittimità *morale* (ossia più o meno quanto fatto da “Silvia”, e lamentato dai genitori dell’Istituto del Sacro Cuore di Trento, come riporta il comunicato).
Diciamo uno/una che parla normalmente della sua relazione con una persona del uo sesso, come noi parliamo delle nostre, cose tipo: “Guarda che bel golfino che mi ha regalato Maria/Riccardo per il nostro anniversario”
Beh no, perché dalla frase da te ideata non si evince né che Maria/Riccardo sia l’amante/compagno (potrebbe essere l’anniversario di qualunque cosa), né quindi che si vuole mettere sullo stesso piano una relazione eterosessuale ed una omosessuale.
Più frasi del tipo: «Che male c’è se un uomo ama un altro uomo? Si vogliono bene! L’amore non ha confini…». E ricordando oltretutto che lo stesso discorso varrebbe ovviamente per due etero non sposati che intendano legittimare agli occhi di Dio il loro stato: «Che male c’è se Maria e Riccardo non si sposano? Vivono insieme: dimostrano ogni giorno a sé stessi il loro amore! Non c’è bisogno di contratti!»
Comunque grazie per i toni civili!
Dimenticatopunto interrogastivo, leggasi: un insegnante di matematica gay, che non fa nulla per nasconderlo, ma in classe insegna solo matematica, è bene accetto in una scuola paritaria cattolica.?
credo di no, credo che un insegnante dichiaratamente gay non insegnerà mai in una scuola paritaria cattolica. E la cosa non mi meraviglia nè mi scandalizza. Inoltre, in questo caso, trattandosi di contratto scaduto, è veramente difficile (se non impossibile) stabilire se il mancato rinnovo sia dovuto a discriminazione o meno.
E allora niente soldi. E la prossima volta che un insegnante verrà chiamato per un colloquio non dirimente sarà bene che accenda l’app di registrazione del celleulare.
Che vuol dire che non fa nulla per nasconderlo ? Che si presenta mano nella mano col suo bello ?
Certo che siete morbosi sulle manifestazioni esteriori della sessualità !
La discrezione non sapete nemmeno dove stia di casa.
( naturalmente mi riferisco a questi stipendiati pro-ideologia gay, non di sicuro agli omosessuali in toto, che con la suddetta propaganda hanno tutto da perderci ).
Poi, guarda, non tutti vanno a raccontare nei forum che si sono trombati quella e quell’altra, provando se funzionavano o meno, e scartandone per questo motivo a bizzeffe, approfittando anche di una malata bipolare in crisi psicotica ! E tutto ciò, per vantarsene !
Ecco, un insegnante come te, non lo vorrei nella mia scuola, se fossi preside e potessi scegliere.
Anche perché i corsi di masturbazione gay ai bambini che sostieni con fervore , mi farebbero un po’ schifo.
Mi mancava un po’ la Giovanna isterica e scarmigliata! Scusa, ma tu non vai in giro mano nella mano con tuo marito?
Ps cosa c’è di più discreto di un forum in rete dove siamo tutti anonimi nickname?
Giovanni Cattivo non è vero. Alcuni anni fa denunciai una società cooperativa che si era imboscata i miei soldi. I soldi li ho rivisti, il rinnovo del contratto no (e nessuno si degnò di alzare un sopracciglio, anzi mi fecero perfino sentire colpevole).
Purtroppo è un dato di fatto che i precari siano molto meno tutelati dalla legge rispetto ai loro compagni indeterminati.
Galcian lo so anche io che le legge è difficilmente applicabile in caso di contratti a tempo determinato. Per questo secondo me l’app di registrazione del telefonino può tornare utile.
Caro Tempi, aggiungete alle informazioni le parole della superiora a TV2000:
https://www.youtube.com/watch?v=_rf9t74cVrM
La verità vince sempre. E la verità è che etero o omosessuali siamo tutti uguali davanti a Dio, un po’ meno davanti ai suoi ministri.
Qui da noi, invece, più terra terra e più prosaicamente, siamo sempre meno uguali: al punto che se non si è gay friendly si rischia la gogna mediatica, con la colpa di non essersi sottomessi alla cultura dominante dell’omofasacismo.
Cos’è l’omofasacismo ce lo devi spiegare…..Comunque accettare l’altro e non giudicare i suoi comportamenti che non ti riguardano direttamente è questione di buon senso, tanto più che quello che una persona fa nel privato riguarda solo lei. Non eravate voi che sostenevate che perfino un politico (il quale dovrebbe, lui si dare l’esempio) in camera da letto può fare ciò che vuole (finché ovviamente ha rapporti eterosessuali) basta che in pubblico difenda i valori non negoziabili? E questo non vale anche per gli docenti che magari insegnano materie che con la morale nulla hanno a che vedere come per esempio matematica, chimica ecc.?
Certo, Filomena! Il problema forse è proprio che la sfera privata di quell’insegnante tanto privata non è rimasta… Io non ho MAI avuto esperienza (frequentando sia scuole private che pubbliche) di un insegnante che condividesse alcun particolare della sua vita privata, soprattutto delle sue abitudini sessuali. E questo non va bene, in nessuna scuola.
Forse erano semplicemenet altri colleghi che non si facevano i fatti loro, d’altronde se una nel privata convive alla scuola non deve fregare nulla, ma a voi non basta che l’omosessuale “non ostenti”, per voi lìomosessuale deve proprio annientarsi per andarvi bene.
Ma forse i i genitori suoi allievi che pagano fior di rette per non far indottrinare i figli al politicamente gaio l’hanno vista nell’immancabile servizio TV a mostrare le tette rifatte e un cartello con scritto “cloro al clero” al gaypride rio(a)nale e gli sono girate un pochino le balle.
A far ipotesi a cappella siamo bravi tutti! Vero Alduccio bello di mamma sua?!
Cosa sia l’omofascismo non c’è bisogno che te lo spieghi: lo puoi vedere direttamente.
Basta che vai a qualche raduno delle sentinelle in piedi e vedi come si comportano i tuoi compagni di merenda, non c’è che dire proprio un bel modo di rispettare le opinioni altrui. E non venirmi a dire che si tratta di quattro scalmanati (che oltretutto non condannate neppure). Per non parlare di quello che mettono in atto (scritto) le amministrazioni pubbliche (vedi il caso di modena), perciò pagate anche con i soldi del sottoscritto, riguardo alla libertà di opinione e di espressione. Per voi, conta solo la libertà della VOSTRA opinione, che fra l’altro volete imporre come pensiero unico “politically correct” (vedi legge Scalfarotto et similia).
Anche perché, anzi soprattutto perché qualsiasi indicazione dello Stato vaticano non può andare contro le leggi dello Stata italiano trattandosi di fatto avvenuto in territorio italiano e non dentro lo Stato pontificio.
