Il Pd è morto: salvate i cattolici adulti (da loro stessi)
Uno dei problemi principali del Pd, uno dei suoi problemi strutturali, uno dei suoi peccati originali, consiste nell’essere una vera e propria mostruosità, cioè l’ibridazione tra il mondo post-comunista che deriva dal Pci e il mondo del cattolicesimo cosiddetto “adulto”, cioè quel coacervo di pseudo-cattolici di matrice dossettiana, di catto-comunisti, di cripto-luterani. Questo gianismo originale è la con-causa principale di una forza politica come il Pc che, in barba al principio di non-contraddizione, si afferma all’un tempo liberale e socialista, anti-confessionale e cattolica, omogenea e pluralista.
Ciò che stupisce è l’adesione dei cattolici cosiddetti “adulti” a questo bizzarro progetto politico probabilmente giunto alla sua fine naturale dopo un lungo accanimento terapeutico. Il problema, dunque, è proprio questo. Stante il richiamo più volte effettuato da Benedetto XVI sull’impegno dei cattolici in politica, come possono questi pseudo-cattolici militare all’interno di una fazione fondata su storia, cultura e valori non solo non cristiani, ma spesso anti-cristiani?
Posto il suicidio politico dell’unica forza nominalmente cristiana, cioè l’Udc, sebbene l’elettorato davvero cattolico abbia sempre votato Pdl, come si ben sa, sarebbe adesso opportuno che gli pseudo-cattolici di sinistra prendessero coscienza delle contraddizioni che li affliggono, affrancandosi da un lato dal progressismo e dall’altro dall’antiberlusconismo cieco e feroce che li chiude all’angolo facendoli alleare non solo con gli avversari di Berlusconi, ma paradossalmente perfino con i nemici della Chiesa, del cattolicesimo e della dimensione ideale e valoriale di questi.
I cattolici adulti del Pd dovrebbero quindi abbandonare il Pd, ridimensionandone la forza e ri-delineandone i confini, ottenendo così un doppio risultato: da un lato rimarcare la vera natura del Pd, cioè l’essere una forza di sinistra, materialista, laicista; da un altro lato poter radunare i cattolici adulti come forza politica autonoma dall’ipoteca dell’ideologia progressista che li opprime, impedendo loro di essere autenticamente cattolici.
I cattolici adulti del Pd dovrebbero dunque comprendere che per loro non c’è spazio nel Pd, rinunciando all’idea che cattolicesimo e anti-cattolicesimo siano coniugabili; come recita il Vangelo, infatti, non si possono servire due padroni, Dio e Mammona. Ovviamente un cattolico adulto, cioè poco aduso a frequentare i sacramenti, non abituato a obbedire alla Chiesa, inadatto a farsi guidare e correggere dagli insegnamenti del Magistero, probabilmente non legge nemmeno le Sacre Scritture, o forse sì e solo quelle nell’ottica di cripto-luteranesimo che così marcatamente li contraddistingue, pur tuttavia dovendosi sperare che un tale cattolico, un cattolico adulto, il cattolico adulto del Pd possa salvarsi, soprattutto da se stesso, non fosse altro che per il monito scritturistico per cui «la mente del sapiente si dirige a destra, quella dello stolto a sinistra» (Ecclesiaste, 10,2).
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29 commenti
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Ottimo articolo !
un articolo superficiale e polemico, mi aspetto di più da tempi. forza! 🙂
Tengo a precisare che Andrea del 20/04 (che sono io) non è lo stesso del 21/04.
Questo perché
1) Non sono per storia, cultura e tendenza un “pio moralista” come dice Gianni. Guardo la mia vita, leggo qui Padre Trento, leggo Papa Bergoglio e capisco che Dio è per tutti Misericordia e possibilità.
2) Andrea del 21/04: Certo che la Fede e l’essere Cattolico Giudica! Giudica tutto! Ma mi sembra sia S. Paolo che dice “L’uomo spirituale giudica tutto, ma non è giudicato da nessuno” che mi pare voglia dire che giudico quel che fai, non la tua fede. Leggi Papa Bergoglio il 14/04. Gesù provoca la libertà di ognuno nel verificare come seguendo Lui e quel che dice (anche qui ora! Attraverso la compagnia generata da Lui che si chiama “Ecclesia”), nel rapporto con la realtà, la vita … Si spiega, fin negli anfratti più bui e reconditi. Per questo è sbagliato il “merito” dell’articolo. Ti sfido in quel che fai e come lo fai a mostrarmi come Cristo cambia la realtà in meglio! … Su questo siamo compagni di tutti. Giudico quel che fai, non quel che sei. Perché comunque SEI FIGLIO DI DIO, come me. Altrimenti Dio è inutile e mi complica la vita.
