Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Politica

Incontro Renzi-Regioni positivo? Macché, sui tagli alla sanità le «misure idiote» non cambiano

Dopo il vertice di ieri giornali e governatori Pd parlano di pace quasi fatta tra Renzi e enti locali. Ma per le Regioni virtuose è vero l'esatto contrario

Redazione
05/11/2015 - 14:56
Politica
CondividiTwittaChattaInvia

renzi-regioni-tagli-sanita-ansa

Non è chiarissimo il motivo per cui i giornali scrivono che tra Stato e Regioni «l’intesa è a un passo» e «la pace potrebbe scoppiare presto» (copyright Sole 24 Ore). Ieri infatti si è tenuto a Palazzo Chigi l’atteso vertice tra le Regioni e il presidente del Consiglio Matteo Renzi, e la questione dei tagli alla sanità, il tema caldo sul tavolo, resta critica quanto lo era l’altroieri.

QUANTE SFORBICIATE. Pur senza richiamare l’ormai lunga storia di sforbiciate ai trasferimenti da Roma agli enti locali, il Corriere della Sera riassume bene quanto meno le emergenze più recenti che i governatori hanno sottoposto ieri a Renzi: «Quest’anno (le Regioni, ndr) hanno dovuto fare un taglio di 2,3 miliardi al Fondo sanitario, ma la Lorenzin ha detto ieri al Corriere.it che la spesa farmaceutica ospedaliera rischia di sforare di altri 2 miliardi. Per il 2016 le Regioni si aspettavano in base ai vecchi accordi 113 miliardi per la salute, e ne avranno solo 111, uno più di quest’anno, ma dovranno finanziarci almeno 2 miliardi di costi aggiuntivi, dai nuovi Livelli essenziali di assistenza al rinnovo del contratto di lavoro, al piano sui vaccini, ai farmaci innovativi. Sempre nel 2016 subiranno un taglio di altri 500 milioni grazie all’imposizione del pareggio di bilancio. Nel 2017-2019, poi, dovranno tagliare sulla sanità altri 15 miliardi, e quasi tutte rischiano un buco mostruoso di bilancio dopo la sentenza della Consulta, che ha bocciato l’uso dei prestiti avuti dallo Stato. Il decreto che con uno stratagemma contabile dovrebbe minimizzare l’impatto della sentenza è atteso da molti giorni».

LEGGI ANCHE:

Matteo Renzi e Carlo Calenda

A sinistra il campo largo, al centro una prateria

30 Gennaio 2023
Matteo Renzi e Letizia Moratti, Milano 26 novembre 2022

Regionali Lombardia. Moratti è l’agnello sacrificale del Terzo Polo

6 Dicembre 2022

IL DECRETO PROMESSO. A fronte di tutto ciò Renzi ha escluso categoricamente aumenti al Fondo per la salute, «un “no” secco – spiega sempre il Corriere – appena addolcito dalla costituzione di due tavoli di verifica sui costi». A quanto pare, dunque, a convincere i presidenti delle Regioni amministrate dal Pd (e i giornalisti al seguito) a descrivere il faccia a faccia con il premier come un mezzo idillio, è stata proprio la promessa del citato decreto “salva bilanci”, che dovrebbe permettere a tanti governatori di tornare a respirare aria che pensavano di non avere più. Per capire di che razza di problema stiamo parlando, bisogna tornare alla sentenza del 23 giugno scorso con cui la Corte costituzionale ha giudicato illegittimo il modo in cui le Regioni hanno utilizzato i 20 miliardi stanziati dallo Stato nel 2013 con il famoso decreto “sblocca debiti”: soldi che servivano a saldare vecchie pendenze e che invece furono utilizzati dagli enti locali per ritoccare i risultati di bilancio. Secondo il Sole 24 Ore, pare che all’epoca Roma avesse sostanzialmente dato il via libera a tale soluzione. Fatto sta che per i giudici della Consulta invece la trovata ha aperto nuovi buchi, buchi che la Corte dei conti finora ha quantificato solo per il Piemonte in 9 miliardi di euro.

LA RIVOLTA. È naturale che il governatore piemontese Sergio Chiamparino (Pd) – che ieri ha confermato le proprie dimissioni dalla Conferenza Stato-Regioni, rassegnate proprio in seguito alla certificazione dei guai finanziari del Piemonte – confidi molto nel decreto promesso dal governo, che dovrebbe spalmare su trent’anni il ripianamento della voragine in questione. Sono invece i governatori del centrodestra a ribellarsi, in particolare Roberto Maroni e Luca Zaia, presidenti di Lombardia e Veneto, le Regioni virtuose come sempre penalizzate dai tagli lineari e ieri uscite a mani vuote dall’incontro.

«UNA GUIDA NON DEL PD». «Matteo Renzi ci ha preso in giro», dice Maroni intervistato dal Corriere. «Aveva garantito che nella legge di Stabilità avrebbe introdotto i costi standard. E invece, una volta di più, rieccoci ai tagli lineari». Il governatore lombardo si candida anche a succedere a Chiamparino: «Io propongo che la Conferenza delle Regioni come suo nuovo presidente scelga me, oppure Luca Zaia o Giovanni Toti», perché «in questa fase di forte conflitto istituzionale ci vorrebbe una guida di garanzia. Qualcuno, tanto per intendersi, che non appartenga allo stesso partito del presidente del Consiglio».

renzi-regioni-vertice-tagli-sanita-maroni-zaia-toti-ansa

ADDIO COSTI STANDARD. Il motivo dell’insoddisfazione di Maroni è il naufragio de facto di un tema fondamentale: l’applicazione dei costi standard alla sanità, che permetterebbero allo Stato di risparmiare una montagna di soldi senza imporre continuamente tagli “ignoranti” a tutte le Regioni, virtuose o spendaccione che siano. «Durante la riunione – lamenta Maroni – Renzi scherzando ha detto di essere maroniano riguardo ai costi standard. Perché io gli avevo fatto presente che lui stesso li aveva promessi. Inoltre, anche i governatori del Sud sembravano convinti». Invece il premier alla fine «ha detto che faremo alcuni tavoli, ma che difficilmente i costi standard saranno nella legge di Stabilità». Secondo il governatore lombardo quelli annunciati da Renzi saranno «tavoli a perdere».