Sei fuori come un balcone: cosa c’entra ora lo Stato Vaticano? O è il solito polverone che innalzate quando non sapete più cosa rispondere?
Sono d’accordo, nemmeno l’Egitto dovrebbe finanziare le moschee in Italia e Soros le lobby gay.
Ma soprattutto gli ignoranti non dovrebbero manifestarsi in questo forum.
Certo mio caro, o uno è illuminato dal Signore o qui non ha diritto di cittadinanza. La cultura non si giudica dall’appartenenza religiosa ma dalla convivenza civile oltre che dalle conoscenze individuali.
Allora chiedo scusa, non pensavo non sapessi che lo “Stato Vaticano” non si occupa delle scuole paritarie all’estero. Vedi quante belle cose si imparano qui? Continua pure a frequentarci.
@Filomena
“La cultura non si giudica dall’appartenenza religiosa ma dalla convivenza civile oltre che dalle conoscenze individuali.”
Bene, ma solo tu vedi contrapposizione tra religione cattolica, convivenza civile e conoscenze individuali..
@Fran’cesco ognuno può finanziare quel che vuole in un Stato estero a patto che le sue azioni non contravvengano alle leggi e alle discipline di detti stati.
Spiegalo a Filomena
Ma io dico, in Italia la fecondazione eterologa per le coppie gay è vietata dalla legge dello Stato Italiano, il matrimonio gay non è minimamente contemplato dalle leggi dello Stato Italiano e tu inviti a quelle belle manifestazioni di lesbiche che hanno comprato figli all’estero, parli sempre a favore di presunti diritti gay che non sono contemplati dallo Stato Italiano , allora , caro/a Gianni-Filomena , sei tu che sei fuori dalla legalità e frequenti lesbiche fuori dalla legalità e propugni robe fuori dalla legalità.
Giovanna non ti smentisci mai….sulla questione che io sarei lesbica e che frequento lesbiche non spreco più energie….se uno vuole credere a tutti i costi che il sole è blu puoi solo lasciare che viva nella sua bella menzogna. Tanto ci credi solo tu e Giannino…..flic e floc.
Sulla fecondazione eterologa ti do una notizia in Italia legalmente c’è il primo caso di una donna gravida verrà alla luce un bambino i cui genitori sono un uomo e una donna eterosessuali proprio come piace a te. Sei ossessionata dai gay e dalla maternità. Ti ricordo che nella vita c’è dell’altro basta mettere il naso fuori dal “focolare”. La vita non è fatta solo per soffiare nasi di moccolosi e fare le pulizie di casa per il maritino che torna stanco dal lavoro per mantenere tutti. Se uscissi fuori dalla tua campana di vetro vedresti che il mondo vero è un altro.
Carissimo/a Gianni-Filomena, non lo so se sei lesbica e me ne frega poco, ma hai dichiarato mille volte TU , senza che nessuno te lo avesse chiesto, di essere eterosessuale, anche oggi, mentre un mese prima ( negandolo perché te lo eri scordato, facendo una figuraccia) , avevi invitato ad una manifestazione di lesbiche, persino a nome di quella poverina che, insieme alla sua compagna ha comprato un figlio per ciascuna all’estero, quella che propaganda il “regalo” dei figli agente come lei, da parte delle coppie uomo-donna …curioso, vero ?
E poi, cosa ci sarebbe di male se fossi lesbica ? mah ! e perché ti vergogni a partecipare alle loro graziose manifestazioni , coi loro bei bambini comprati ? Almeno, io non mi sono mai sognata di invitare chicchessia a manifestazioni che mi disgustano !
E sei stata colto/a in fallo ad usare in questo sito sia il nick Filomena , che il nick Gianni .
Io, quindi, ne faccio una questione di sincerità : sei falso/a come un soldo bucato.
Dunque, come fai spesso, svicoli : perché mai dovresti sostenere le famiglie arcobaleno, al momento , e ad tantissimi anni, che hanno gabbato la legge italiana, quando non fai che richiamarti alla legge italiana ‘ E il matrimonio, gay, che tu chiami “diritto civile ” e per cui ti spendi in continuazione, non è forse del tutto fuori legge in Italia ?
La differenza tra noi , è che io accetto democraticamente che tu possa discuterne e avanzare le tue proposte, mentre a chi osa mettere in dubbio la legge sull’aborto, non fai che ricordare che è legge dello Stato Italiano ecc ecc.
Quello che ti manca, del tutto, è l’onestà intellettuale e anche la buona fede.
( diciamo, poi, che in quanto a realizzazione, come donna, come professionista, come casalinga, come moglie e come mamma, sono un tot di milioni di km avanti a te, ma non è carino fare classifiche, per me ogni persona al mondo ha un valore infinito, giusto per rispondere alle tue penose insinuazioni ! )
Suor Eugenia si arrenda! Chiuda la scuola, esca con le mani alzate e ben visibili. La radio l’ha già condannata: INCOSTITUZIONALE!
La cassazione la condannerá a sperpero di denaro pubblico e così via.
Poi degli altri 29 non confermati chissenefrega, dei nostri figli pure!
È la costituzione bellezza!
Anche se il dialogo insegnante suora fosse avvenuto come descritto dall’insegnate stessa, questo rispetterebbe le indicazioni della Chiesa Cattolica:
” 11. Vi sono ambiti nei quali non è ingiusta discriminazione tener conto della tendenza sessuale: per esempio nella collocazione di bambini per adozione o affido, nell’assunzione di insegnanti o allenatori di atletica, e nel servizio militare. ”
( LETTERA Al VESCOVI DELLA CHIESA CATTOLICA SULLA CURA PASTORALE DELLE PERSONE OMOSESSUALI
JOSEPH Card. RATZINGER
10 ottobre 1986)
Quindi chi difende la posizione della Chiesa a proposito dell’omosessualità, per coerenza deve difendere anche la posizione della suora, anche come è stata descritta dall’insegnante, perché coerente con quanto prescrive la Chiesa.
Personalmente, in qualità di persona che cerca di essere credente, su questo argomento non ce la faccio.
Sentire Romani parlare di “buona fede” fa ridere
Inutile precisare come il tempestivo ricorso a una ben pianificata strumentalizzazione arci-gaia sia di per sé indicativo di come siano andate realmente le cose e la dice lunga sulle doti morali (al di là delle tendenze sessuali) e la malafede della lesbica.
Solidarietà alla suora, ma bisognerebbe rendersi conto, a livello ecclesiale, che è giunta l’ora di farla finita di andare incontro (anche economicamente) a quelli che ci vogliono tagliare la gola (non solo metaforicamente).
D’accordissimo, Giannino!
Aggiungo che purtroppo – anche stavolta – i nostri Vescovi latitano. In primis quello di Trento: possibile che non abbia nulla da dire?
E lasciamo stare il segretario generale Galantino, il quale probabilmente “non si riconosce nei volti inespressivi delle suore che dirigono le scuole cattoliche ….”.
[P.S. Lo so, sono polemico e cattivello, ma ormai a pensar male non si fa più nemmeno peccato].
Piena e totale solidarietà a suor Eugenia, a Tempi, ad Avvenire e a La Manif. I neofascisti non riusciranno a intimidirci.
Vengo da una città dove un insegnante transessuale in un liceo di una scuola pubblica insegna vestito da donna ed è stato accettato da studenti e genitori per le sue capacità di docente a prescindere dal suo orientamento sessuale. Questo dimostra che i giovani sono molto più avanti degli adulti e hanno capito che le persone non si valutano in base al genere.
E poi non eravate voi che sosteneva te che le scuole paritarie cattoliche erano aperte a tutti e che non discriminavano nessuno? Qualcuno sosteneva addirittura che accoglievano studenti di fede islamica, quindi deduco che piuttosto che essere omosessuali è preferibile introdurre il corano?
Volete la libertà di discriminare le persone in base al genere? Bene però questa libertà ve la pagate perché come voi vorreste fare obiezione di coscienza di fronte ai costi per sostenere l’aborto nelle strutture pubbliche, io allora la faccio quando si tratta di discriminare i docenti in base al loro genere.
Dunque tu non hai niente da dire se un prete, frate o suora che insegna nella scuola pubblica, durante le ore di insegnamento delle loro materie, si mettono a fare propaganda contro l’aborto e il matrimonio omosessuale, visto che i giovani sono molto più avanti…
@Giannino
Purtroppo gli insegnanti di religione nelle loro ore già fanno propaganda contro l’aborto e contro la non discriminazione degli omosessuali malgrado questo sia contrario a delle leggi dello Stato che come risulta di tutta evidenza non possono essere sottoposta a qualsivoglia morale. Per fortuna come accenna i tu i ragazzi oggi sono in grado di osservare tutto ciò e farsi una idea precisa del rispetto delle leggi. Il problema non è dire la morale cattolica è contraria all’aborto, ma presentare ciò come un precetto valido per tutti e non solo per chi è contrario a tale pratica. Poi andrebbe affrontato a monte il problema dell’insegnamento della dottrina nelle scuole ma questo implicherebbe rimettere in discussione il concordato, cosa che io auspicherei molto volentieri.
E brava Filimena, che – assai opportunamente – dimentica che quell’ora di IRC (Insegnamento della Religione Cattolica) è stata LIBERAMENTE scelta proprio dagli alunni….
Ma forse avrebbe preferito che l’ora venisse gestita da Grillini, Scalfarotto e Luxuria….
Visto che puntualizzi, allora lo faccio anch’io. Ti ricordo che inizialmente nel concordato l’ora di religione era obbligatoria, tant’è che io alle elementari ho dovuto “sorbirmi” le prediche del prete di turno. Solo dopo la revisione del concordato negli anni80 l’ora di religione è diventata facoltativa e almeno nelle intenzioni del legislatore avrebbe dovuto trattare la storia delle religioni, non i precetti di quella cattolica. Di fatto questo non avviene se anche per vostra ammissione a scuola si tratta di come si deve complottare il buon cattolico anche in difformità delle leggi dello Stato a cui sono sottoposti tutti cattolici e non. Vedi dunque che il fatto che sia facoltativa non impedisce l’indottrinamento religioso che non è vietato ma andrebbe fatto in Chiesa non a scuola.
“nelle intenzioni del legislatore”? ma dove l’hai trovata questa? e, secondo te, perché si chiama “Insegnamento della Religione Cattolica”? E il fatto che gli alunni e le loro famiglie la scelgano non ha nessuna importanza?
Bah, più “puntualizzi” e più fai a cazzotti contro la logica.
Infatti non ho detto che la revisione del concordato prevede la storia delle religioni ma solo che il dibattito che ha preceduto la revisione prevedeva nelle intenzioni del legislatore un ampliamento dei contenuti nel senso di evitare quel lavaggio del cervello che ha caratterizzato gli anni precedenti la riforma. Tant’è che nell’esperienza comune si sente dire che qualche insegnante di religione “cattolica” si orienta oggi verso la storia delle religioni, cosa confermata anche nella mia esperienza per essere stata riferita da ragazzi che conosco. Non ho dubbi che poi alla fine del percorso legislativo la Chiesasia riuscita formalmente a spuntarla dettando i “titoli” giusti alla norma. Resta che il buon senso farebbe dire che se un bisogno formativo può comprendere anche la spiritualità dell’individuo, non è altrettanto comprensibile l’indottrinamento a senso unico della religione cattolica che andrebbe demandato ai luoghi di culto preposti.
Discussione tediosa e inutile (ovviamente non per colpa di Sebastiano) visto che io non mi riferivo agli insegnanti di religione, ma ai preti, frati e suore che insegnano le varie discipline previste dai programmi della scuola pubblica.
Io conosco un frate che insegna matematica alle scuole superiori e due suore che insegnano rispettivamente italiano e latino e greco in vari licei.
Questi hanno avuto il posto come tutti gli altri insegnanti della scuola pubblica e col concordato non c’entrano una mazza.
E comunque abbiamo capito che se a te l’insegnamento della religione ti sta sul gozzo, non si capisce per quale motivo una suora debba pagare uno stipendio ad un’attivista lgbt.
E con la stessa “logica” non si capisce perché le tasse di un attivista lgbt o di un ateo debbano finanziare le scuole cattoliche!
Le scuole cattoliche lo Stato le finanzia per garantire la libertà di istruzione e per risparmiare un sacco di soldi.
Viceversa io con le mie tasse pago i vostri aborti e le vostre fregole ormonali gratuite a carico del SSN.
@Giannino
Si da il caso che non esiste solo la libertà religiosa ma anche quella di espressione e il diritto alla salute.
Per molti le scuole confessionali servono solo ad indottrinare eppure le finanziamo lo stesso, per cui rassegnati alle “fregole e all’IVG”.
Filomena, si parla di liberta’ di educazione, non di religione.
Uno dei cardini di ogni societa’… mentre eliminare gli embrioni indesiderati non e’ esattamente un cardine…
Giava, francamente non si capisce se sei completamente ignorante e parli così, tanto per dare aria ai denti [citazione da Tex Willer …] o tenere in movimento la tastiera per non farla arrugginire, o sei totalmente in malafede.
E’ anche possibile che valgano entrambe le cose [facciamo fifty – fifty?].
A quelli come Te bisogna, con santissima pazienza, ricordare alcune cosette:
1. tutti noi – compresi noi cattolici / bigotti / oscurantisti / integralisti (ho dimenticato qualche aggettivo?) – paghiamo le tasse per tutti i servizi resi da stato / regioni / province / comuni, compresa quindi la scuola [e compresi gli aborti e i cambi di sesso che non condividiamo;
2. se mandiamo i figli alla scuola paritaria lo facciamo per esercitare il diritto fondamentale all’educazione, che compete primariamente ai genitori, come dice anche la nostra costituzione [vedi art. 30, non solo il “mitico” e sempre frainteso 33 …], in una scuola che ha un progetto educativo che condividiamo; ad altri genitori piace il progetto educativo della scuola statale, e ne ha altrettanto diritto, ovviamente;
3. l’esercizio di questo diritto ce lo dobbiamo pagare in più rispetto alle tasse che abbiamo già pagato; quindi paghiamo due volte, altro che le solite balle sullo stato che finanzia le scuole cattoliche;
4. lo stato concede una elemosina media inferiore ai 500 euro / anno per alunno di scuola paritaria, mentre ne spende quasi 7.000 (diconsi settemila) per ogni allievo di scuola statale, della quale i ragazzi della paritaria non usufruiscono;
5. di conseguenza lo stato ha un enorme risparmio generato dall’esistenza delle paritarie [giova ricordarlo, anche se non è questo l’elemento fondamentale su cui si fonda la libertà di educazione]; in altri paesi – laicissimi come la Francia – il contributo dello stato copre gran parte della spesa delle paritarie; perchè in questo caso non si invoca l’esempio europeo? il mitico “ce lo chiede l’Europa” vale solo quando kakkio vi fa comodo?;repondez s’il vous plait!;
6. altra conseguenza – ben più importante – è che molte famiglie che vorrebbero mandare i figli alle scuole cattoliche (o ebraiche, o laiche, o altro … ma comunque paritarie) non possono farlo per motivi economici, mentre [occorre ripeterlo perchè Vi si ficchi bene nel cervello, ammesso che sia acceso e/o non oscurato dall’ideologia] pagano regolarmente le tasse; questa è una vera e propria discriminazione in base al reddito, non generata dalla scuole paritarie, ma dallo stato stesso.
Conclusione: qui c’è in gioco una questione di LIBERTA’. La volete capire o no?
Filomena, aggiornati, basta guardare i titoli dei capitoli di un libro di “IRC”
@Filomena
Sul “….si deve complottare il buon cattolico anche in difformità delle leggi dello Stato ” è interessante capire se sei portatrice della visione di uno stato etico , ragion per cui una legge , anche la più insulsa (per me l’aborto… seguirà l’eutanasia, seguirà il matrimonio con l’adozione da parte dei gay) deve essere rispettata. E cosa significa rispetto: non dire che l’aborto è un assassinio? il dover dire che per me “è uccidere”… ma rispetto il tuo punto di vista “che dice che non lo è”. Sono quelle cose che dimostrano la vs concezione totalitaria (ma è ovvio … la matrice comunista) della vita.
PS – Aggiungo: io personalmente sono contrario all’insegnamento facoltativo della religione con i limiti posti in modo da trasformarla in una storia delle religioni ed in cui l’insegnante deve inibire il proprio essere per diventare politicamente corretto. L’abolirei volentieri. Anche perché sono convinto che in tal modo, se lo Stato detta una regola su come deve essere trattata una religione (che è una esperienza totalizzante), quest’ultima perde consistenza difronte allo Stato che diviene la vera fonte di tutto… compreso l’arbitrio.
Io la vedo così!
@ Filomena
Quando la religione cattolica era obbligatoria il mondo era leggermente diverso. in Italia per esempio i battezzati erano circa il 97 % (grosso modo) quindi … un minimo di comprensione e tolleranza per quel tempo … potrebbe essere ammissibile. Poi le situazioni ed i tempi sono mutati ed è stato giusto, prenderne atto, e rivedere le cose (la DC votò a favore della revisione del Concordato). Ma vorrei richiamare alla tua attenzione un altro elemento: Quando la religione cattolica era un insegnamento obbligatorio… i tuoi progenitori (in senso lato) comunisti sognavano il paradiso sovietico. Sognavano un mondo di persone privi del frutto del proprio ingegno o talento, perché doveva essere nazionalizzato per appartenere a “tutti”. Dove il dissenso significava essere portato in un lager. Dove c’erano corsi di “insegnamenti specialistici” sul come bisognava diventare per essere obbligatoriamente “buoni”. Io credo che sotto sotto, non siete cambiati di tanto (ed è fin troppo visibile).
Quindi prima di fare conto con il passato “cattolico” …. guardate a casa vostra e ricordatevi che siete comunque figli del peggiore mostro storico apparso sulla faccia della terra.
Dovreste avere più misura nel giudicare le nostre colpe.
Tanto per rimanere sulle dichiarazioni fatte, se è vero che mi sono sempre dichiarata femminista non è altrettanto vero che io abbia mai condiviso in generale qualsiasi forma di dittatura men che meno quella comunista. I miei “progenitori” non hanno mai aderito a quel tipo di ideologia e io mi sono sempre schierata a favore dei sistemi democratici. Poi se ritieni che la socialdemocrazia dei Paesi nordici che io ammiro sia una ideologia anti umana come spesso ho letto nei commenti di Tempi, allora sei propriofuori strada. Per me la vera dittatura è quella di Putin che da comunista nell’ex unione sovietica ha portato il Paese ad essere sempre una dittatura ma di destra e anche cclericale.
Ho detto “in senso lato” …
Putin non è una dittatura… ma la si vuole fare passare per tale. Su di lui si calca la mano più che sulla Cina, dove si sa pure dei campi di concentramento (ma si fa finta di non saperlo).
Detesto la socialdemocrazia, figlia (in un certo senso) dello stesso mostro … ma ho un aereo che mi attende. Se vuoi ne possiamo riparlare
Quando vuoi, buon viaggio
Putin dittatura… Sarebbe interessante capire il perchè dato che lì si tengono elezioni come da noi, e grosso modo si vive in una maniera occidentale.
Ed è ancora più interessante sapere che lei, signora/signorina Filomena , si dichiara femminista. Cioè, molto probabilmente, lei da giovane avrebbe parteggiato per la Russia di Stalin, una vera dittatura, ed adesso, dato che la Russia identitaria ma non comunista e non dittatoriale di Putin va contro il pensiero generale imposto dagli Americani, lei va contro la Russia.
Forse dà fastidio ad una femminista che in un paese come la Russia ci sia la Festa dell’Uomo (23 febbraio) e la festa della Donna. Ci vuole solo una festa, giusto?
Forse le procura irritazione, così come all’amico Americano, il fatto che la Russia abbia chiesto alle ONG presenti sul suo territorio, da chi hanno i finanziamenti?
Le darà ancora più fastidio il fatto che la Russia, è l’unico paese che ha sotto protezione Edward Snowden, americano, che ha svelato lo scandalo intercettazioni?
Le darà sicuramente fastidio il bando dei cibi OGM in Russia, attuato da Putin, giusto?
E sicuramente, da vera femminista, prova scandalo per la Russia che vieta le manifestazioni gay in presenza di bimbi ma non prova scandalo e non dice una parola, da vera leonessa dei diritti civili femministi e LGBTQI, contro i musulmani estremisti che le donne, le fasciano ben bene, giusto?
Bellissimo comunque il finale del suo intervento… Da incorniciare e da riportare: ” Per me la vera dittatura è quella di Putin che da comunista nell’ex unione sovietica ha portato il Paese ad essere sempre una dittatura ma di destra e anche cclericale.”
Clericale la Russia di Putin… Mi ha provocato un sorriso forse pari a quello provocato da questo giornalista… Lo veda, così potrebbe cominciare ad avere qualche dubbio. Spero che le vanga qualche dubbio, naturalmente. La considero ancora una persona ragionevole e dotata di una certa intelligenza.
Le ricordo inoltre che il sottoscritto, non è cattolico, non è musulmano, non è berlusconiano, comunista, centrista, pddino, ma semplicemente, rispetta la Costituzione Italiana ( naturalmente, a scanso di equivoci, quella ORIGINALE, non modificata dopo il nostro ingresso in Europa).
Ecco il link del video:
https://www.youtube.com/watch?v=8ux3oiWELIQ
@Angelo
La ringrazio per il suo giudizio di ragionevolezza nei miei confronti. I suoi probabilmente e i suoi forse che a partire dal mio autodefinirmi femminista arrivano a conclusioni assolutamente arbitrarie, dimostrano che sono fondate su pregiudizi che lei ha rispetto al femminismo oltre ad essere affermazioni saccenti. In primo luogo dichiararsi femminista non significa aver approvato regimi totalitari come quello dell’ex Unione Sovietica. Il femminismo per esempio é sempre stato un cavallo di battaglia dei radicali che con il comunismo hanno avuto ben poco a che fare.
In particolare su Putin il mio giudizio si fonda su informazioni dirette visto che ho una parente che proviene dalla Russia. Va detto prima di tutto che in un Paese dove non c’è libertà di espressione non si può certo parlare di democrazia e di voto libero e consapevole. Questo é un male di vecchia data in Russia e Putin che da quel regime proviene conosce molto bene i vantaggi che questo costituisce per il potere costituito. Quello che ha fatto invece, guardandosi bene da dar voce al dissenso, é smantellare lo stato sociale a favore della fascia più ricca del Paese e in compenso ha incentivato principi di tipo clericale a scapito dei diritti civili. Le do comunque una notizia che non apprezzerà molto sul matrimonio in Russia. Il divorzio esiste e si ottiene molto semplicemente senza passare attraverso la separazione ma é un diritto che deriva molto lontano.
@ Filomena
I radicali italiani sono un cavallo di Troia americano, suppongo che lei lo sappia, signora/signorina Filomena.
Utili idioti, così come tante altre categorie e soggetti che decidono di anteporre il proprio tornaconto personale all’interesse della nazione in cui sono nati.
In Russia non c’è libertà di espressione?
Potrei dire lo stesso in Italia, ci sono tanti di quei casi, come quello di Sandro Bertuolo (che lei sicuramente non conosce e che inquieta molto di più di qualche femminista russa incappucciata che si fa fotografare in America insieme a quella capra della Clinton).
Comunque…
Dovrebbe argomentare meglio la sua teoria, altrimenti risulta falsa e insostenibile come quella dei suoi amici americani con i vari Assad (armi chimiche usate dai loro mercenari invece che da Assad) ; Saddam (armi di distruzione di massa non trovate) … Non credo sia il caso di continuare, ha già capito gli altri.
Anche io ho conoscenti in Russia e mi dicono il contrario di ciò che lei afferma. In secondo luogo, ogni giorno, leggo almeno una decina di giornali tra italiani ed esteri proprio per avere una visione quanto più variegata sulle tematiche che più mi interessano.
Se non le arreca troppo disturbo, sapeva del programma svedese di sterilizzazione?
Sul matrimonio in Russia, già lo sapevo. Non mi ha ancora illuminato su nulla, mentre, dato che non ha risposto alle altre domande, ha evidenziato una certa ignoranza. E questo mi dispiace, la credevo più preparata o comunque portatrice di qualcosa di nuovo, originale.
Invece niente, sento puzza di radical chic.
Putin ha smantellato lo stato sociale? Cioè, lei sta dicendo che dopo la caduta dell’Unione Sovietica e il conseguente impoverimento repentino dei russi, Putin li ha ancora di più affossati economicamente. Ed ha il sostegno dell’80% della popolazione?
E in Crimea volevano entrare in Russia per stare in una condizione peggiore di quella della Russia post sovietica?
E la Russia, così impoverita da Putin, fa parte dei Brics…
Le pare credibile la sua affermazione? Le pare plausibile, logica?
C’è da restare perplessi di fronte a cotanta dabbenaggine o ingenuità.
Scelga lei le opzioni.
Intanto, nel tempo libero, se le va e se conosce l’inglese, le consiglio di vedere un video, anzi due.
Il primo, assai lungo, ma interessante, è sul suo “nemico” Putin :
https://www.youtube.com/watch?v=ADZrFHx-Log
Il secondo, molto più breve, parla di un altro politico libero ammazzato dai suoi amici americani (è in italiano) :
https://www.youtube.com/watch?v=nfRLODcaYdo
P.s.
Perdoni la presunzione, ma non era mia intenzione dato che non è utile ai fini del discorso.
Sulla Svezia dovrebbe leggere questo, forse potrebbe avere qualche ripensamento:
http://www.cesil.com/protected/itld0298/itciro02.htm
http://archiviostorico.corriere.it/1997/agosto/25/Svezia_sterilizzati_per_razza_co_0_9708255890.shtml
Non le cito gli altri esempi di “civiltà svedese o nordica” perchè potrebbero risultare ridondanti.
Liberamente scelta !Bravo Sebastiano !
Cara Filomena,
tu non hai letto i comunicato della scuola quindi di che parli?
Un insegnante che viene allontanato, ha l’aggravante di essere omosessuale? Un incidente stradale ha l’aggravante che uno dei coinvolti era omosessuale? In una graduatoria in assegnazione delle case popolari sono previsti dei punti in più ad un omosessuale?
State creando un ghetto che in realtà dovrebbe essere l’opposto secondo le vostre intenzioni ed una discriminazione nei confronti di tutti gli altri. Questa situazione sarebbe ridicola se non fosse pericolosamente drammatica.