D’accordo. Ma, se quei cattolici che fanno parte dei corpi legislativi dello Stato – in parole povere, Camera e Senato – non utilizzano la loro posizione per fare, o almeno proporre, leggi conformi ai, ripeto, “principi non negoziabili”, semplicemente non fanno il loro dovere, come, oggettivamente, da anni fanno i “cattolici adulti”. Indipendentemente dalle loro intenzioni, dai loro dubbi di coscienza, etc. E denunciare questo fatto non è mancanza di carità, è solo esporre la verità oggettiva delle cose. Certo, se si è relativisti, e si nega l’esistenza d’una verità oggettiva, allora siamo, sempre oggettivamente, “dall’altra parte”. Da quella, appunto, della dittatura del relativismo.
Ma chi c@##o è Aldo Vitale per decidere chi è un autentico cattolico?
Che c@##o c’entra l’opnione che un elettore può avere su Berlusconi col fatto di essere o non essere cattolico?
Ho amici cattolici nel PD. Coi quali litigo. Ma dei quali MAI mi permetterei di giudicare la fede. (PS quando ancora adolescentè perdi la mamma, l’ unico che seppe condividete com me il dolore fu in extraparlamentare di sinistra)
Un grande risultato sarebbe che gli stro… e scemi del pd si ritrovassero con i miserabili del pdl, ben rappresentati su questo sito.
Come si permette di giudicare l’animo di noi cattolici del PDL?!???!
Non è un giudizio sull’animo, ma sulla sostanza
Sì il beneficio del dubbio avrebbe dovuto darlo caro Vitale, anche solo per evitarsi la levata di scudi di commentatori moralisti dall’animo pio: in effetti alcuni cattolici del PD sono proprio stron%i, però molti altri sono veramente solo scemi.
Complimenti!
I cattolici del centro sinistra o sono stronzi (da notare poi la delicatezza di non scrivere per intero il giudizio), o sono scemi; ed i commentatori sono moralisti (… e cosa c’entra? Ma tra i CLlini questo giudizio vuoto fa sempre effetto, anche quando è del tutto fuori luogo! Quando non si sa cosa rispondere è un “insulto” pronto per tutte le discussioni).
E dopo questi insulti sulle persone lanciati nel mucchio, Lei si sente a posto con la sua coscienza? Certamente Lei, da cattolico di destra, cioè “… aduso a frequentare i sacramenti, abituato a obbedire alla Chiesa, adatto a farsi guidare e correggere dagli insegnamenti del Magistero, probabilmente legge quotidianamente le Sacre Scritture…” troverà coerente esprimere queste offese con l’essere alla sequela di Cristo. Ma “…ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore…”. E uno che dalla bocca fa uscire gli “stronzi”, cosa avrà nel cuore?
Le modalità espressive icastiche non necessariamente sono manifestazione di cattiveria e crudeltà.
Il commento di Mr Gianni è un classico esempio.
Pronunciarsi con durezza su argomenti di fondo fa parte della dialettica.
Può suscitare dissensi altrettanto duri, ovvio.
Ma quel da evitare è il piagnisteo vittimista.
Mi sembra un articolo settario e ingeneroso. Pur essendo distante da questi “adulti” credo che giudicarli in questo modo sia un dar loro ragione sulla ristrettezza spirituale altrui. Hanno le loro convinzioni, giuste o sbagliate, ma non è cristiano mettere in dubbio la loro buonafede anche quando buona non ci pare.
E poi lasciamoli al PD perchè se tornano a casa fanno solo casino e creano divisione, da noi, non nel PD.
Sorry… Veramente un articolo allucinante. Pur nel diritto di pensiero e parola … Sembra il fallo di frustrazione di un giocatore che ha sbagliato un gol… Meno male che Gesù non ha fatto così… Quello che ho incontrato io non è questo.
Scusate, ma come si può pubblicare un articolo così pieno di giudizi sulla fede altrui? Ma chi è l’autore che pretende di assegnare patenti di autentico cattolicesimo ad altri? “.. coacervo do pseudo cattolici di matrice dossettiana…”, “… questi pseudo-cattolici…”, “…sebbene l’elettorato davvero cattolico abbia sempre votato Pdl…” e via discorrendo. Come pure l’uso assolutamente improprio e strumentale della citazione, che è una vera e propria mancanza di rispetto per la Bibbia.
