Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home News

Il governo Macron prova a gettare le basi per un “islam francese” (ma così non ce la farà)

Inaugurato il 5 febbraio il Forum de l’Islam de France, di nomina ministeriale. Sostituisce il consiglio del culto musulmano, ma appena nato è già inadeguato

Rodolfo Casadei
14/02/2022 - 6:25
News
CondividiTwittaChattaInvia
Gerald Darmanin durante il suo discorso al Forum de l'Islam de France
Il ministro dell’Interno Gerald Darmanin durante il suo discorso al Forum de l’Islam de France (Forif) lo scorso 5 febbraio (foto Ansa)

Oscillano fra il perplesso e il negativo le reazioni della grande stampa francese alla prima convocazione, sabato scorso 5 febbraio, del Forum de l’Islam de France (Forif), istituzione voluta dal governo francese per sostituire il vecchio Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm), creato nel 2003 da Nicolas Sarkozy quando era ministro degli Interni. Secondo le autorità francesi la rifondazione si è resa necessaria in seguito alla paralisi che aveva colpito il Consiglio a causa dei conflitti fra le sue principali componenti. Tuttavia la decisione di ripartire da zero con un’entità i cui esponenti sono tutti nominati dal ministro degli Interni, mentre prima in buona parte erano eletti dai musulmani francesi, lascia adito ad accuse di interferenza dello Stato nell’organizzazione di un culto religioso, in un paese dove la separazione fra le Chiese e lo Stato dovrebbe essere totale, in forza della legge approvata nel 1905.

Le critiche al Forum da parte della stampa

Liberation ospita un intervento di Amar Dib, già consigliere speciale del rettore della Grande Moschea di Parigi, che punta il dito contro l’attuale ministro degli Interni Gérald Darmanin per avere sciolto il Cfcm «unilateralmente, senza  consultare i musulmani e con molto disprezzo (…). Un’iniziativa sorprendente nella misura in cui questo stesso ministro non ha mai cessato di ricordare ai musulmani in questi ultimi anni come sia necessario che si pieghino alle esigenze della laicità e alla separazione dei poteri. Ora Gérald Darmanin, decretando la scomparsa del Cfcm e improvvisandosi “Mufti della Repubblica” ha evidentemente infranto questa regola elementare e intangibile».

L’Express definisce il Forif «un oggetto volante non identificato, la cui utilità resta da dimostrare», «una rivoluzione auspicata dall’esecutivo ma che lascia molti osservatori dubbiosi circa la sua legittimità e la sua utilità». Le Figaro critica tutto il processo alla radice: «In ogni caso ci troviamo di fronte a battaglie perdute. La prima è quella di un impressionante immobilismo. Il Forif è certamente diventato l’interlocutore dello Stato, ma i temi trattati – statuto degli imam, cappellani musulmani nelle carceri, finanziamento – o le questione poste al ministro Darmanin alla fine della seduta – fiscalità, aree musulmane nei cimiteri – ricordano problematiche già discusse al tempo dei primi faccia a faccia dello Stato col mondo musulmano condotti da Pierre Joxe, allora ministro degli Interni, nel 1990! I musulmani stessi riconoscono che questi dossier non hanno fatto progressi. Un terzo di secolo di discussioni, di colloqui con esponenti di differenti maggioranze di governo sembra non essere servito a nulla. La miglior prova è che questo immobilismo è il motore della volontà governativa di riprendere da zero questi dossier dell’islam di Francia, secondo una modalità pragmatica, con una nuova generazione di attori sul terreno e non più con portaparola nazionali. Staremo a vedere…».

LEGGI ANCHE:

Il presidente della Francia, Emmanuel Macron

Disastro Macron alle elezioni: la Francia è «ingovernabile»

21 Giugno 2022
Eric Zemmour

La caduta dopo l’illusione. Il doppio fallimento di Eric Zemmour

20 Giugno 2022

Basta con “l’islam dei consolati”

L’iniziativa del Forif nasce dalla volontà largamente condivisa nel mondo politico transalpino di farla finita con “l’islam dei consolati” e di gettare le basi di un “islam francese”. Il Cfcm è stato fin dall’inizio lottizzato da otto federazioni diverse facenti capo a tre stati esteri: Algeria, Marocco e Turchia. In aggiunta a ciò ha avuto un ruolo ambiguo l’Uoif, oggi Musulmans de France, organizzazione di facciata dei Fratelli Musulmani. A fornire al governo francese dei buoni motivi per chiudere il Consiglio è stato il Cfcm stesso, portato alla paralisi dagli scontri fra le varie anime.