Caro Simone tu con molta abilità stai ribaltando i fatti. Qui è la scuola che per prima è intervenuta chiedendo informazioni sulla vita sessuale privata di un docente senza averne titolo, non il docente che rivendica un trattamento privilegiato in virtù del suo genere. Le graduatorie si fanno in base alle competenze del docente (peraltro riconosciute dalla suora) e non in base all’orientamento sessuale che ai fini dell’insegnamento è irrilevante. La suora non avrebbe semplicemente dovuto prendere in considerazione le chiacchiere di corridoio di cui era venuta a conoscenza perché non erano affar suo e non rappresentavano nessun impedimento allo svolgimento del lavoro della docente. A maggior ragione non avrebbe dovuto permettersi di rappresentare l’eventuale omosessualità della docente (peraltro non dichiarata) come un problema da risolvere “in qualche modo”. E questo in primo luogo perché non è di fatto un problema e in secondo luogo perché non può costituire impedimento od ostacolo a un sia pure solo possibile rinnovo del contratto qualora i fondi a disposizione della scuola lo consentissero.
@ Filomena
Tu per partito preso hai già stabilito che l’insegnate è la bocca della verità?
Il sospetto che da questa propaganda, questo clamore, l’insegnante cerca di giungere all’obbiettivo di essere confermata in un contratto di insegnamento… non ti sfiora minimamente?
Del resto c’è la parola della insegnante e quella della suora. In qualsiasi altro caso (che non riguardasse i gai) come ti saresti comportata?
Io in questa “cosa” vedo ( e per questo temo l’insulsa legge) , tra l’altro, anche il pericolo che un cialtrone e fannullone, in corso di licenziamento, potrebbe trovare l’opportunità di portare avanti la sua battaglia per una presunta discriminazione sessuale.
Tu dici di no?
PS – La scuola ha titolo a fare domande nel momento in cui genitori e ragazzi si lamentano di qualcosa …. di qualsiasi cosa.
@Toni
Ti rispondo molto sinceramente. Checché ne dica in particolare una certa anima pia da queste parti, io non sono una paladina ne’ una portavoce dei gay. Per quanto rispetti i loro diritti mi sento molto più vicina ai diritti delle donne e non ho mai nascosto di essere femminista. È vero che quasi sempre mi schierò dalla parte dei gay ma questo per amore dei diritti civili per tutti. Se Tempi trattasse con la stessa frequenza la condizione delle donne ti assicuro che argomenterei ancora meglio il tema. Questa divagazione per dire che se al posto della docente gay ci fosse stata una docente eterosessuale che veniva discriminata in ragione delle differenze che i cattolici sostengono esistere rispetto ai ruoli tra uomo e donna sarei stata ancora più dura nel giudizio della suora. Viceversa però sarei anche disposta a difendere una religiosa se venisse discriminata in quanto donna. Non so se questa era la risposta che ti aspettavi ma sicuramente è quella che sinceramente penso. Poi se ti riferisci a possibili strumentalizzazioni da parte di chi vuole approfittare di certe situazioni per trarne vantaggi personali, questo succede in ogni contesto anche quando non si tratta di gay.
@ Filomena
Si trovo deludente la tua risposta, anche lacunosa ed inconsciamente (credo) falsa.
Io non sono un “femminista”, ma trovo oltraggioso che una donna oggi, in gravidanza, non venga assunta o si trovi il modo per licenziarla. Tempi, non ha mai impedito di parlare di questa cosa e non sono mancate le occasioni a te per farlo che sei tanto sensibile al tema delle donne. Io personalmente credo che sia molto più discriminata una donna (per il fatto a cui ho accennato) che un gay. Ma tu difendi più spesso quest’ultimo. Perché? Forse perché quella donna non vede quel meraviglioso diritto che è l’aborto? Perché è una sciocca ed in fondo se lo merita dato che accetta una visione di donna cosi … convenzionale (figurati….pure madre!).
Ti dirò una cosa che sento da sempre. Per me le femministe sono l’equivalente mal riuscito dei bulli maschili. Non amano le donne, e non lo sanno fare.
PS – Ma la mia religione mi insegna che c’è speranza in tutto se si vuole cambiare.
@Toni
Il primo a dare giudizi etici sei tu. Mi spiace che tu non creda alla mia parola perché io non sono inconsapevolmente falsa o sciocca e siccome per quanto io non condivida il tuo pensiero non ho mai ritenuto che tu sia falso in quello che sostieni, anzi credo che tu ne sia proprio convinto. Anche per me è una grave discriminazione licenziare una donna incinta tant’è che la questione delle “lettere di dimissioni in bianco” sostenute dal governo Berlusconi le ho sempre giudicate una porcata. Vero è che se di questi argomenti delle donne lavoratrici ci siamo scambiati qualche commento, la redazione di Tempi non ha certo proposto la stessa quantità di articoli rispetto alle problematiche dei gay. Al massimo ha trattato frequwntemente argomenti come l’aborto o la fecondazione assistita ma non ho quasi mai visto per esempio trattare il lavoro femminile, il ruolo delle donne nella società, bensì solo eventualmente il loro ruolo in famiglia.
@Filomena
Ho detto “inconsciamente”. Perché escludo la consapevolezza … ma vedo una cosa evidente indipendentemente da te. Io, se devo dire come la penso su di te, credo che sei mossa più dalla volontà di convincere e di far parte obbligatoriamente di una squadra “progressista” che una genuina ricerca della verità. Ti posso anche dire in quale circostanza ho maturato questo convincimento (se me lo chiedi… anche se penso che l’intuisci).
Non te lo dico come cattolico, … se è cosi , cosa ci guadagni?
Ti voglio aggiungere un’altra considerazione, anche se penserai non attinente (ma lo è) all’argomento. Te la pongo come domande che esprimono il mio perché sono “convinto” che si vuole un mondo sottosopra. Ogni anno spariscono qualcosa circa di 8 milioni di bambini , quasi 22mila al giorno (fonte nanopress). Forse qualcuno lo ritrovano… non so.
Ma la cosa che mi lascia sgomento è come una realtà di questo tipo non è posta a livello di coscienza collettiva al pari di un gay che magari ha preso un pugno (che per forza è un pugno omofobo…. anche se chi l’ha preso è una testa di cxzzx…) ? Perché, giustamente, ci si indigna per il pedofilo (prete o no) per ignorare mediaticamente un ecatombe di queste dimensioni?
Ma anche la discussione tra la suora e l’insegnate … basata su congetture… diventa un caso.
Sono cattivo se vedo “mala fede”?
Sono cattivo se su una realtà, un orizzonte, di questo tipo dubito che si possono fare (è un esempio) gli studi, tanti amati da Bifocale, che dimostrano che i bambini che crescono in coppie gay sono più felici (poi … lo vedi quanto amano esagerare?) . Trovi un mondo credibile?
Dimmi qualcosa Filomena dal tuo punto di vista …… lontanissimo dal mio.
Ti dirò più di una cosa ma la prima è buone vacanze se l’aereo ti porta in qualche bel posto.
La seconda è che non ho assolutamente capito quando hai maturato questa idea che io sarei inconsapevole e potresti proprio se vuoi dirmelo.
Sui bambini spariti. Non voglio mettere in dubbio le tue fonti ma ti faccio presente che probabilmente anche tu come me e tanti altri ignoriamo un bel po’ di cose che succedono ma da questo a sospettare che ci vengano deliberatamente nascoste per mettere il mondo sottosopra credo che ce ne passi. Mi viene da dire che che hai la tendenza a fare congetture sulla base di principi e convinzioni personali come quella che siccome io credo nei diritti civili sono una che strizza l’occhio ai sistemi totalitari. Sei un po’ troppo sospettoso, magari in determinate situazioni questo ti aiuterà ma non puoi essere sempre così catastrofista. Qualche volta le cose vanno prese per quel che sono senza cercare retro pensieri.
Su di me. Vorrei capire cosa intendi quando dici che non sono alla ricerca della verità. Per me la verità universale non esiste ognuno ricerca la sua verità anche dal confronto con gli altri ma spesso arrivando a verità diverse. Che io più abbia la tendenza a convincere gli altri può essere ma è un male comune, anche tu cerchi di farlo. Questa idea del complotto per mettere il mondo sottosopra però sarà difficile che io me ne convinca.
@ Filomena
Torno da un bel posto, ma fortunatamente vivo in un bel posto.
Tornando a noi.
Credo che per te esistono donne di serie A e di serie B (leggo i tuoi post). Se una donna decide di essere una madre di famiglia sottendi sempre che sia figlia di un giogo maschile.
Non sono complottista. Dico semplicemente che esistono veri discriminati: le donne , i bambini (la dimensione del problema sulla loro sparizione non è difficile da reperire su internet) ed i vecchi (quest’ultimi se fossero lasciati sull’autostrada come i cani ci si indignerebbe di meno). ma la percezione è che il più grande problema dell’umanità sono “i diritti (per me….inventati, presunti ecc) dei gay. Infatti se ad un gay si rompe un capillare del naso … calano ombre e sospetti omofobi.
Su di te: sono un tipo sensibile e semplice…. quando vedo che ci si indigna se un tizio che si chiama B è un porco perché compra persone … PRETENDO … lo stesso grado di indignazione se una coppia gay compra uteri ed altri ingredienti per confezionarsi un figlio. E per questo dovresti polemizzare con Giovanni, Bifocali e pari…. cosa che non fai. E se non lo fai sono portato a dedurre che preferisci fare parte di un club (con i citati Giovanni, Bifocale, Lucillo, Giada suola di scarpa, e Diamante …. ) che cercare la verità …. che come vedi in questo caso è una… che non sei onesta.
Quindi, signora/signorina Filomena, chi difenderebbe in questa situazione?
Ci sono le sue amiche femministe, accompagnate da qualche gay e lesbica e dall’altro lato ci sono degli uomini che difendono una chiesa argentina. I secondi, fermi a pregare, si prendono sputi, vernice in faccia, offese. Le prime, invece, non vengono minimamente allontanate dalla polizia lì presente.
https://www.youtube.com/watch?v=fOCD_T9Qqpc
Naturalmente, le “coraggiose” femministe non si permettono di insultare i musulmani, ma solo i cattolici.
Filomena come al solito non avete capito nulla!
Il vostro ragionamento è tipico del sinistroide buonista politicamente corretto ed anche un po ignorante che imperversa oramai nella nostra decaduta società!
Siete come un burattino mosso dai fili dell’ideologia! Non sapete andare oltre quella! Sapete solo discriminare chi non la pensa come voi! Tutto qui il punto!
@Filomena
Icontinui a non capire: per una scuola cattolica il problema non è avere un insegnante islamico o omosessuale, ma un insegnante che predica il Corano e il gay Pride. Non si discriminano le persone, si scelgono i contenuti educativi.
Discriminando i comportamenti nella sfera privata che nulla hanno a che fare con l’insegnamento della materia svolta. È tipica questa vostra ipocrisia di facciata. Non conta il valore della persona ma le regole della dottrina anche quando non centrano con l’insegnamento. E più dite che non siete discriminanti?
@Filomena
Si dà il caso – strano che ti sfugga vista la tua assidua frequentazione di questo sito – che i comportamenti contano nel momento in cui diventano pubblici. La signora in questione praticava e predicava pubblicamente, altrimenti nessuno si sarebbe lamentato. Dopodiché sono certo che l’Arcigay sarebbe felicissimo di assumere la suora in questione per educare alla cultura cattolica nel corso di masturbazione infantile da esso sponsorizzato! Che fa l’Arcigay, discrimina i cattolici?
@Cisco Dunque. Se la maestra denuncia la suora non ci sono prove, si è inventata tutto. Se invece è la direttrice ad accusare la maestra di propagandare l’omosessualità ha certamente ragione. Ma ti rileggi ogni tanto?
Galcian, tu che sei un affezionato, e hai letto i commenti degli stessi gay a fatti simili, a chi crederesti ?
E’ tutta una strumentalizzazione e una propaganda, si attaccano a qualsiasi cosa , persino se hanno un incidente stradale danno la colpa all’omofobia !
Io credo che se l’insegnate avesse vissuto la sua vita privata come privata, non ci sarebbe stato alcun problema.
Ma l’occasione era troppo ghiotta, comunque sarebbe stata licenziata e non ha resistito a prendere quelle belle e facili medaglie gay.
@Galcian
Ma di quale denuncia parli? Qui non c’è nessuna denuncia, ti invito a rileggere l’articolo e il mio post! La suora non ha rinnovato un contratto a una persona come era sua prerogativa. Questo è quanto. Chi vuole strumentalizzare la vicenda mi pare evidente !
Grandissima Suor Eugenia!
La malafede dell’interessata e’ palese, bastano l’intervista e quanto sostiene Flavio Romani, che auspica una collaborazione con il ministero per «un’azione di tipo culturale più che legale»: come sempre si è creato ad arte un caso per evitare finanziamenti alle paritarie (che peraltro è una delle cause del mancato rinnovo del contratto, che non è un licenziamento). Se il problema, come dice giustamente Romani, e’ culturale, a maggior ragione una scuola cattolica non può ammettere insegnanti che propongono la cultura gay. Il problema quindi non è l’orientamento sessuale, e l’insegnante in questione mente sapendo di mentire dicendo che la suora interferirebbe sulla sua vita privata: basterebbe insegnare in classe una visione “pubblica” dell’amore e della sessualità coerente con l’orientamento culturale della scuola, che evidentemente non è quello del Pride. Romani cita la legge Scalfarotto perché vorrebbe impedire il dissenso rispetto alla cultura gay, dato che il suo nemico è l’eteronormativita’, di cui la cultura cattolica (come il 99% delle culture del mondo) e’ degni esponente.