In questo sito si sprecano i commentatori che ricordano ogni due per tre di non giudicare (ovviamente Berlusconi, Formigoni, Simone, etc…) e poi si pubblica un articolo che è un’offesa a migliaia di cattolici…
caro GIAVA se non ti piacciono i giudizi, giudica tu stesso i portentosi risultati ottenuti dai cosiddetti catto-adulti: la lotta alla scuola libera, l’ostilità alla vita in ogni sua manifestazione, la devastazione della famiglia, lo statalismo cieco , il parassitismo, l’odio per la propria storia e tradizione e l’amore per un acritico e utopico mondialismo…
Potrei rispondere una ad una a tutte le osservazione da Lei fatte, ma ciò porterebbe fuori strada; la questine è che, quand’anche Lei avesse ragione (per assurdo), ciò non autorizza l’autore dell’articolo a esprimere giudizi così sferzanti sulla Fede di migliaia di persone. Con quale diritto e autorità parla di pseudo – cattolici? Da quali fonti trae la convinzione che “…Ovviamente un cattolico adulto, cioè poco aduso a frequentare i sacramenti, non abituato a obbedire alla Chiesa, inadatto a farsi guidare e correggere dagli insegnamenti del Magistero, probabilmente non legge nemmeno le Sacre Scritture…”
E poi, un uso così strumentale della Parola! Destra e sinistra non si riferivano, ovviamente, ai movimenti politici! E Mammona si riferisce alla sete di denaro e potere…
Ci sono Cattolici che seguono Cristo amando il prossimo, ed altri che si sentono cattolici perchè disprezzano chi sbaglia.
quando si va al voto i cattolici voteranno seguendo i principii della Chiesa, cioè secondo coscienza.
Non capisco quale sia il problema.
Perché fare uscire i cattolici da schieramenti che non vengono considerati “degni”? Mi sembra si indebolisca “quel” partito anziché ricavarne dei benefici per la Chiesa. Se cattolici rimangono in un partito di sinistra si può sperare in un dialogo interno che porti anche altri a non votare per cose contrarie alla religione. Se facciamo i “buoni” da una parte e i “cattivi” da un’altra chissà come andrà a finire.
Alla votazione delle cose che hai detto tu, Beppe, partecipano tutti i partiti. Chi ci dice che “a mettersi di traverso” non siano anche partiti, persone, che giudichiamo degni della nostra stima?
“quando si va al voto i cattolici voteranno seguendo i principii della Chiesa, cioè secondo coscienza.
Non capisco quale sia il problema.”
Il problema principale è la Sua enorme confusione: i principii della Chiesa coincidono con la sua dottrina sociale, spiegata nelle encicliche e riassunta nei principii non negoziabili. La coscienza interviene nell’applicazione dei principii sopra esposti. Il che non significa che possa votare qualsiasi partito che gli sia simpatico.
“quando si va al voto i cattolici voteranno seguendo i principii della Chiesa, cioè secondo coscienza.
Non capisco quale sia il problema.”
Caro Daniele, il problema principale qui è l’enorme confusione: i principii della Chiesa coincidono con la sua dottrina sociale, spiegata nelle encicliche e riassunta nei principii non negoziabili. La coscienza interviene nell’applicazione dei principii sopra esposti. Il che non significa che possa votare qualsiasi partito che gli sia simpatico.
Cosa cambia ci siano o no cattolici nel PD? L’importante per un dialogo è che le idendità siano chiare, l’esatto opposto del “di tutto un po’” che si trova nel PD. Col gelato misto gusto puffo non ci si fa nulla: infatti la prima volta che il PD ha dovuto esprimere una linea politica è saltato su sè stesso.
il PD è esploso, ora aspetto e spero che esploda anche la sinistra di ogni latitudine e i cattolici ad essa collegati
su Famiglia Cristiana di domenica 21 aprile 2013, pag. 21, leggo che fra i cattolici impegnati il 24% vota PD, il 23,4% per il PdL e il 18,6% per il M5S.
Fra i cattolici assidui il PdL riceve il 24,8% dei voti, il PD il 24,2%.
E’ un sondaggio della IPSOS.
Condivido le preoccupazioni dell’autore nell’articolo, ma a me risulta che i cattolici siano sempre stati diffusi ovunque. Potrebbe, altrimenti, la Chiesa Cattolica Apostolica Romana sopravvivere?
Esistono articoli d’opinione e articoli di fuffa, questo è un articolo di fuffa.
