Caro direttore, a proposito dell’imam di Cremona arrestato e della moschea cittadina, con optional di scuola coranica, le segnalo che l’8 aprile il Tribunale della città ha giudicato su una causa civile riguardante il contratto di locazione dell’immobile sede della moschea. Il giudice ha, naturalmente, dato ragione alla comunità islamica, sottolineando la specificità della destinazione a luogo di culto dell’edificio. Interessante notare come il “Centro Culturale Islamico”, in barba a qualsiasi autorizzazione comunale o sanitaria, si sia attrezzato negli anni con bar, supermercato (documentate dai proprietari dell’immobile operazioni di scarico di 130 kg di carni “islam”) e scuola già ricordata, con annesso servizio di trasporto scolastico, oltre a non pagare da 10 mesi le spese condominiali. L’ulivista assessore comunale alle politiche educative, Ferdinando Soana, ha dichiarato che va rispettata la libertà dei genitori di far frequentare ai propri figli un’istituzione scolastica “alternativa”. Vi immaginate la trafila tra verbali, permessi, autorizzazioni, Comune, Asl, Vigili del Fuoco che qualsiasi cittadino avrebbe dovuto affrontare per esercitare un decimo delle attività svolte nel centro
islamico?
Spartaco,
giunta via Internet
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