Tempi dovrebbe gioire per essere stato annoverato tra i nemici dell’Arcigay, e quindi della Pascale, di Cecchi Paone, di Luxuria, di Grillini e relativa compagnia papofobo-circense.
Cisco se il problema è culturale, a maggior ragione, una scuola cattolica non può pretendere finanziamenti da uno Stato del quale non condivide i principi costituzionali.
Secondariamente, riguardo a ciò che insegnerebbe o non insegnerebbe la maestra durante le lezioni… beh è la parola della direttrice contro quella della maestra anche in questo caso, non credi?
E quali sarebbero, di grazia, i principi costituzionali non condivisi dalla scuola?
Eppoi, non credi che di quello che dice o non dice la signora in classe potrebbe render conto anche qualche testimone? Chessò, gli allievi, per esempio…
Il principio costituzionale a non discriminare.
Se testimoni ce ne sono, non si sono fatti avanti.
A me sembra di ragionare con gente che viene dalla Luna.
In una scuola cattolica si insegnano i principi cattolici secondo i quali la pratica dell’omosessualità è un peccato di quelli di cui si diceva che gridano vendetta al cospetto di Dio.
Può allora una che della pratica omosessuale fa un fatto pubblico e ostentato insegnare con la necessaria autorevolezza i principi cattolici?
Può Totò Riina fare il capo della procura di Palermo?
certo che la costituzione ognuno se la legge come vuole, è galcian?
Per esempio secondo me è più importante il principio secondo il quale è la famiglia la titolare della educazione dei figli; di conseguenza lo Stato che impedisce di fatto (perchè ti costringe ad un salasso enorme) questa mia libertà è inadempiente con i suoi stessi principi – se vogliamo chiamare così gli articoli dalla costituzione.
Il problema sta nel fatto che lo Stato e i sindacati non vogliono mollare la presa sulla scuola. Leggere Ichino per capire cosa bisogna fare per avere una scuola più efficiente: prima di tutto autonomia e responsabilità dei dirigenti, che significa chiamate dirette degli insegnanti (premiando i migliori).
Cosa che, tra mille difficoltà, possono fare le private(quelle vere, quelle da 1000 euro di retta al mese) e non riescono a fare le paritarie perché non hanno la forza contrattuale di competere con lo Stato.
Quindi, in autonomia, la suora ha cercato di compiere il suo dovere principale. E’ quello che fanno le aziende per sopravvivere, quello che una scuola statale non si pone nemmeno come problema perchè gli stipendi non escono dalle sue tasche (non tutti).
E visto che si insegna con l’esempio più che con le parole, se iscrivo mio figlio ad una scuola di stampo cattolico pretendo dalla sua dirigenza che gli insegnanti portino avanti il progetto con l’esempio, perlomeno come faccio in casa, e chi vive – legittimamente – una situazione che è contraria a questo spirito non può fare l’insegnante in quella scuola, fosse anche un premio nobel con capacità didattiche montessoriane!
@Galcian
Se sei veramente serio in quelo che scrivi sono preoccupato: non mi risulta che la nostra Costituzione costringa un insegnante di una scuola cattolica a insegnare cose contrarie alla sua fede cattolica. Saremmo in pieno regime autoritario in puro stile “love is love”. Qui si parla di persone che si sono lamentate, poi certamente in generale le testimonianze vanno verificate. Peccato che nella fattispecie sia la stessa “vittima” a sostenere la tesi di suor Eugenia, cioè che in quella scuola sono tutti contrari – ma guarda che strano per una scuola cattolica! – al lesbismo: quindi di cosa stiamo parlando? Piuttosto Flavio Romani assuma suor Eugenia come dirigente dell’Arcigay, per riparare alle parole sprezzanti – estremamente cattofobe – nei suoi confronti!
Le suddette persone si sarebbero lamentate di presunte cose avvenute durante l’orario di lezione, per voce non certamente imparziale della direttrice dell’istituto. Insomma.
La Verità emerge sempre, non deve avere timore suor Eugenia, continui a tutelare gli studenti come sta facendo.
Suor Eugenia, non si lasci intimidire, siamo tutti con lei e la ricordiamo nelle nostre preghiere…la Verità vince sempre
Anche perché le cose potrebbero stare in ben altri termini. Un’insegnante ha il contratto scaduto ed è priva di abilitazione. Come fare per costringere l’istituto a rinnovarle il contratto, non importa se passando davanti ad altri che meriterebbero la cattedra con maggior titolo?
Semplice: ci si inventa una discriminazione omofobica e sull’onda bigotta dell’indignazione mediatica costringo la scuola ad riassumermi.
La docente discriminata si sta abilitando , le mancano pochi mesi all’esame di stato, non ha portato via il posto a nessuno visto che presta servizio in modo eccellente in quella scuola da ben 5 anni e ciliegina sulla torta: la stessa vice preside dell’istituto assunta da anni a tempo indeterminato non è abilitata! Quindi non si tratta di una montatura per aver diritto ad un lavoro che non le spetta ma di autentica discriminazione !
1) “si sta abilitando” non è “è abilitata”
2) “non ha portato via il posto a nessuno” e “presta un servizio eccellente” sono tue affermazioni che lasciano il tempo che trovano.
3) la “discriminazione” c’è solo a chiacchiere ad uso e consumo propaganda arcigaia.
Sarà Rossi ( o non sarà, boh! ), certo che sei una bella pettegola !
Metterci 5 anni per capire che “il lavoro svolto lascia il tempo che trova..” fa pensare che o sono tardi di comprendonio, i dirigenti dell’istituto , o forse l’insegnante “lesbica forse si forse no, sono fattacci suoi, in via di abilitazione” tanto male non era, come insegnante.. Poi sul discorso dell’abilitazione non so che dire certamente se c’è qualcuno già abilitato deve avere la precedenza. L’unico punto che non capisco e’ come mai in 5 anni non è ancora abilitata? Ovvero ogni quanti anni c’è l’esame di Stato. Per altre professioni se non l’hai dato non puoi esercitare e mi chiedo come possa valere il contrario per una professione “delicata” come quella di insegnante. La signora e’ la prima a dover lasciare fuori dalla scuola i propri orientamenti e vita sessuale ma la suora non deve discriminar la se è gay e se in classe fa il proprio lavoro senza far cenno ai propri orientamenti. E se qualcuno ha “spettegolato che in classe parlava di sesso senza averne autorizzazione di insegnamento” potevano mettere una telecamera e accertarsi della veridicità di tali accuse. Poi se insegna biologia..il discorso cambia e può parlarne.