Come esistono commenti di opinione e commenti di fuffa.
Questo è un commento di fuffa.
Per piacere, qualcuno può spiegarmi il significato di questo termine, che non trovo sui dizionari della lingua italiana? Nel linguaggio popolare toscano – o, almeno, in quello dell’era pre-televisiva in cui ho imparato a parlare – esistono, o esistevano, tre parole simili, due nel linguaggio della mia Lucchesia, ed una in quello della Val di Cecina. Le prime due sono il verbo “affuffignare”, che, riferito per esempio, alla stoffa o alla carta, significa qualcosa di più che “sgualcire”, ed è usata anche in senso figurato; al senso figurato è ricollegabile il sostantivo “fuffigno”, che significa una forma più sottile d’imbroglio, fatto astutamente in modo da non violare, almeno apparentemente, “regole” formali, o almeno legali. La terza è “fuffino”, una variante scherzosa – in uso, in Val di Cecina, almeno fino ad un po’ meno di mezzo secolo fa – del gioco di carte della scopa, in cui era possibile prendere il “piatto” e segnarsi scopa, senza avere la carta giusta. Se l’avversario diceva “fuffino!”, faceva scoprire le carte e, se la scopa era “falsa”, prendeva lui piatto e scopa; se invece era giusta, l’avversario se ne metteva un’altra. E’ chiaro che, giocando a questo modo, si raggiungevano punteggi impossibili nella scopa normale…
Scusate questo soffermarsi su ricordi di gioventù da parte d’un ultra-sessantacinquenne come me. Quanto ai cattolici in politica, sono coerenti col proprio cattolicesimo solo quelli che difendono, pubblicamente e concretamente, non solo a parole, i “principi non negoziabili”; che non sono un’opinione personale di Josef Ratzinger, ma dottrina costante della Chiesa Cattolica, nonché l’unica possibilità di salvaguardia della natura umana. Chi non si comporta così, è – oggettivamente, indipendentemente dalle sue intenzioni – un “cattolico schizofrenico” (nel senso etimologico dell’aggettivo).
Quello che dici vale per i toscani.
Da buon piemontese io dico: sossí a l’é ‘n articol dël pënto. E i diso al giornalista: che as vada a caté un cassul (trad: questo é un articolo di poco conto*. E dico al giornalista: vada a comprarsi un mestolo**).
*Pënto significa pettine. Na roba dël pënto si puó tradurre con “miserabile” o simili
** Frase completa: Vate a caté un cassul, pisse ndrinta e beive. Non c’é bisogno di ulteriori traduzioni. É un modo per mandare la gente a quel paese
E, intanto, non mi hai tradotto il termine “fuffa”. Finché qualcuno non me lo traduce, io continuerò a considerarlo una variante non toscana di “fuffigno”, ossia di imbroglio, ed a chiedermi quale imbroglio ci sia nell’articolo.
Quanto al prender le distanze dal linguaggio toscano, ti ricordo che è, piaccia o no, la base della lingua italiana. E che, almeno fino alla fine del secolo scorso, il settore culturale – non so come si chiami ufficialmente – della Commissione Europea, gli studenti degli altri paesi europei che studiavano l’italiano e volevano perfezionarsi nella nostra lingua, li mandava proprio a Lucca.
Una curiosità: come si pronuncia quella “ë”? forse “jò”, come nella trascrizione del russo in caratteri latini? (es: “Fëdor” per “Fjodor”).
Ah, dimenticavo. Non hai risposto neanche alla mia più che ovvia osservazione sui cattolici in politica e sui princìpi non negoziabili come discriminante fra cattolici coerenti e non. Questa distinzione non c’entra niente con “giudizi morali” ed altre cose che è doveroso lasciare al Padreterno e non pretendere di arrogarsene il diritto noi poveri uomini. E’ una semplice constatazione di fatto. Tutta la discussione, scambi di insulti compresi, che si sta facendo su questo articolo, è completamente campata in aria.
La ë é un suono a metá tra la e italiana e la eu francese (si pronuncia cosí anche in piemontese). Se ti interessa la o si pronuncia u e la u si pronuncia come la ü tedesca (tranne in alcuni dittonghi, come sopra).
Per il resto io non sopporto questi articoli moralisti e sinceramente non li capisco neanche fino in fondo.
Per concludere, quando uno ha fatto un discorso campato per aria come questo articolo (ci ho capito ben poco), da noi si dice: va a canté ant n’autra cort! (trad: vai a cantare in un altro cortile!)