Nel gennaio dell’anno scorso la Carta dei princìpi del Consiglio nazionale degli imam stilata in seno al Cfcm, che condannava apertamente l’islam politico, è stata bocciata dai rappresentanti delle due federazioni turche (la Confederazione islamica Mili Görüs e il Ditib) e di quella indo-pakistana Fede e Pratica, egemonizzata dal movimento Tabligh, che si sono rifiutate di firmarla. Una seconda rottura si è verificata il successivo 17 marzo quando il consiglio esecutivo del Cfcm si è riunito per deliberare sul metodo di nomina dei cappellani musulmani nelle carceri.

Hanno abbandonato il tavolo della discussione per un “ritiro definitivo” quattro federazioni: la Grande Moschea di Parigi (sotto controllo algerino), il Rassemblement des musulmans de France (Rmf), che raggruppa una parte dei marocchini, l’ex Uoif e la Federazione francese delle associazioni islamiche d’Africa, Comore e Antille. Le condizioni per la dissoluzione ufficiosa del Cfcm erano mature: il 12 dicembre scorso Gérald Darmanin dichiarava che «Il Cfcm, per i poteri pubblici, non esiste più, non è più l’interlocutore della Repubblica». A quel punto ministro e capo dello Stato avevano già messo a punto il progetto del Forif, che Le Monde illustra così:

«Dopo molte incertezze, il governo ha optato per un nuovo modello, ispirato alla Deutsche Islam Conferenz tedesca. Si tratta di creare delle regolazioni piuttosto che un’istituzione, dei “format di dialogo” piuttosto che una struttura. Il panel è stato costituito dagli agenti dello Stato. Il ministro degli Interni ha chiesto a ogni prefetto di fornirgli i nomi di due-tre personalità conosciute per le loro competenze e per la loro capacità di avanzare proposte. Fra questi 2-300 nomi il ministero degli Interni ne ha trattenuti una sessantina, ai quali ha aggiunto una quarantina di “personalità qualificate”. (…) Il Forif non avrà dunque né presidente né segreteria permanente. È composto di gruppi di lavoro tematici. Oggi essi sono quattro, consacrati ai cappellani nelle carceri, allo statuto degli imam, all’applicazione della legge contro il separatismo approvata l’anno scorso, alla sicurezza dei luoghi di culto e agli atti anti-musulmani. Sono destinati a modificarsi nel numero e nella composizione in funzione delle questioni da trattare».

Troppa polvere sotto il tappeto

L’assetto di partenza appare decisamente inadeguato. La legge contro il separatismo prevede che a partire dal 2024 non sarà più possibile importare imam formati all’estero, ma non precisa chi pagherà la formazione degli imam indigeni. Al summit del 5 febbraio il punto non è stato trattato per non provocare rotture immediate. Altro tema divisivo all’interno del mondo islamico francese è il controllo della filiera halal, monopolizzato attualmente da tre sole moschee che decidono a chi assegnare la tessera di macellatore riconosciuto. Nemmeno su questo argomento è stato costituito un gruppo di lavoro. Il Forif ha inaugurato i suoi lavori nascondendo parecchia polvere sotto il tappeto.

Tags: FranciaIslam
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Il presidente della Francia, Emmanuel Macron

Disastro Macron alle elezioni: la Francia è «ingovernabile»

21 Giugno 2022
Eric Zemmour

La caduta dopo l’illusione. Il doppio fallimento di Eric Zemmour

20 Giugno 2022
McDonald's

Il costoso menu per McDonald’s in Francia

20 Giugno 2022
Francesco Chiesa Francia Frejus

La diocesi francese ricca di vocazioni che non piace al Vaticano

17 Giugno 2022
Resti di vestiti e sangue delle vittime della strage di Pentecoste nella chiesa di St Francis a Owo, in Nigeria

Nigeria. «Basta, la causa della strage di cristiani non è il cambiamento climatico»

15 Giugno 2022
The Lady of Heaven figlia di maometto

Il complicato caso del film sulla figlia di Maometto che fa discutere il Regno Unito

14 Giugno 2022

Video

Foto Red Dot per Unsplash
Ambiente

Stop auto endotermiche? «Decisione ideologica»

Redazione
9 Giugno 2022

Altri video

Lettere al direttore

Fermare la guerra infinita

Carlo B. Scott Visconti
24 Giugno 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    In questi tempi strani capita perfino di ritrovarsi d’accordo con Calenda
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il cardinale Marx e la Chiesa “alla moda”
    Peppino Zola
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    L’ideale cristiano non è la brava persona di successo, ma il santo
    Pippo Corigliano
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Vasilij Grossman, la Russia e Macron
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro

Foto

Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Foto

Avsi Run al Parco di Monza per sostenere i progetti dell’ong in Ucraina

27 Aprile 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist