
Indovinate: dove si trova il pm più pagato d’Europa? Esatto
Dove si trova il pm più pagato d’Europa? In Italia. Presso la Corte Suprema di Cassazione. È uno dei dati che rivela come non sia un problema di mancanza di risorse (finanziarie e umane), quello che affligge la giustizia italiana. Secondo la Commissione Europea, che ieri ha pubblicato un report sulla giustizia nel continente, a manomettere il suo funzionamento in Italia sono la «distribuzione delle risorse, l’efficienza nel loro utilizzo e la complessità procedurale» del sistema. Tribunali e procure amministrate male, e procedure complesse sono i problemi che, insieme ai 6 milioni di processi pendenti, se scomparissero accrescerebbero del 4,9 per cento l’economia italiana.
PROCESSI LUNGHI, Nella classifica per la velocità dei processi stilata dalla Cepej, l’Italia risulta al terz’ultimo posto, appena prima di Cipro e Malta. In Italia occorrono in media 500 giorni per risolvere una causa civile e commerciale. Una controversia commerciale può durare più di tre anni. Nei paesi Ocse la media è di 500 giorni. Per quanto riguarda il recupero dei crediti, in Italia si impiegano quasi quattro anni. Meno della metà in Spagna. Un terzo in Inghilterra e Francia. I tempi del processo sono altissimi: 266 giorni in Cassazione, 288 in Tribunale, e ben 475 in Procura. L’Italia ha anche il record di processi pendenti: 7 ogni 100 abitanti, il doppio del secondo classificato. A causa delle disfunzioni della giustizia, le imprese ci rimettono oltre due miliardi di euro l’anno.
RACCOMANDAZIONI SUL PROCESSO CIVILE. L’Europa raccomanda all’Italia un sistema della giustizia snello. Consiglia di migliorare l’efficienza nel primo grado di giudizio, dove le performance italiane sono particolarmente negative. «Bisogna aumentare la produttività, attraverso una gestione di più casi», avverte la Commissione Europea. Occorre inoltre una semplificazione procedurale e limitare la possibilità dell’appello per le controversie civili di modesta entità.
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1 commento
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Ma la corte costituzionale non aveva rigettato il taglio degli stipendi perchè riducevano l’ independenza del magistrato?
Per estensione del principio: più alto è lo stipendio e maggiore è l’ indipendenza del giudice.
Che poi è la teoria del PD per non abolire i finanziamenti pubblici ai partiti: non vogliono che la politica diventi un affare per ricchi.
Come se il PD fra cooperative, assicurazioni, banche e supermercati fosse povero (se lasciano i vari Mussari a gestire le cose magari lo diventa pure).
Alla faccia del conflitto di interessi!