L’amichevole tra i francesi del Lille e gli israeliani del Maccabi Haifa è finita a calci e pugni. A cinque minuti dalla fine del match che si è tenuto in Austria due giorni fa, alcuni manifestanti di origini turche hanno invaso il campo con le bandiere della Palestina prendendo a calci e pugni i giocatori israeliani come forma di protesta per la guerra a Gaza, che ha già causato la morte di oltre 800 persone.
«VIVA HITLER». A Berlino, attorno a una moschea, è stato gridato «viva Hitler». Una settimana fa un gruppo di manifestanti con bandiere palestinesi ha cominciato a gridare «ebrei, ebrei, porci vigliacchi, uscite fuori e venite a battervi». L’imam Abu Bilal è stato filmato mentre nella moschea Al Nur della capitale invocava Allah affinché uccidesse «tutti gli ebrei sionisti, senza risparmiarne uno».
«MORTE AGLI EBREI». In Francia a Sarcelles, alla periferia di Parigi, durante una manifestazione pro Palestina è stata assaltata una sinagoga al grido di «morte agli ebrei» e «Allah è grande», mentre venivano incendiate auto e distrutto negozi. Negli scontri con la polizia sono rimaste ferite 60 persone, 70 sono state arrestate.
In Belgio, un bar turco ha affisso in vetrina questo cartello: «I cani sono ammessi in questo locale ma gli ebrei assolutamente no».
MASSACRO DI GAZA. Come scrive oggi Pierluigi Battista sul Corriere della Sera, «l’Italia non è immune da questo catastrofico degenerare della critica anti israeliana nella resa agli stereotipi antisemiti mascherati da antisionismo. Hanno imbrattato le mura della sinagoga di Vercelli con scritte in cui si accusano tout court “gli ebrei” di essere complici del massacro di Gaza. Ogni critica, anche la più feroce, alla politica dello Stato di Israele è legittima. (…) Invece sembra che si sia sbriciolata la frontiera che divide la critica allo Stato di Israele e l’accusa indiscriminata agli “ebrei” sparsi nel mondo e in Europa in particolare».
Anche lo scrittore e filosofo francese Marek Halter (foto a fianco), ebreo sopravvissuto al ghetto di Varsavia sessant’anni fa, nel «nuovo “antisemitismo”» identifica sempre lo stesso processo: «Prendersela con gli ebrei, accusarli di ogni male, renderli un capro espiatorio». Gli ebrei francesi, continua parlando a Repubblica, «hanno paura, io ho paura e come me hanno paura gli ebrei polacchi e gli ebrei ungheresi. Perfino in Germania, paese che dovrebbe essere stato vaccinato per sempre contro l’antisemitismo, gli ebrei hanno paura».
NESSUNO MANIFESTA PER LA PACE. Oggi in Europa, secondo lo scrittore, «c’è una crisi della speranza. Erano ventimila, ieri a Parigi, per manifestare solidarietà ai palestinesi. Altrettanti hanno manifestato per Israele nei giorni scorsi. Ma chi ha manifestato per la pace? Nessuno, ahinoi».