82 MILIARDI DI SPRECHI. Eppure i costi standard, insiste Maroni, permetterebbero davvero ridurre la spesa pubblica senza ritrovarsi ogni volta al punto in cui si trova il paese oggi: «Fatto zero lo spreco pro capite di Regione Lombardia, il complesso delle altre Regioni spreca ogni anno 82,2 miliardi. Questo non lo dico per gloriarmi della mia Regione, ma per dare un’idea di quello che potrebbero essere i risparmi con un po’ di coraggio. Poi, facciamo il fondo di solidarietà, facciamo tutto quello che vogliamo. Ma questi sono i numeri».

renzi-regioni-vertice-tagli-sanita-ansa

RIGORE A SPESE ALTRUI. Conferma in una intervista al Giorno Luca Antonini, costituzionalista e presidente del Copaff, la Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale istituita nel 2009 e oggi «ormai completamente esautorata» dai governi post-Berlusconi. Da tempo Antonini illustra, con fatti e numeri, come le sbandierata svolta di Roma nella direzione del “rigore” e dell'”austerità” sia in realtà a totale carico degli enti locali con nessun vantaggio per i cittadini in termini di pressione fiscale (vedi l’ampia intervista concessa a Tempi un paio di mesi fa). Dice al Giorno il professore: «Abbiamo Regioni che funzionano molto meglio degli apparati centrali, e altre amministrate molto peggio. Bisogna distinguere. Invece, sulla Sanità il governo sta agendo esattamente nella direzione opposta».

WELFARE SMANTELLATO. L’esecutivo «nel decreto Enti locali impone il taglio lineare del 15 per cento sui contratti di fornitura della sanità: una misura idiota», spiega Antonini. «Il Veneto spendere 7 euro per “giornata alimentare”, in altre Regioni si spendono 20 euro. Se riduco la stessa quota a tutti senza dare un parametro di riferimento, l’operazione è irrazionale». Perciò tanti saluti ai costi standard che lo stesso Renzi dice di apprezzare: «I tagli sono stati fatti in proporzione al Pil. E quindi a rimetterci sono Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, i territori amministrati più oculatamente». Ma a furia di tagli alla sanità delle Regioni si sta «smantellando lo Stato sociale» secondo il presidente del Copaff: «Lo dice la Corte dei conti: questo comparto ha subìto una riduzione di 80 miliardi negli ultimi sette anni, tra tagli e vincoli del patto di Stabilità».

Foto Ansa

Tags: conferenza stato-regionicosti standardluca antoniniMatteo Renziregioniroberto maronisanitàspesa pubblica
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Matteo Renzi e Carlo Calenda

A sinistra il campo largo, al centro una prateria

30 Gennaio 2023
Matteo Renzi e Letizia Moratti, Milano 26 novembre 2022

Regionali Lombardia. Moratti è l’agnello sacrificale del Terzo Polo

6 Dicembre 2022
Calenda Palazzo Chigi

Il dialogo tra Meloni e Calenda è un altro segnale del ritorno della politica

30 Novembre 2022
Roberto Maroni

Bobo Maroni, che apprezzava sentirsi dire che faceva le cose da democristiano

24 Novembre 2022
Elly Schlein (Ansa)

Con Elly Schlein avremo un Pd “partito radicale senza massa”

15 Novembre 2022
Letizia Moratti, ex vice presidente e assessore al welfare di regione Lombardia, ora candidata col terzo Polo alle prossime regionali. Milano, 20 settembre 2021 (Ansa)

Cosa s’è messa in testa Letizia Moratti?

9 Novembre 2022
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Video

Artsakh, il conflitto invisibile. «Anche fare una zuppa è impossibile»

Redazione
1 Febbraio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Roberto Perrone

Roberto Perrone mancherà a Fred Perri e a tutti noi

Emanuele Boffi
31 Gennaio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli insostenibili argomenti di Nathalie Tocci sulla guerra in Ucraina
    Rodolfo Casadei
  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Su Cospito il Pd è più irresponsabile di Donzelli
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Le tesi per il Movimento Popolare
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Io non sono Charlie Hebdo
    Federico Cesari
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    Come ho scoperto che Dio fa ardentemente il tifo per me
    Pippo Corigliano

Foto

Foto

Karabakh. Il conflitto invisibile. Cosa sta succedendo alla popolazione dell’Artsakh

28 Gennaio 2023
Foto

Crisi del sistema politico. Il presidenzialismo è la soluzione?

19 Gennaio 2023
Politicall
Foto

La geopolitica tra identità e relazioni internazionali – Incontro a Torino

16 Gennaio 2023
Rosario Livatino
Foto

L’attualità del beato Rosario Livatino

16 Gennaio 2023
Luigi Negri sul palco del Meeting di Rimini
Foto

”Metanoeite – cambiate mentalità”, la collana di don Negri

9 Gennaio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist